L’Odio e perdono nell’era moderna: un energia creativa straordinaria

Cosmo-Art e il dolore

Odio e perdono sono posizione opposte tra loro. Parlare di odio nella nostra società può sembrare un termine forte. Ma mai prima d’ora mi sembra così urgente affrontare questo tema, terribilmente attuale.

Assistiamo ad una sempre maggiore diffusione di guerre nel mondo. Probabilmente rappresentano la manifestazione più evidente e più estrema dell’odio presente nell’uomo.

Se ci affidiamo alla memoria collettiva non possiamo dimenticare le guerre passate e quelle che hanno attraversato la nostra storia.

La Storia deve insegnare, formare, aiutare a comprendere. Per evitare che certe catastrofi si ripetano. E che certi sentimenti tra i popoli possano contagiare nuovamente la società umana, non più protetta dagli anticorpi della consapevolezza e del ricordo.

Evidentemente, oggi, il passato non ci sta aiutando a non ricadere negli stessi errori.

Probabilmente perché l’odio non riguarda solo gli altri o qualcosa che si trova dislocato lontano da noi. Bensì è molto più vicino di quello che possiamo immaginare. L’odio potenzialmente risiede dentro ognuno di noi.

Dove si trova l’odio

Vi propongo una scelta coraggiosa, quella di andare a cercarlo adesso, dentro di noi!

Sarà forse troppo azzardata come affermazione. Ma se vogliamo contribuire alla tanto desiderata pace nel mondo abbiamo bisogno per prima cosa di essere coraggiosi. Ammettere di essere contaminati e attraversati da questo sentimento richiede una forte dose di onestà, consapevolezza e capacità di lettura della realtà.

E’ vero è difficile pensare che ci possa appartenere. Semmai riguarda gli altri. Noi no! Invece, come sempre in controtendenza rispetto al perbenismo imperante, la nostra scuola e la nostra metodologia, quella del prof. Antonio Mercurio, ci chiede di guardare sempre alle nostre responsabilità, in ogni evento. Non sottraendoci neanche in questa occasione.

Pertanto vi propongo di entrare dentro questo tema per poter riconoscere i tratti distintivi di un emozione umana. Come è pure un sentimento umano che ci appartiene: quello del perdono. Si tratta di una coabitazione che caratterizza l’essere umano.

Se guardiamo con onestà alla nostra vita la possiamo vedere quella facoltà che si insinua dentro di noi e che anche se inconfessabile, vuole il male dell’altro. Che distrugge i rapporti umani come in una guerra, che ci fa credere che l’altro rappresenta un pericolo o un nemico.

Che cos’è l’odio

E’ un emozione di tipo ostile, focalizzata nel detestare e sul rivendicare. L’odio comporta rifiuto, intolleranza, vendetta, ma ne fa parte anche l’atteggiamento di indifferenza. Il nichilismo delle coscienze oggi emerge da questa frase: Ma io che ci posso fare?

Nella seconda guerra mondiale accadde la stessa cosa. La crudeltà della guerra con le sue conseguenze, distruzione dei valori, produsse il diffondersi dell’atteggiamo di indifferenza. L’indifferenza è uno stato neutro della sfera emotiva dell’individuo e il come viene messa in atto, produce affetti e conseguenze.

A causa dell’indifferenza di qualcuno o verso un accadimento, si producono ferite profonde negli animi. Questa indifferenza che ci colpisce oggi è sostanziata da disimpegno nelle coscienze e disgregazione sociale. Ne scaturisce una forma di odio prodotto anche dall’antagonismo che osserviamo molto presente, oggi, tra le nazioni.

Lo riconosciamo questo sconosciuto

Ma torniamo a casa nostra, nel nostro piccolo mondo cosa possiamo fare? Per iniziare a lavorare su di noi, sulle nostre coscienze, per contribuire in modo diretto alla pace che tanto desideriamo.

Un secondo passaggio per riconoscere l’odio sta nel vedere cosa lo contraddistingue. E’ un sentimento che potremo definire ruminato, rimuginato silenziosamente per lunghi periodi. Che può determinare un comportamento astioso o rancoroso. Un torto subito, oggi può scatenare forti sentimenti di rivalsa.

Vi viene in mente qualche pensiero in proposito?

Un altro esempio può essere quello che vede la persona sconosciuta come il nemico da combattere. Altri nemici possono essere il capoufficio, un parente, l’amica infedele, il vicino di casa, l’automobilista, che hanno determinato in noi una forte frustrazione o delusione.

Odio e perdono in stretta relazione

C’è da riflettere sul fatto che non sempre, fortunatamente, si passa all’azione vendicativa o distruttiva di tipo estremo. Meno male!

Anche se non agito, di fatto l’odio è un sentimento che ci attraversa e che ci contamina la mente e il cuore. Una forma di intossicazione che riempie di tossine negative noi e la nostra vita. Questa condizione ci blocca, e contemporaneamente ci dà un piacere malsano.

Guardiamo al nostro odio insieme, e per la prima volta prendiamolo in considerazione. Osserviamolo e riconosciamolo dentro e fuori di noi. Non sempre viene agito, ma c’è!

