Cosmo-art e Counseling

Quando il corpo parla

Il nostro corpo è nato con noi, siamo da sempre un tutt’uno con il nostro corpo, è lui che ci permette materialmente di vivere. Eppure nel momento in cui comincia a produrre sintomi, talvolta ammalandosi, improvvisamente possiamo iniziare a percepire il corpo come profondamente estraneo a noi, di più, forse in alcuni casi iniziamo a percepirlo come un nemico, fonte di un insostenibile malessere fisico ed esistenziale. Più il sintomo è di difficile comprensione, più il sintomo ci procura disagio e più corriamo il rischio di rinnegare il nostro corpo, operando via via un pericoloso processo di scissione nei suoi confronti. Cosa rappresenta il sintomo? Potremmo considerare Il sintomo molto di più di un fastidio da cui desiderare di liberarsi; potrebbe essere invece incredibilmente un’opportunità  che la Vita ci sta offrendo per scoprire qualcosa di noi che ancora non riusciamo a vedere. Il sintomo è anche lo strumento che il nostro corpo utilizza per parlarci, per farci arrivare dei messaggi; i sintomi sono anche le parole che il corpo pronuncia per esprimere un possibile disagio profondo della nostra anima, di cui noi non riusciamo a prenderci cura. Più ci affanniamo a negare, a voler a tutti i costi allontanare l’ansia, la rabbia, il dolore dalla nostra esperienza di vita, più il corpo rischia di prendersi il carico di importanti processi di riparazione. Nella fuga dal dolore, dalle parti più oscure di noi stessi a volte potremmo lasciare quindi al corpo un compito scomodo, e lui, che è il nostro più grande servitore, in alcuni casi si assume ciò che la nostra anima non riesce ad accogliere e a trasformare. Occorre far ricorso a tutto il nostro coraggio, a tutta la nostra forza interiore, a tutto il nostro amore, superando la paura, per metterci in ascolto del nostro sintomo, cercando di decifrare il messaggio di cui è portatore.  Più profondamente possiamo intraprendere un dialogo con il nostro corpo, chiedergli dov’è che non riusciamo ad andare e lui sta cercando di condurci, cosa c’è di noi che non stiamo ancora esprimendo, quale prezioso nascosto nucleo di noi non stiamo realizzando.

 

 

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2 COMMENTI

  1. è vero non siamo abituati a dare ascolto ai nostri malesseri e li superiamo in fretta con antidolorifici, senza fermarci e dare ascolto a quello che stiamo vivendo

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