Cosmo-Art e counseling
Il coraggio di conquistarsi la libertà. Costi quel che costi!
Il coraggio di essere liberi: proprio così, perché la libertà ha bisogno di tanto coraggio per essere perseguita! Questa posizione potrebbe a qualcuno apparire bizzarra. – Cosa c’è di più bello, auspicabile e innocuo della libertà? – si potrebbe obiettare. Eppure spesso la tanto invocata libertà, lungi dall’apparirci desiderabile, può farci terribilmente paura. Sì, perché libertà non significa fare tutto ciò che ci passa per la testa, facendo prevalere i nostri istinti, dando libero sfogo al nostro egoismo, irridendo regole e violando limiti. Questa non è altro che una comoda distorsione del concetto di libertà, il quale fa invece profondamente riferimento all’esercizio del nostro potere decisionale. In questa nuova prospettiva essere liberi significa decidere della propria vita, scegliere consapevolmente da quale parte stare, interrogarsi su ciò che realmente desideriamo e su quanto la Vita ci chiede di realizzare. Essere liberi significa confrontarsi ripetutamente con il vuoto, che bisogna attraversare, prima di approdare a una scelta di campo, di qualsiasi natura essa sia. Essere liberi significa affrontare la paura di discostarsi da ciò che la famiglia e la società ci hanno trasmesso e si aspettano da noi. Essere liberi significa superare la paura di non aderire a modelli precostituiti, a stereotipi sociali e di genere. In questa nuova prospettiva la libertà non è affatto una questione di comodo, lo scenario più semplice a nostra disposizione; è piuttosto un valore da assumere come punto cardinale, per orientarsi lungo il cammino, per non lasciarsi dominare e imparare a padroneggiare la propria vita.
La libertà dalle proprie pretese
Quali gli ostacoli maggiori alla nostra libertà, dunque? Le nostre abitudini, i nostri schemi di pensiero e di comportamento – anche se logori, inefficaci e castranti – rappresentano una rassicurante certezza per la nostra mente, un vero ansiolitico esistenziale. Ci limitano, ci opprimono fino a schiavizzarci, eppure è terribilmente difficile abbandonarli. Stiamo male, è vero, ma è un malessere che tutto sommato conosciamo e che, in virtù del nostro masochismo, abbiamo anche imparato ad amare. Chi ci garantisce che lasciare il faraone per l’ignoto sarà lieve? Che allontanarci da lui sarà conveniente? Chi ci assicura che sopravviveremo al deserto? Chi può giurare che riusciremo a raggiungere la terra promessa? Eccoli allora gli spietati tiranni: sono le pretese e la sfiducia, che ci rendono schiavi! La pretesa di raggiungere la meta, senza affrontare il viaggio; la pretesa di rinascere liberi, senza essere disposti ad affrontare le morti delle nostre parti carceriere; la pretesa di scoprire nuove terre, senza lasciare il nostro porto sicuro. Mettersi in viaggio, attraversare il deserto, affrontare il mare, sono scelte di libertà, impossibili da compiere senza umiltà e senza la fiducia in se stessi e nella Vita.
Libertà è assumersi la responsabilità della propria vita
Il coraggio, di cui abbiamo bisogno, per decidere di partire, non è assenza di paura; è frutto della decisione di coltivare la fiducia, che un giorno i nostri piedi solcheranno l’agognata terra promessa; che un giorno potremo assaporarne i dolci frutti. Quel coraggio deve fondarsi sulla consapevolezza, che tutto ciò potrà accadere per effetto di nessuna magia, ma solo ed esclusivamente della nostra decisione, della determinazione con cui la sosterremo e dell’amore con cui la nutriremo. Essere liberi significa allora prima di tutto farsi esploratori, mettersi alla ricerca della propria meta, del proprio progetto. In alcuni casi esso potrà essere più visibile, in altri più occulto; l’importante è impegnarsi per individuarlo. Come? Dandosi una disciplina: spegnendo la televisione, lasciando in un cassetto l’iphone, essendo curiosi e umili, alzandosi dal divano, uscendo di casa, perdendosi, fiutando, ascoltando, intercettando, fidandosi, saltando, cadendo, curando le ferite, rialzandosi, ripartendo….non rinunciando a scegliere e non arrendendosi mai! Scegliendo di fare gli artisti e rinunciando a fare le vittime! La libertà, quella vera, è insieme la nostra meta e il nostro viaggio. La libertà, quella vera, è una conquista; non è frutto della fortuna né di una magia. Per essere davvero liberi dobbiamo essere disposti a pagare il prezzo dell’incertezza, del vuoto e del fallimento. Per emanciparci dalla nostra schiavitù e diventare padroni della nostra vita dobbiamo operare scelte continue, dobbiamo vivere consapevolmente e responsabilmente, avendo presente la nostra meta ed essendo disposti a correggere più e più volte la rotta, pur di raggiungerla. Non arriverà nessuno a liberarci. Non arriverà nessuno a sciogliere le nostre catene: non sarà il nostro compagno di vita, non saranno i nostri figli, né i nostri genitori e neanche il counselor a cui sceglieremo di affidarci. Solo noi possediamo – talvolta senza volerlo riconoscere – le chiavi di quelle catene. È nostra responsabilità cercarle, eventualmente fabbricarle, e poi finalmente usarle!