Cosmo-Art e il senso della Vita
La progettualità ci serve per creare il nostro destino
La progettualità ci serve per creare il nostro destino. Attraverso la progettualità possiamo mettere in pratica e trasformare in realtà il destino che nascendo abbiamo deciso di realizzare.
Il tema destino può essere avvicinato da almeno due posizioni interiori. Da una parte possiamo ascoltare la voce dell’onnipotenza e dall’altra la voce del vittimismo.
Modalità opposte tra loro che possono condizionare l’ascolto profondo e di conseguenza la decisionalità della Persona.
Per l’onnipotente che si sforza di controllare tutto e si misura con la bramosia di potere, il destino non esiste.
All’opposto, la vittima si abbandona a una rassegnata passività subendo gli eventi e il proprio destino che considera ineluttabili. Quindi alla nascita è già tutto stabilito, il copione è già scritto dal caso.
Entrambe le posizioni fataliste, che diventano vere e proprie visioni del mondo, hanno in comune un senso di estraneità al tema destino. Entrambe sono reazioni al dolore e fughe dalla responsabilità personale.
Reagire al dolore significa blindarsi dietro tante bugie che ci raccontiamo per paura di lasciare il porto sicuro delle nostre certezze. Per paura di cambiare umiliamo in molti modi il nostro valore, la nostra unicità.
Progettualità – Utilizzare la spinta del dolore per creare
Quando siamo nella sofferenza, quando dobbiamo prendere decisioni importanti che ci mettono in crisi, ci sembra di subire il destino e rinunciamo al nostro potere reale.
Più profondamente però il dolore esistenziale se ascoltato ed elaborato, ci suggerisce che probabilmente non stiamo ascoltando veramente la nostra saggezza interiore che ci sollecita a crescere.
E’ qui che entra in gioco la progettualità che funge da spartiacque tra la l’onnipotenza e il vittimismo.
Il progetto personale di ognuno è custodito nel Sé, la sorgente di amore interna e fonte di energia per realizzare la nostra identità autentica. Ma il Sé personale, per sprigionare il proprio progetto, ha bisogno dell’alleanza e delle decisioni della Persona.
La Persona è libera di utilizzare il dolore per creare ed espandere la vita, oppure per distruggerla e svilirla.
Usare il dolore per vincere le paure, per mollare le sicurezze, così come affrontare le parti di vittimismo e di onnipotenza, ha il valore di appropriarsi della propria esistenza. Certamente spezzare catene culturali e schemi abituali di pensiero non è semplice, occorre coraggio, amore e tanta fiducia.
Artista della Vita – Artefici del proprio destino
Imparare l’arte di essere artisti della vita come propone il Prof. Antonio Mercurio equivale a fare una rivoluzione. Una rivoluzione interiore contagiosa perché la bellezza così come l’amore sono arti da apprende e da insegnare con l’esempio, con il proprio agire.
L’Artista in ambito esistenziale lavora per l’unificazione interiore. Ogni giorno abbracciando le esperienze con amore le trasforma in opportunità creando nuova bellezza.
Ecco che al posto dell’onnipotenza e del vittimismo la scelta può prevedere un cambio di direzione. Un’altra possibilità, un’altra strada nuova da tracciare.
Il progetto c’è, ed è scritto nel nostro Sé personale: ma la decisione di realizzarlo al meglio delle nostre possibilità è una nostra scelta.
Qui si gioca la partita: nel trasformare ogni evento in opportunità. Il Sé sa cosa è giusto, e ogni giorno ci propone esperienze utili alla nostra crescita.
Con questa fiducia nel cuore davanti ad ogni evento, anche negativo, possiamo domandarci ad esempio: cosa posso imparare? Cosa mi sta chiedendo il mio Sé in chiave evolutiva?
Giusto non significa facile, a noi spetta il compito di sintonizzarci, di prendere le decisioni di amore necessarie affinché il destino si trasformi in realtà. Siamo destinati, così come un seme è destinato a diventare quella specifica pianta. Ma non in senso deterministico. Possiamo scegliere se abbracciare la missione contenuta nel Sè, oppure opporci e rinunciare, per seguire le strade della psiche.
Attraverso la progettualità diamo forma alla nostra esistenza per divenire ciò che siamo destinati ad essere.