La Cosmo-art e il Counseling
Il mio progetto: chi è questo sconosciuto?
Nel 1989 nell’Arte del Counseling, Rollo May scriveva: “Compito del counselor è quello di assistere il cliente nella ricerca del suo vero sé e poi di aiutarlo a trovare il coraggio di essere quel sé.”
Una persona che contatta il divario esistente fra ciò che veramente è rispetto a quello che sembra essere, già si trova a metà strada del percorso di cambiamento che il counseling può favorire nella persona.
Significa, infatti, essere in contatto con la propria essenza anche se tutto questo può rivelarsi destabilizzante, impaurire o rendere insicuri.
Una volta avviato, questo processo diventa inarrestabile e volge verso la naturale ricerca ed individuazione del proprio progetto personale da realizzare nella propria esistenza, nell’onda del perenne divenire…
Ovviamente non si può ritenere che una volta intravista la direzione verso cui andare non debba essere necessario operare continui aggiustamenti o cambi rotta, ma come insegna Antonio Mercurio attraverso la sua rilettura antropologico-cosmoartistica del Mito di Ulisse, l’importante è aver fissato una meta altrimenti si rischia di “navigare” invano.
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