Sono libera di autodeterminarmi nella mia vita?
Cosmo-Art e il senso della vita
Sono libera di autodeterminarmi, di creare la vita che desidero, posso vivere nel rispetto della mia essenza ed autenticità. Prendo il comando della mia vita inanello scelte importanti per me.
Trovare un contatto con la nostra decisionalità più profonda ed autentica non è certo una cosa da poco, specialmente nei momenti più bui e dolorosi della vita. Guardarsi dentro, connettersi con la propria interiorità può essere molto difficile quando il dolore bussa alle porte del cuore.
Un dolore inaspettato, un rifiuto, la malattia di un caro familiare possono scuoterci profondamente, spazzare via in un istante tutto ciò che fino ad allora avevamo costruito. Le certezze di una vita vengono meno, ciò in cui abbiamo sempre creduto svanisce improvvisamente. Abbiamo bisogno di tanta forza e di tanto coraggio per non mollare in quei momenti di grande difficoltà.
Sono libera di autodeterminarmi vs i condizionamenti sociali
Assistiamo ad un cortocircuito interiore improvviso, ci sentiamo privi di connessione e di una meta. Vagabondi ci aggiriamo in cerca di risposte, cercando di capirne il motivo, il senso, tanti perché affollano la nostra mente. Perché tutto questo sta succedendo proprio a me? Tanta la rabbia celata dietro quelle domande e tanto sconforto che non può e non deve rimanere passivamente nel cuore. Viviamo in una società occidentale altamente stigmatizzata e permeata dal limitante pensiero per cui il dolore arriva nella vita dell’uomo con una funzione squisitamente punitiva. Come a dire: l’essere umano è colpevole e deve essere punito per le sue colpe. Così anche il dolore nella sua accezione più sterile e banale assume una funzione e connotazione esclusivamente espiatoria. Al contrario l’Antropologia Personalistica Esistenziale riconosce nel dolore un profondo valore. Afferma che il dolore è una ricchezza, è una potente e strabiliante forza trasformativa. Un razzo lanciato nello spazio a mille miglia di distanza per realizzare un cambiamento profondo nella nostra vita.
Ne il “Manifesto della Cosmo-Art” il prof. Antonio Mercurio afferma:
“Il dolore serve per creare e non per espiare. Per creare il passaggio da un’identità grezza a una identità sempre più evoluta: dall’identità animale e reattiva all’identità dell’artista che è capace di creare una bellezza immortale”
Sono libera di autodeterminarmi e accetto il dolore
Il dolore è quindi funzionale per la nostra crescita e il nostro sviluppo come Persone. Una delle più grandi capacità donate agli esseri umani è quella di poter plasmare la vita a propria immagine e somiglianza. Possiamo scegliere ogni istante cosa è buono o non buono per noi, possiamo decidere da quale parte stare, facciamo le vittime o gli artisti? Possiamo decidere su quali basi e pilastri costruire la nostra intera esistenza. Costruendo la nostra vita non su valori effimeri e passeggeri ma su ideali ben forti e radicati nel terreno, come l’amore, potremo cominciare con un piccolo passo, guarderemo quel dolore con occhi diversi. Eseguire questo cambio di prospettiva e di percezione della vita è un passaggio molto impegnativo e delicato e non esclude assolutamente il contatto con il dolore. Il dolore per poter essere trasformato, con il tempo e nel rispetto di ogni individualità, deve essere a piccole dosi contattato. Abbiamo bisogno di coraggio e di concederci il giusto tempo per poter riemergere, per poter tornare a respirare a pieni polmoni.
I valori della Cosmo-Art
Antonio Mercurio ci propone degli ideali dalla potenza visionaria sui quali costruire la nostra vita, essi sono l’Amore, la Verità, la Libertà e la Bellezza. Ideali che ci mettono in connessione con il senso profondo della nostra missione sulla terra, del nostro progetto che siamo chiamati a realizzare. Essi saranno per noi quel porto sicuro in cui sempre tornare in cui potremo sentirci pacificati, in contatto con il pieno e con il cuore colmo di coraggio. Costruendo la nostra vita nella gioia, nell’amore, portando avanti i nostri progetti più autentici, onoreremo la persona cara che abbiamo perso non dimenticandola mai. I ricordi e gli innumerevoli insegnamenti da lei donati faranno eco nel nostro cuore per l’eternità, battendo all’unisono con l’universo intero.
Vivere con questa consapevolezza ci aiuterà nei momenti più duri in cui inevitabilmente la tristezza e il senso di impotenza torneranno. Ci aiuterà tutte quelle volte in cui ci sembrerà di tornare indietro, di ricominciare da capo, di ricontattare la rabbia. Ci aiuterà a ricordare che la morte della persona cara non è stata vana ma deve spingerci oltre alla ricerca del senso profondo.
“Accettate il dolore, quando è sano e non masochistico o frutto dell’odio per voi stessi, e trasformatelo in energia per creare e per navigare. La vita non va come vorremmo noi e c’è sempre un’identità nuova da acquisire che ancora non conosciamo. Apritevi alla complessità e alla ricchezza inesauribile della vita che può apparire ad ogni istante, in maniera imprevedibile. Apritevi al progetto della vita che vuole creare con voi l’immortalità della bellezza seconda”. REGOLA XI Accettate il mare.
Doniamoci allora con pazienza ed umiltà tutto il tempo che ci serve, tutto il tempo necessario, continuando a vivere, continuando a creare, impegnandoci a divenire Artisti delle nostre Vite.