Il primo punto del Maestro Cijiao per meditare.

Secondo il Maestro Cijiao, questo è il primo punto per meditare. 1. Coloro che aspirano all’illuminazione e che vogliono apprendere la saggezza suscitino dapprima un atteggiamento di grande compassione e facciano voto assoluto di padroneggiare la concentrazione, impegnandosi a liberare gli altri e a non cercare la liberazione solo per se stessi. Se raggiungete la concentrazione meditativa, il suo potere è eccelso. (Dal trattato per la meditazione chan del Maestro Cijiao di Changlu, 1000 d.C.)

Immagina qualcuno che si trova al buio in un ambiente non famigliare, i suoi gesti saranno incerti e non ci sarà sicurezza nei suoi atteggiamenti; secondo quello che incontra o crede d’aver di fronte, in lui varierà lo stato d’umore e il comportamento, cambiando più e più volte direzione di marcia, senza sapere cosa sia meglio fare. In lui non troverai padronanza, ma confusione, tensione, timori, e molte idee più o meno illusorie si accavalleranno nella sua mente inquieta. Ti risuona questa descrizione? A me ricorda esperienze vissute, e penso appartenenti anche al vissuto di molti di voi… Sarà questa condizione di vita in cui si vive in forma ridotta, contratta sia nello spirito sia nel corpo, che venne detta “tenebrosa” dai maestri spirituali: “Vivete nel sonno, siete come dormienti… come sonnambuli inconsapevoli che si affannano per il mondo” questa è la condizione in cui si trova colui che sta vivendo al buio; prima del risveglio, dell’illuminazione. In questa condizione d’oscurità tanta pena è seminata e raccolta, si può essere ignari di ciò, oppure rendersene conto, ma solo l’illuminato sa riconoscere ciò con chiarezza e profondità ed agire di conseguenza: “Con grande compassione per liberare se stesso e gli altri”.

“Coloro che aspirano all’illuminazione e che vogliono apprendere la saggezza” -dice il maestro- “suscitino dapprima un atteggiamento di grande compassione e facciano voto assoluto di padroneggiare la concentrazione.” L’illuminazione di cui ci parla il maestro è questo risveglio della consapevolezza di sé, che inizia con la pratica della concentrazione per padroneggiare la mente. Oggi ho deciso di scrivere non per dare un esercizio pratico o per riflettere su di un insegnamento in particolare, ma solo per invitarti ad intraprendere con serietà un cammino nella spiritualità. Una spiritualità che nasca come esperienza, con la tua soggettività, dove tu sei il centro, affinché possa scoprire insieme individualità e universalità.

Immagina la vetta più alta, e giù ci saranno i diversi cammini tra i quali puoi scegliere, che si inerpicano tra i monti dell’esistenza fino ad assottigliarsi prima di giungere alla cima suprema, e ci sei tu. Sei più importante d’ogni meta idealizzata e d’ogni cammino conosciuto e insegnato. Il tuo cammino potrà essere differente da quello di un tuo fratello, l’esperienza di cima potrà non assomigliare alla mia, ma è assai facile che ci sia grand’affinità tra tutti noi. Perché se oltrepassiamo le differenze personali e caratteriali, orientandoci a ciò che ci accomuna, allora ci avvicineremo all’essenziale e universale cima. Puoi essere maschio o femmina, giovane o vecchio, ricco o povero, sano o malato, ma respiri come tutti gli esseri animati. Pure la Terra e il Sole a loro modo “respirano”; l’universo stesso -immagina- abbia un suo “respiro” fatto di concentrazione e di espansione. Quegli stati d’animo che saranno sperimentati come forme di inadeguatezza, incapacità, umiliazione, insicurezza, renderanno più difficile la libera espansione dell’essere vivente e la sua apertura fiduciosa verso il piacere, la creatività, l’amore.

Si cerchi allora il cammino, l’aiuto, la disciplina, per superare quegli ostacoli: così la concentrazione mentale è una pratica usata dai mistici yogi, ed il suo potere è eccelso nel ridurre in cenere gli ostacoli che ingabbiano l’espansione verso la libertà. Immaginati sulla vetta del mondo nel culmine della tua concentrazione, e lì, tu, nella massima espansione verso l’infinito. Questo è uno dei segreti dello yoga, quello yoga trasmesso dalle Upanisad e dagli insegnamenti dei maestri che hanno imparato a concentrarsi sull’essenza, che hanno trasceso la mente espandendosi nel vasto armonico lieto impersonale silenzio. L’Amore è attenzione, come la meditazione yoga anch’esso è la più naturale e volontaria forma di concentrazione di cui abbiamo esperienza: non c’è vero amore se l’innamorato vive nella dispersione. Quella concentrazione in vero amore sarà sperimentata come espansione del Cuore: così tu puoi superare le leggi della fisica e della logica che pongono la definizione di concentrazione ed espansione come due dinamismi contrari, tu puoi riunirli nella realtà trascendente della meditazione e dell’amore.

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