La risposta al nostro odio provato è complessa e difficile, ma non impossibile da determinare. Il sentimento contrapposto all’odio è sicuramente quello del perdono.

L’ambivalenza di questi due impulsi, odio e perdono, nell’ambito della vita quotidiana dell’individuo è stata studiata da Melanie Klein e dalla sua scuola. Ci dimostra come questi impulsi si sviluppino fin dall’infanzia e come le nostre capacità innate d’amore e d’aggressività approfittino di ogni occasione per esprimersi influendo sul nostro sviluppo.

Dunque come realizzare un passaggio necessario e fondamentale della nostra anima. Per passare dall’odio e incamminarci verso il perdono possiamo fare ricorso a tutto l’amore che abbiamo. Per contrastare questa forma di energia negativa e per poterla trasformare in un energia creativa costruttiva.

L’Odio si può trasformare

L’energia creativa costruttiva sta proprio nel fattore rivoluzionario che ci porta a non relegare le nostre emozioni negative come qualcosa di sbagliato da eliminare. Anche con questa energia, fatta di rabbia, posso decidere di sfruttarla a mio vantaggio per trasformarla. Per rinunciare alla vendetta e per sviluppare la dimensione del perdono.

Per me, per la mia vita. L’evoluzione del nostro essere persona meravigliosa e creativa passa anche dalla capacità di generare e farsi fecondare da un cambiamento. Da una rivoluzione dell’anima.

Scegliere l’amore e decidere di perdonare é il primo passo nel renderci responsabili della nostra vita e per contrastare l’indifferenza imperante. Significa prendere una posizione netta, chiara. Per decidere da che parte stare.

L’amore è il frutto di una decisione e come il perdono abbiamo bisogno di decidere di rinnovarlo ogni giorno. L’amore è in grado di cambiare le coscienze e il futuro dell’animo umano. Amare significa smettere di odiare per superare le leggi del tempo e dello spazio.

Sai, come disse il Prof. Antonio Mercurio  in uno dei suoi dialoghi : “Tu hai in te un centro decisionale…immaginalo come più ti piace ma nella sostanza è una tua qualità. Se vuoi puoi fare della vita ciò che vuoi nel bene e nel male, per l’amore e per l’odio.
Bene…ora che lo sai hai una possibilità di far emergere questa qualità.
Ma bada bene, non basta solo sapere che c’è … e vivere poi di rendita.
Ti devi impegnare ogni giorno per divenire sempre più responsabile nelle scelte che decidi di assumere. Nella consapevolezza che tu puoi fare della tua vita un opera d’arte, scegliere di evolvere, … ma anche no! Infine Antonio ci disse: puoi non dare la colpa agli altri e qui molti se la danno a gambe.”

Oppure come si fa oggi, con indifferenza facciamo finta di niente.

Il perdono un’energia creativa straordinaria

Perdonare è il cammino per liberarsi da false fonti di energia. Mi riferisco a paliativi e dipendenze moderne di vario tipo.

Quando rinunciamo a perdonare, l’odio e la rabbia ci tengono inchiodati, paralizzati. Anche se non ce ne rendiamo conto. Con l’odio ci circondiamo e attiriamo fonti negative di energie interne ed esterne.

Siamo persone coraggiose e desiderose di lavorare per contribuire a trasformare il mondo perché ci interroghiamo spesso sul: io cosa posso fare per contribuire alla pace nel mondo.

C’è una forte urgenza di decisione, terribilmente attuale. Vogliamo scegliere di aiutare l’umanità a crescere e ad evolversi. Oppure vogliamo rimanere a guardare come spettatori indifferenti.

Perdonare ha senso se desideriamo divenire persona in armonia con il suo essere e con la vita… per poter trasformare il dolore e sentire pienamente dentro di sé e nelle proprie mani il potere di decidere che è il momento di fare qualcosa.

Mai più di oggi è urgente utilizzare questa nuova energia creativa straordinaria.

Il perdono è un atto supremo di amore per se. Non è un riconoscimento agli altri, ma un riconoscimento di se, come persona e come figlio della vita. La decisione di perdono è una scelta di libertà. Non libera gli altri, ma noi da noi stessi.

Scegliamo di perdonare per iniziare a vivere. Per appropriarci di quella speciale energia straordinaria. Per nascere spiritualmente e contattare tutta la nostra capacità di amore.

Vi lascio con una frase molto significativa del prof. A. Mercurio:

E’ nel cuore di ogni uomo che si gioca il destino dell’umanità

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FONTI

  • Leonardo Gentile, Perché perdonare – Solaris.it
  • Geopop, Memoria collettiva
  • Melanie Klein, Odio, perdono e riparazione – Casa Editrice Astrolabio
  • Melanie Klein, Invidia e Gratitudine – Casa editrice Astrolabio
  • Antonio Mercurio, Le leggi della Vita – Edizioni Sophya University of Rome
  • Primo Levi, Se questo è un uomo – Einaudi Editore
  • Elisa Ercoli, L’indifferenza del reale – racconti IL MIO LIBRO
  • Leonardo Gentile, Dialogo con Antonio Mercurio – Blog Da zero a infinito

 

 

 

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