Una storia di consapevolezza e rinnovato senso di sé
La storia che segue parla non soltanto di benessere ritrovato, ma è anche una testimonianza delicata, poetica e intensa di come il Metodo Feldenkrais possa integrarsi nella nostra vita e riaccendere i colori della consapevolezza che porta a ritrovare la forza interiore. Ma leggiamo la storia di Patrizia: “Quando mi sono trovata in strada, leggera, con il mio passo lento che risuonava in tutte le parti del corpo, ho alzato lo sguardo e ho visto sullo sfondo giallo ocra di un muro un geranio verde con dei fiori fucsia, ho pensato che bell’accordo di colori, e più su con lo sguardo, quello squarcio di azzurro acceso tra le immense sfumature di grigi… che bella armonia… ho poi pensato a me, a questa insolita condizione di benessere fisico e mentale e a quanto tempo non mi sentivo così serena. Tutto è cominciato con un problema alla schiena che mi ha bloccato a 49 anni, un periodo in cui ero impegnata in mille piccoli progetti che mi tenevano occupata tutto il giorno, chi mi era vicino diceva “come fai, dove trovi tutta questa energia…” riflettendo mi sono detta forse ho davvero esagerato.
.. ho cercato quindi di conoscere il problema, poi il mio obbiettivo è diventato quello di rialzarmi, mi dicevo sono a terra, ma ora cerco il modo; ma i così detti specialisti molto semplicisticamente prescrivono farmaci che curano solo la parte emersa dell’iceberg ignorando quella sommersa. Quando addirittura non peggiorano, e a frasi tipo ”so che il nuoto aiuta nella mia situazione e quando starò un po’ meglio…” rispondono: “ma signora le deve rendersi conto che d’ora in poi lei starà solo peggio”. E allora un macigno come quello con cui Wile Cojote vuole schiacciare Beep Beep ti sotterra e ti lascia li… Poi, come ho avuto la fortuna di apprendere nella mia esperienza lavorativa, il nostro corpo reagisce, non si dà per vinto e si rimette in gioco per cercare di nuovo pace nella sofferenza o almeno un surrogato di quel benessere fisico e psichico… e di nuovo altre attività e nuove sofferenze, poi qualcuno mi parla di Feldenkrais, vengo con molta diffidenza, non ho capito bene di che si tratta; Integrazione Funzionale… Conoscersi Attraverso il Movimento… proviamo…, ed è stato come alzare il coperchio del vaso di pandora, far uscire dolori, pensieri, ferite che ci siamo fatte o che ci hanno inflitto, scendere in fondo a noi stesse fino a percepire l’energia che il nostro corpo possiede, diventare consapevoli della bellezza che ci fa unici e della scintilla che ci ricorda che siamo vivi e che stare bene vuol dire vivere bene.
Ho iniziato da poco i miei incontri con Sonia Amicucci e, piano, sto scoprendo una parte di me che non conoscevo o che avevo dimenticato, la capacità di affrontare un problema con soluzioni differenti avendo una visione totale e non parziale. Ho scritto queste sensazioni che provo, perché questo spirito nuovo mi rende più coraggiosa e capace di parlare più apertamente di me, e spero aiuterà chi vuole guardarsi dentro, per cercare nella parte più profonda di ognuno di noi, la forza che non credevamo più di avere.”