Essere persone grate oggi

Cosmo-Art e senso della Vita

Cosa significa essere persone grate oggi, nella vita di tutti i giorni. Si tratta di un modo di vivere e di porci di fronte alla vita. Che possiamo utilizzare per vivere meglio. Vediamo come?

Riuscire a dire grazie o ringraziare quando ci rapportiamo con le altre persone, o riceviamo un favore è già qualcosa. C’è anche chi non ci riesce. Quindi se siamo in grado di farlo, vuol dire che possiamo imparare tutti ad utilizzare la gratitudine.

Ma dire “grazie” non basta per considerarsi persone grate. La gratitudine di cui desidero parlare riguarda un modo di essere e di stare al mondo.

Non mi dite che è troppo arduo! In realtà si tratta di un modo per migliorare la nostra qualità della vita. Per rendere preziosa la vita  che viviamo e per crescere nella fiducia.

Scopriamo insieme come diventare persone grate con riferimento all’ottica della Cosmo-Art. Questo modo di vivere rappresenta qualcosa che va ben oltre il saper essere grati per ciò che abbiamo.

Termine gratitudine

Partiamo col capire cosa significa gratitudine nel nostro vocabolario?

Gratitudine significa nel termine esatto: sentimento di affettuosa riconoscenza per un beneficio o un favore ricevuto e di sincera completa disponibilità a contraccambiarlo.

Quindi significa che abbiamo ricevuto qualcosa per cui essere grati. E ci apprestiamo a restituire il beneficio ricevuto o alla riconoscenza di esso. Questo implica già di per sé che ci siamo resi conto di aver ricevuto qualcosa di non dovuto.

Talvolta non riusciamo a dire grazie neanche per le piccole cose, che diamo ormai per scontate. Quando, al contrario, abbiamo praticato la gratitudine, acquisiamo la capacità di riconoscere gli aiuti ricevuti. Abbandonando le pretese che tutto ci è dovuto. A questo punto ci viene molto più facile dire grazie.

Tuttavia ci viene quasi naturale essere grati quando le cose vanno bene. Dire grazie al collega che ci ha aiutato, al marito che è stato premuroso, alla madre o al padre che ci ha sostenuto, all’impiegato che ci ha risposto con disponibilità, al figlio affettuoso; richiede comunque una capacità di saper riconoscere negli altri una parte preziosa per noi e di noi.

Quando fila tutto liscio riusciamo a dire grazie e a contraccambiare con maggiore disponibilità. Vediamo ora gli effetti nella nostra mente.

Persone grate e neuroscienze

Le neuroscienze hanno approfondito gli effetti positivi a livello neuronale della gratitudine, evidenziando cambiamenti sinaptici nel nostro cervello.

La gratitudine è un’emozione complessa che consiste nella capacità di riconoscere le cose buone nel mondo e nella propria vita, anche al di fuori di sé stessi (Emmons, R. A., & Mishra, A. 2011).

La gratitudine è una delle emozioni che potremo chiamare empatiche. Ciò significa entrare in empatia con gli altri. Questo tema riguarda anche le relazioni. Tale capacità può sviluppare benefici emotivi e cognitivi in grado di migliorare l’approccio quotidiano alla vita.

Gli effetti della gratitudine a livello cerebrale

Quali benefici portano al nostro cervello? La gratitudine può essere la chiave della felicità?

Le neuroscienze hanno approfondito in questi anni di ricerca gli effetti positivi a livello neuronale per chi allena la gratitudine. Nell’indagine i ricercatori si concentrarono sulla gratitudine che nasce dal ricevere un dono. Che interessa un donatore e chi lo riceve. Il termine dono si riferisce sia ai doni materiali, come cibo o vestiti, sia ai doni immateriali. Quelli sotto forma di aiuto o supporto, che hanno identificato la gratitudine come un riconoscimento sociale. Una reciprocità che nelle relazioni modifica le regioni cerebrali.

Attraverso l’utilizzo di esami strumentali di neuroimaging, come la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori Fox, Kaplan e Damasio pubblicarono uno studio nel 2015. Con lo scopo di sollecitare l’emozione complessa della gratitudine, attraverso le regioni cerebrali coinvolte nella cognizione morale, nel giudizio, nell’emozione positiva e nella Teoria della Mente. Sono stati dimostrati reali cambiamenti sinaptici nel nostro cervello ed i loro correlati neurobiologici.

Come essere persone grate

Dopo aver visto questo aspetto in ambito scientifico, e approfondito i suoi benefici pratici al livello mentale, torniamo al nostro discorso sul come diventare persone grate.

Non è facile essere grati quando ci capitano eventi inaspettati e spiacevoli. Di fronte ad essi ci sentiamo incapaci di reagire e talvolta entriamo in una vortice di negatività. Che ci fa sentire vittime passive e incapaci di reagire.
Questo atteggiamento ci porta a pensare che il nostro stato d’animo dipende dagli eventi esterni. Facendoci trascurare la possibilità di coltivare un diverso stato interiore.

