Ammettere di poter sbagliare

Cosmo-Art e Counseling

Ammettere di poter sbagliare ci richiede una buona dose di coraggio e di umiltà. Oggi non assistiamo quasi mai a questa posizione di ammissione di responsabilità. Di fatto non è semplice ammettere di sbagliare.

Possiamo commettere degli errori? Si certo! E’ bene saperlo per iniziare a lavorare sul nostro desiderio di perfezione e per non illuderci di poterlo diventare.

Mi direte che questo già lo sapete. Ma in realtà spesso non ci accorgiamo quanto desideriamo, in fondo al nostro cuore, non sbagliare mai.

Quando ci succede ci rendiamo conto quanto ci pesa l’errore e l’ammettere di aver sbagliato. Questo significa comprendere il nostro desiderio profondo di essere bravi, buoni e perfetti. Forse pensiamo e auspichiamo ad essere infallibili. Pur sapendo che la perfezione non esiste.

Si tratta di una illusione che non è reale e che molto spesso si riferisce ad un ideale che ci siamo costruiti internamente e a cui senza accorgercene facciamo riferimento.

Partiamo dunque dall’assunto che non siamo perfetti, per riflettere su quanto ammettere di aver sbagliato possa essere impegnativo e richiedere uno sforzo nella direzione del coraggio e dell’umiltà.

Affrontiamo la difficoltà di ammettere di aver sbagliato

Perché ci è così difficile ammettere i nostri errori? Forse abbiamo bisogno di mostrare agli altri solo la parte migliore di noi, quella di successo. Essere vincenti e apparire nella società attuale è molto importante per sentirsi riconosciuti e visti.

Non desideriamo neanche lontanamente far vedere un segno, che ai nostri occhi può apparire di debolezza, che rappresenta il riconoscere di poter aver compiuto uno sbaglio. Una posizione che non ci capita di osservare di frequente. E che spesso non riusciamo ad avere perché ci sentiamo al di sopra degli altri.

Questo immaginarci infallibili non è altro che la conseguenza del percepirsi sempre al centro delle situazioni e poco disponibili verso chi ci circonda. Facciamo fatica a creare legami importanti, a fare gioco di squadra o a pianificare il futuro.

Ammettere di poter sbagliare è una colpa?

Vivere una vita sociale comporta un continuo confronto con gli altri. Se la nostra autostima risulta bassa, ammettere di aver fatto un errore o di avere torto in una situazione, diventa intollerabile, addirittura insopportabile.

Talvolta la sensazione di colpa è così grande da far entrare in atto i nostri meccanismi mentali di difesa. Li utilizziamo quando ci capita di modificare i fatti accaduti, dandone una versione del tutto personale, in modo da non sentirci colpevoli o sbagliati.

Con questo non voglio giustificare questo comportamento, ma è utile per comprendere e conoscere cosa si nasconde dietro alla difficoltà di non riuscire ad ammettere di aver potuto sbagliare.

La colpa non si trova nell’errore, ma una colpa reale in effetti c’è. La Cosmo-Art ci dice che sta proprio nel non voler affrontare la situazione che ci mette in discussione. Come abbiamo visto ci illudiamo spesso di essere infallibili e questo ci porta a sentirci onnipotenti e al di sopra dell’errore.

Questo atteggiamento ostinato nel voler difendere a tutti i costi la nostra posizione e il sentirci sempre i più giusti, si traduce nell’impossibilità di poterci realizzare e di poter realizzare i nostri progetti. Questo rappresenta la nostra vera colpa!

Quando a sbagliare è il nostro orgoglio

Un altra componente, forse la più ostinata, che ci rende le cose ancora più difficili nell’ammettere di aver sbagliato, è il nostro fedele paladino: l’orgoglio.

Quando entra in campo ci fa credere che siano sempre gli altri ad avere torto. Per cui ci aspettiamo le loro scuse. Con il tempo ci rendiamo conto che l’orgoglio non ci permette di vivere bene. Grazie a lui si moltiplicano le incomprensioni e i conflitti e questo ci induce a chiuderci verso l’esterno, ad isolarci.

Alla base di tali pensieri c’è l’insicurezza. Quando agisce l’orgoglio non siamo in grado di ammettere i nostri errori per paura di dimostrarci deboli.

Abbiamo paura di essere giudicati o addirittura feriti perché ci sentiamo più vulnerabili. Ammettere un nostro errore e dare voce al punto di vista dell’altro non è affatto negativo.

Si tratta di un confronto che non ci mette in pericolo, ma anzi, ci da forza nel mostrare la parte di noi fragile ma anche forte. Perché ci libera da quell’immagine di perfezione che risulta antipatica e distante, contrastando quell’atteggiamento presuntuoso che ci aiuta a ridimensionare l’immagine che abbiamo di noi, e ad essere una persona migliore.

Sbagliare: siamo persone di valore

Il coraggio e la forza di ammettere di aver sbagliato ci viene dalla costruzione di una identità solida e competente basata sulla conoscenza di noi stessi e dei nostri limiti. La componente del coraggio ci serve per imparare ad andare oltre i nostri limiti, e non perché serve coraggio per ammettere di poter sbagliare. Tutti possiamo farlo se lo vogliamo!

