La Cosmo-art e il Counseling
La forza cosmica e creativa del dolore
La forza cosmica e creativa del dolore, espande il nostro essere nel mondo, ci fortifica sostenendo la nostra navigazione. Quando il vento soffia contro, quando il mare si increspa, quando corriamo il rischio di sgretolarci. Ecco, è in questi momenti complessi che possiamo attingere a quella forza interiore, a quell’energia frutto dei tanti dolori trasformati lungo il viaggio. Oggi ci appartiene. L’abbiamo acquisita nel tempo, fa parte del nostro bagaglio spirituale. Rafforza la nostra identità. Ne usciamo ogni volta più forti e più consapevoli. Una forza cosmica e creativa, che scaturisce dalla trasformazione del dolore e che rappresenta un grande stimolo, una potente spinta evolutiva dell’uomo. Elaborare un dolore, ci spinge ad andare oltre, vedere oltre: come l’occhio nella lente di un binocolo, capace di avvistare nuovi mari, a scoprire nuove terre.
“Accettate il dolore, quando è sano e non masochistico o frutto dell’odio per voi stessi, e trasformatelo in energia per creare e per navigare. La vita non va come vorremmo noi e c’è sempre un’identità nuova da acquisire che ancora non conosciamo. Apritevi alla complessità e alla ricchezza inesauribile della vita che può apparire ad ogni istante, in maniera imprevedibile. Apritevi al progetto della vita che vuole creare con voi l’immortalità della bellezza seconda”. REGOLA XI Accettate il mare.
Tratto da: “Le regole per la navigazione notturna degli Ulissidi”, Prof. A. Mercurio.
La forza cosmica e creativa del dolore: che non arrivi invano
Il dolore, lascia impronte nella memoria, segni nel cuore, incide profondamente l’anima. Tuttavia, un dolore trasformato è uno strumento acquisito, di inestimabile valore. Un valore poi aggiunto proprio nell’archivio della nostra memoria emozionale. Diverse le intensità, varie le aree interessate, molteplici i meccanismi di difesa messi in atto. Perché a volte ci troviamo a contattare un dolore così devastante, da avere l’impressione di sprofondare nelle sabbie mobili. Che arrivano spesso all’improvviso. Quante volte nella vita ci è capitato di fare l’esperienza del dolore? Non ne siamo esenti.
Può succedere che nei momenti difficili e di grande dolore, si attivino diverse risposte. Può capitare che ci si impegni molto; in molteplici attività che ci isolano e allontanano dalla possibilità di entrare in contatto con il dolore. Può altresì capitare di difenderci dal dolore attraverso la fuga, piuttosto che reprimerlo agendo fenomeni di rimozione. Ovvero, anche nel suo opposto, la ripetizione. Dolori spesso anche negati, quindi ignorati del tutto; come se non fossero mai esistiti. Probabilmente poiché inaccettabili. A volta capita che il dolore è così forte, da avere bisogno di regredire in periodi della nostra vita dove possiamo trovare rifugio. Meccanismi di difesa, e ne potremmo citare tanti altri, messi in atto poiché non si riesce a sostenere il troppo dolore.
Accogliere il dolore ed entrarci dentro, è tanto difficile poiché ci porta a contattare le nostre ferite, anche quelle più antiche. Ferite che tuttavia è arrivato il momento di lenire. Quindi il viaggio necessita di tanti elementi come l’amore, il coraggio, la fiducia, il perdono. Affinchè quel dolore, nella nostra vita, non arrivi invano.
Il dolore per creare, con saggezza
Se desideriamo rinascere, rigenerarci, dare vita al nuovo, e creare, allora possiamo decidere, con saggezza di attraversarlo di contattarlo e poi trasformarlo. Per liberare le nostre migliori energie. Perché con saggezza? Perché come afferma il Prof. A. Mercurio: “Non è possibile attraversarlo temerariamente, bisogna fare questo con arte e quando la saggezza lo richiede. Bisogna imparare a distinguere il dolore fecondo e creativo, dal dolore che è sterile e distruttivo”.
Afferma Antonio Mercurio ne “Il Manifesto della Cosmo-art”:
“Il dolore serve per creare e non per espiare. Per creare il passaggio da un’identità grezza a una identità sempre più evoluta: dall’identità animale e reattiva all’identità dell’artista che è capace di creare una bellezza immortale” A. Mercurio
Dolori giovani, accumulati ai tanti dolori antichi, annidati per anni nel profondo. A volte urlano, gonfiano gli occhi di lacrime, il cuore di rabbia; altre, scivolano via, senza far rumore. Custoditi o allontanati. Dolori che fanno il loro giro e poi ritornano. Ritornano. Chiedono accoglienza, elaborazione, per-dono. Dolori estremi, Dolori che scuotono dal torpore del sonno, Dolori che abbracciano vasti orizzonti e l’anima grida alla Vita la ricerca di senso. Dolori, che a volte esprimono solo il bisogno di un rassicurante bacio. Trascenderli, è trovare nel buio, una luce intrisa di bellezza e meraviglia, è trovare un posto nell’Universo.
La Vita è in evoluzione, l’Universo che la contiene è in evoluzione, e il dolore ci conduce ad evolverci, in nuove identità, per creare bellezza nella nostra vita. Ecco la forza cosmica e creativa del dolore.