L’ottica della Cosmo-Art, in questo ambito, ci restituisce il potere di decidere quale strada intraprendere. Quella del voler fare le vittime, oppure quella del voler essere artisti della propria vita.

Pertanto per divenire persone grate dobbiamo imparare ad occuparci dei nostri stati emotivi. Che possono essere sollecitati dalla nostra volontà e dalla nostra scelta. Che  influenza il nostro modo di reagire agli eventi della vita.

La gratitudine è l’esempio di un atteggiamento relazionale con il mondo. In grado di proteggerci nelle situazioni più difficili. Perché convinti fermamente che in qualsiasi situazione si possa trovare il senso per cui essere grati.

Diventare persone grate, in tale ottica, vuol dire saper manifestare un vero e proprio atto di amore. Prima di tutto verso se stessi. Nel considerare anche gli eventi più traumatici come un dono. Si, proprio come un dono. Perché la Cosmo-Art è una filosofia di vita che va in controtendenza con il modo di vivere di oggi. Consumistico, individualista ed utilitaristico.

Questo atteggiamento rappresenta un vero vaccino contro il vittimismo, l’invidia e la rabbia. Una serie di emozioni negative capaci di logoraci nel profondo. E di farci vivere infelici e sempre insoddisfatti.

Le nostre esperienze di gratitudine

Diventare persone grate è una potente esperienza donativa. In grado di farci vivere una vita più felice e piena. Ma dove ha origine?

Parte da una percezione di soddisfazione nei confronti di sé stessi e della propria vita. Un nuovo modo di porsi nei confronti del mondo e degli altri. In una prospettiva che non considera tutto scontato e dovuto.

Ci porta a pensare che ogni situazione diventa un dono. Ogni esperienza non è scontata. Ogni istante trascorso come prezioso.

Diventare persone grate rappresenta uno stile di vita. Non è sicuramente un atteggiamento innato. E’ una virtù che ognuno di noi può coltivare con decisioni interiori che bisogna prendere ogni giorno.

Dobbiamo imparare a non osservare il mondo attraverso la lente deformata della negatività. Dove tutto è difficile, preoccupante, e allarmante. Dove agli altri gli va sempre tutto per il verso giusto e a noi invece no. Questo ci porta anche a superare quell’atteggiamento superbo che ci fa attribuire agli altri tutti i torti e a noi solo meriti.

Qual è il modo migliore per saper essere persone grate?

Un altra risposta tutt’altro che scontata è quella che ci invita a: guardarci intorno con occhi nuovi, con attenzione percettiva ed ascolto interiore. Non esterni a noi, ma interni al nostro essere e alla capacità di percepire. Ancora una volta, anche su questo tema, andare sempre di corsa, essere costantemente in affanno o in ritardo, voler controllare ed ambire ad essere perfetti, ci impedisce e ci distoglie dal soffermarci sulla bellezza che ci circonda.

Crescere per diventare persone grate

Le persone grate possiamo riconoscerle: sono sorridenti. Non si lamentano in continuazione. Evitano di arrabbiarsi se devono aspettare in fila. Rinunciano ad aggredire gli altri per sfogare la propria tensione. Riescono a gestire le frustrazioni e le situazioni critiche con maggiore accoglienza, comprensione e resilienza.

Una persona grata non si nasconde dietro delle scuse. Si assume le responsabilità delle proprie azioni con maturità. Questo avviene quando decidiamo di crescere come persone.

Le conseguenze sociali dell’espansione di questi atteggiamenti di gratitudine sono in grado di modificare le nostre sinapsi ma anche di cambiare il mondo.

Diventare ed essere persone grate contribuisce ad aumentare la fiducia che è a sua volta connessa con livelli più bassi di stress e ansia. Ma non è una legge basata sull’opportunità.

Vivere e praticare la gratitudine nella nostra vita, come riferimento efficace per affrontare qualsiasi situazione, diventa il vaccino migliore che possiamo somministrarci. Un antidoto davvero potente al malessere così diffuso nella nostra società.

Per concludere, se vogliamo vivere soddisfatti e felici non dobbiamo provare a condizionare gli eventi esterni. Ma lavorare sul nostro mondo interiore, sviluppando in particolare un profondo senso di gratitudine per tutto quello che ci capita.

Diventare persone grate è una crescita continua, ed è un po’ come costruire un boomerang che, una volta lanciato, ci ritorna indietro più ricco e potente di prima. In tale ottica è un dono prezioso di reciprocità verso se stessi e con gli altri.

Rappresenta il nostro modo di stare al mondo!

In conclusione desidero salutarvi con una frase di un famoso scienziato:

Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente sia un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa sia un miracolo.
(Albert Einstein)

 

 

 

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