Di chi è la colpa questa volta?

Il counseling e la coppia

Di chi è la colpa questa volta? Stabilire di chi è la colpa, ogni volta che capita qualcosa, è un esercizio molto distruttivo per qualsiasi persona. Si tratta di una  ricerca che ci toglie molte energie e non ci consente una corretta analisi della situazione. Insomma ci porta “fuori strada”. La ricerca di un unico colpevole, ci fa credere di poterci sentire più leggeri e contemporaneamente ci illude di non avere responsabilità.

Al contrario, se siamo noi le vittime designate a cui viene rivolta questa accusa allora la situazione cambia notevolmente. Quando siamo presi in causa in prima persona come i possibili colpevoli di qualcosa allora il disagio aumenta. Risulta, infatti, una vera persecuzione da cui vorremmo scappare subito. Ci difendiamo in tutti i modi dalle accuse ricevute ma sentiamo tutto il peso delle parole che ci fanno subito sentire in colpa.

Stabilire: “Di chi è la colpa?”

E’ come un dito puntato contro!

Nei miei ricordi non ho bisogno di andare troppo lontano per recuperare nella memoria questa vecchia abitudine vissuta ed appresa in famiglia. Una colpa che ho sentito sempre molto pesante calarsi su di me e che mi ha portato ad esercitarla una volta diventata grande.

Spesso essere stati oggetto di questo atteggiamento accusatorio ci porta ad utilizzarlo a nostra volta nei confronti degli altri. Non è comunque una giustificazione.

Allora cerchiamo insieme la nostra responsabilità per l’esercizio di questa cattiva abitudine; del tutto infruttuosa e minacciosa che ci mette in una condizione illusoria di scaricarci la coscienza.

E’ bene conoscere come funziona questo meccanismo: ossia dare la colpa all’esterno per ciò che ci accade. Deresponsabilizzarsi è un’abitudine sempre più diffusa oggi. Lo psicologo statunitense Dyer ci chiarisce bene il significato:

 “Dare la colpa ad altri è un piccolo e pulito meccanismo che puoi usare ogni volta che non vuoi prenderti la responsabilità per qualcosa nella tua vita. Usalo ed eviterai tutti i rischi e impedirai a te stesso di crescere.”

Accusare: Senso di colpa o Colpa reale?

Accusare e ricercare un colpevole può sembrare che ci faccia sentire sollevati ma è solo una sensazione momentanea. Il senso di colpa arriva sempre e comunque perché in realtà nasconde una colpa reale. Cosa significa?

Il prof. A. Mercurio attraverso l’Antropologia Personalistica Esistenziale ci ha spiegato molto chiaramente la differenza tra senso di colpa e colpa reale. Il senso di colpa è un sentimento umano che ci fa sentire a disagio. Spesso anche per il fatto di non comprenderne la causa. Ciò avviene nelle situazioni in cui apparentemente non ci sentiamo oggettivamente colpevoli di qualcosa. E’ una colpa non riconosciuta, che ci mette in contatto con questa una sensazione spiacevole.

Se andiamo ad analizzare meglio la situazione comprendiamo che dietro quel malessere è nascosta la nostra vera colpa. Ad esempio: Di cosa accusiamo gli altri? Abbiamo la possibilità di agire diversamente?.

Qui subentra la colpa reale. Se rinunciamo a dare la colpa all’esterno ed analizziamo la situazione da un altro punto vista possiamo divenire consapevoli della nostra effettiva responsabilità. La ricerca della colpa reale ci permette di avvicinarci alle nostre responsabilità e ci da la possibilità di agire costruttivamente.

Scegliere di cambiare posizione è come aprire gli occhi! Emergeranno molto più chiare le nostre responsabilità ed avremo l’opportunità di agire diversamente. Questo atteggiamento determinerà un prezioso cambiamento che farà volatilizzare il nostro spiacevole senso di colpa.

Ricercare un colpevole: perchè?

Oggi la tendenza ad accusare gli altri è molto comune. Sicuramente nasconde un’immaturità di fondo. Quando accusiamo smettiamo di ritenerci responsabili. Dare la colpa è l’opposto di essere responsabili. Essere responsabili significa prendersi carico di ciò che si è fatto e di ciò che non si è fatto, e di ciò che dovremmo cambiare. Tutto questo, comporta impegno e un po’ di fatica!