Ci tengo a sottolineare, inoltre, che ammettere di aver potuto sbagliare non significa affatto essere sbagliati come persone. Questo assunto è importante farlo nostro. Siamo persone di valore a prescindere da ciò che facciamo bene o male. Non valiamo solo quando facciamo qualcosa di giusto, ma valiamo ancora di più se diventiamo capaci di non sentirci infallibili.

Non siamo perfetti ma meravigliosamente imperfetti

Essere vulnerabili e meravigliosamente imperfetti ci rende umani e contattabili da chi ci è vicino. Questo nostro essere umani, rappresenta la nostra bellezza!

Spesso l’immagine di perfezione che vorremmo dare di noi, ci allontana dagli altri e ci preclude il buon andamento dei rapporti affettivi, come quelli ad esempio che viviamo in famiglia, sul lavoro, con gli amici.

Essere imperfetti e poter ammettere di aver sbagliato ci rende persone libere di essere. Perché l’ideale di perfezione ci imprigiona e ci isola. Provate a sperimentare se non ci credete!

Fate ricorso all’inizio, al vostro coraggio di osare, e incuriositevi nello sperimentare quanto una nostra posizione che cambia, faccia modificare la realtà intorno a noi. Trasformando situazioni e rapporti ad un livello più alto di umanità. Ci avvicina intimamente e ci rende solidali gli uni verso gli altri.

Quante emozioni ci attraversano in questa ammissione di responsabilità

Quando diventiamo capaci di saper gestire le nostre emozioni e impariamo a sperimentare situazioni nuove in grado di migliorare i rapporti sociali, viviamo meglio anche con noi stessi.

La prima sensazione di paura che potrebbe attraversarci verrà messa alla prova, e potremo accorgerci che possiamo affrontarla. Siamo sempre noi a scegliere, e a dare la direzione alla nostra vita.

Non è pericoloso e imprudente vivere questa nuova posizione che si concretizza come abbiamo visto sia in una posizione interiore di umiltà, ma anche in una espressione verbale da esternare ammettendo di aver sbagliato.

A proposito dei modi di esprimere questa ammissione, vediamo cosa ci dicono gli esperti.

Gli psicologi Roy Lewicki e Leah Polin hanno scoperto che ammettere di aver sbagliato ha due valenze diverse a seconda di come viene formulata.

E’ sempre più facile sentirsi dire: Va bene, mi dispiace se ti ha dato fastidio piuttosto che Sono sicuro di aver sbagliato, ho commesso un errore, mi dispiace.

Con il primo esempio si cerca di riparare leggermente il fattore emotivo, ma non si dimostra un autentico sentimento di responsabilità. Di fatto non ci si assume pienamente le proprie responsabilità, manifestando le scuse in modo aperto, sincero e coraggioso.

Dunque possiamo scegliere di essere persone responsabili, rinunciando a coltivare il nostro desiderio di essere infallibili per costruire rapporti sociali autentici, in armonia dentro e fuori di noi.

Cosa si trasforma…

Il sentirsi dispiaciuti in modo sincero e reale implica un aprirsi onesto alla persona ferita ed è un’occasione per fare un salto di livello. E’ un salto di qualità all’interno del rapporto stesso, portando maggiore intimità e trasformando la relazione.

Quando diventiamo capaci di spiegarci con l’altro e di essere protagonisti di un cambiamento costruttivo, generiamo benessere reciproco. Il miglioramento della relazione fornisce un senso di pienezza e di soddisfazione reciproco.

Per concludere desidero ricordare che possiamo trasformare anche uno sbaglio in un’opportunità. Quella di non sentirci sbagliati come persone, ma esseri umani imperfetti che hanno la capacità di saper riparare.

Non ci disperiamo…Nulla è perduto quando sbagliamo! Ancora una volta una risposta significativa ce la offre la Cosmo-Art. Tutto si può aggiustare!

Con la riparazione che può esplicitarsi nel chiedere scusa in modo sincero o nel compiere un’azione riparatrice, possiamo compiere un atto che unisce invece di uno che ci separa.

Come dice il Dott. G. Ciappina: l’errore è sempre possibile (vedi Kintsugi, la pratica giapponese della riparazione) ma se non conosciamo il valore di ‘restaurare’ e ‘ricucire’ uno strappo, siamo destinati all’isolamento affettivo.

L’adulto che ha imparato, pur faticosamente, ad ammettere i propri errori è in grado di progettare il proprio futuro con speranza e fiducia che mancano in altri individui meno preparati nell’Arte del saper agire per riparare.

Affrontare i propri sbagli significa anche voler crescere come persone. Per costruire il proprio futuro con ottimismo e con la certezza che ogni cosa andrà al suo posto.

Se poi qualcosa dovesse andare storto, possiamo ammettere di aver sbagliato e lo possiamo sempre aggiustare!

RIMANIAMO IN CONTATTO!

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