Dare la colpa: credere di non essere vulnerabili

Se non siamo responsabili del nostro agire, allora non siamo nemmeno vulnerabili dinanzi alle avversità. La responsabilità è un processo di vulnerabilità: ovvero mettersi dinanzi alle proprie colpe, alle delusioni, ai fallimenti per comprendere che non siamo infallibili.

Non dare la colpa agli altri vuol dire accettare che abbiamo gestito una situazione in un modo che forse non ci rende particolarmente orgogliosi e fieri. In altre parole, significa ammettere che non abbiamo avuto il controllo delle cose. Di contro, se diamo la colpa a qualcuno, improvvisamente ci riscopriamo in pieno controllo dello scenario che ci circonda. Essendo tutta colpa loro, non dobbiamo affrontare ulteriormente dei processi di analisi su come sono andate le cose.

Dare la colpa: scaricare le emozioni negative

Riflettiamo adesso su un altro aspetto che non conosciamo. Nelle relazioni che viviamo raramente mostriamo le nostre emozioni. Talvolta ci vantiamo di non arrabbiarci mai ma allo stesso tempo tendiamo a dare la colpa agli altri quando le cose si fanno difficili. Ciò avviene per poter scaricare il nostro dolore emotivo. Quella di deresponsabilizzarci è dunque una “soluzione” per cercare un sollievo emotivo.

Inoltre, incolpare gli altri è una forma di confronto sociale. Se attribuiamo la colpa a qualcun altro, ci mettiamo automaticamente in una posizione superiore, sentendoci più importanti rispetto a chi ha sbagliato, o al cattivo. Teniamo conto anche però, che, in altri casi le persone utilizzano questo stratagemma per poter recitare il ruolo contrario, di vittime.

Ovvero; si finisce per biasimare se stessi, per impietosirsi. Entrare in modalità “povero me!” è un altro lato della stessa medaglia. Così facendo si finisce con l’attirare l’attenzione degli altri, qualificandosi come una persona buona vittima delle cattiverie altrui.

Ricercare un colpevole: se smettessimo?

Perché dovremmo smettere di incolpare gli altri? Perché cercare un colpevole significa perdere tante occasioni. Chiudersi a ciò che gli eventi, gli altri e la vita hanno da offrirci in termini di possibilità e di opportunità di crescita: è come rinunciare a noi stessi.

Attribuire agli altri le responsabilità che ci appartengono comporta un indebolimento della nostra personalità. Pensiamoci un attimo: se tutto è colpa di qualcun altro, allora significa che non abbiamo il potere di cambiare nulla!

Consideriamo anche che incolpare gli altri danneggia la nostra sana comunicazione, di cui le nostre relazioni hanno bisogno per svilupparsi. Non stupiamoci se poi, grazie a questa abitudine, non abbiamo molti rapporti sociali solidi.

Un altro aspetto che è importante tener presente riguarda il fatto, come dicevo poco sopra, che la colpa è contagiosa. Se diamo la colpa a qualcuno dei nostri insuccessi è molto probabile che anche chi ci sta accanto si rivolti verso di noi allo stesso modo. Contribuiremo, attraverso questo esempio, a diffondere la tendenza ad evitare le responsabilità per noi e per chi ci circonda.

Per concludere, vorrei citare Carl Rogers, che amava ripetere “La sola persona che non può essere aiutata è quella che getta la colpa sugli altri.”

Quindi, se nella nostra vita le cose continuano a non andare come vorremmo, forse la colpa non e’ davvero delle persone e delle situazioni che abbiamo intorno. Forse e’ arrivato il momento di prenderne atto e di rimboccarci le maniche lavorando su di noi per crescere, essere felici e soddisfatti della nostra Vita!

 

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6 COMMENTI

  1. Cara Federica, grazie per le tue parole molto sagge e preziose per aiutarci ad uscire dalla trappola
    del “a chi posso dare la colpa?” o “di chi sono la vittima?” e per assumerci per intero le nostre responsabilità.
    Ti abbraccio.

  2. Grazie Federica per questo bellissimo articolo. E’ vero che qualche volta cadiamo ancora nella trappola di dare la colpa agli altri perchè è più facile che metterci in discussione. Ho trovato poi illuminante la citazione di Rogers: “La sola persona che non può essere aiutata è quella che getta la colpa sugli altri.”
    Un abbraccio Maria Rosaria

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