Il viaggio dal fallimento alle conquiste dell’amore
Si è svolta domenica 22 Marzo presso l’Istituto Solaris la quinta conferenza di Introduzione alla Cinematerapia, una pillola di Seminario di Cinematerapia, che introduce a questa metodologia, e ha permesso a me e a tutti i partecipanti di porsi degli interrogativi su come è possibile costruire dentro di se alcune capacità molto preziose. Il tema trattato per questo incontro è stato “ La Capacità di Amare”, il viaggio dal fallimento alle conquiste dell’amore ed il film utilizzato è stato “Elizabethtwon”.
Siamo partiti dal fallimento di Drew, un giovane e brillante designer di scarpe di una tra le più grandi ed importanti multinazionali americane, appena licenziato per il fiasco procurato dal suo ultimo progetto. Siamo partiti dall’universo della materialità, della competizione, del successo a tutti i costi e soprattutto dalla distanza emotiva da se stessi, dove rabbia e insicurezza possono portare a prendere decisioni di odio verso se stessi, e proprio in questo mondo Drew decide che il suicidio è l’unica strada da poter percorrere per la grande umiliazione subita. Nel film questa decisione viene però distolta da una notizia che arriva tempestivamente… Suo padre, che si trovava ad Elisabethtown, suo paese di origine, muore, e Drew dovendosi occuparsi del recupero della salma e del funerale, è costretto ad accantonare il suo progetto dandogli appuntamento al suo ritorno.
Inizia così il viaggio verso un nuovo mondo, verso nuovi valori, verso profondi cambiamenti di pensiero. Un passaggio per niente facile, dove la richiesta è di un grande coraggio per riuscire a raggiungere una trasformazione profonda e duratura. Drew dovrà imparare a vedersi come qualcosa di molto più grande di un semplice designer di scarpe. Nel film forte è la descrizione dell’odio e del non amore per se stessi, ma ancora più forte è l’impatto dell’amore nella vita di Drew. Il primo incontro con l’Universo dell’Amore è rappresentato dal mondo di Elizabethtow, il mondo della coralità, del sostegno e dell’accoglienza dove le persone si conoscono, bisticciano, ma si amano e si rispettano. Nella nostra vita, Elisabethtown, rappresenta simbolicamente l’Universo dell’Amore al quale tutti noi possiamo accedere. Un universo che fa parte di noi, l’universo della capacità di amare gli altri, come amore circolare, come capacità di sostenere l’altro e di accoglierlo. Nella coralità possiamo sentire la bellezza di quel sostegno incondizionato per far star bene l’altro, per farlo sentire meno solo, per donargli una speranza e una fiducia che possono aiutarlo a rimettersi in gioco.
Drew per tutto il film mantiene il suo progetto di farsi fuori, sarà un altro ulteriore incontro con l’Universo dell’Amore che lo convincerà ad abbandonare il suo progetto di odio, sarà l’incontro con Claire, una ragazza che conosce in aereo nel viaggio verso Elizabethtonw a donargli una mappa, a donargli nuovi valori e a proporgli nuove decisioni. Craire dirà a Drew: “Tu sei un ARTISTA, il tuo compito è quello di rompere gli schemi non di addossarsi la colpa; se vuoi davvero essere grande devi avere il coraggio di sbagliare e restare in circolazione”. Sarà solo allora che con le ceneri di suo padre affianco, nel viaggio mai potuto fare prima, Drew riuscirà finalmente a scegliersi.
Quattro elementi della Capacità di amare
(tratte dal libro “L’Amore e le Relazioni di Coppia” di Giampiero Ciappina)
– Il possesso e la libertà
Se amo una persona allora è come se mi sentissi autorizzato a fondermi con essa. Di conseguenza quella persona mi appartiene: come se, il destino ci ha fatti incontrare, mi autorizza a sentirmi in un certo qual modo il proprietario del mio partner.Il possesso, in alcuni casi viene addirittura incoraggiato, quando ad esempio viene confuso con il prendersi cura dell’altro. Gli innamorati possessivi esprimono il loro stupore di fonte ai propri bisogni fusionali. E’ come se dicessero: “da una parte sono contrario alla possessività, comprendo che si tratta di un errore, sono pure favorevole alla libertà dei partner, e malgrado ciò non posso fare a meno di essere geloso”. In un certo senso, è come se si scontrassero due visioni del mondo: la prima è quella logica, fondata sulla cultura, sul buoncostume. La seconda è invece intima e profonda. Una relazione di coppia per essere sana, durevole e gratificante deve invece saper modulare la distanza tra i partner. E’ quindi necessario saper riconoscere i propri bisogni fusionali, identificare le proprie carenze affettive e saperle ragionevolmente elaborare. In mancanza di questo ampio processo di auto-revisione personale, tutti i bisogni primari vengono inevitabilmente rivolti e catapultati verso il partner, il quale viene arruolato con il compito di soddisfare enormi richieste affettive non risolte e spesso totalmente inconsce. In un certo senso, in mancanza di una responsabile assunzione di responsabilità, il partner rischia di essere divorato da una fame d’amore eterna e irrisolvibile, che si manifesta sotto il bisogno di possesso, atteggiamenti soffocanti, gelosia, pensieri persecutori di tradimento, ecc. Le persone nascono libere, e solo nella piena libertà riescono a crescere e ad evolvere. L’Amore nasce e si sviluppa soltanto dove la persona sente e percepisce di poter fare una scelta in piena libertà. Possiamo infatti costringere una persona a compiere atti contro la sua volontà, ma non possiamo costringerla ad amare. L’Amore è dunque figlio della Libertà. Dove invece quest’ultima comincia a mancare oppure ad essere sottratta, negata, limitata, allora dobbiamo accettare che anche l’Amore possa sparire.
– l’Amore è una competenza – l’Amore è un dono
L’Amore è un’Arte e un diritto: ma è un diritto che va conquistato e un’arte che va imparata. Malgrado ciò, sembra molto diffuso il concetto che non vi è alcun bisogno di sviluppare la capacità di amare, perché l’amore discenderebbe semplicemente dall’essere individui umani. L’Amore non è per nulla perfetto perché è un’opera umana: ma è perfettibile. E’ un’opera d’arte in continua costruzione, è una ricerca paziente fondata sulle potenzialità delle persone: esige la capacità di superare il proprio narcisismo e tentare di essere un dono, libero, spontaneo. Quando amiamo veramente qualcuno, la loro gioia e il loro benessere diventano essenziali, non ne potremo fare a meno. L’Amore implica il dono all’altro di lavorare pazientemente su noi stessi, sui nostri limiti, sulle nostre miserie e sulle nostre pretese al fine di ammorbidirle, di abbandonare le condanne e i giudizi, di placare le smanie ambizione e di non gettarle con violenza sul partner. Gli esseri umani effettivamente vengono alla vita con un bagaglio di attitudini, potenzialità e capacità: ma ciò non basta. Essi hanno anche la libertà di decidere come utilizzare questi talenti. Essi possono coltivarli pazientemente al fine di creare bellezza per sé e per gli altri. Oppure possono anche fingere e ignorare di aver ricevuto dei doni da sviluppare, creando così solo lamentele, vittimismo e bruttezza.
– Nel film Claire dona a Drew nuovi valori ai quali aderire: L’America e i suoi luoghi simbolo, la musica, la bellezza della natura, e con la mappa gli dona una guida per orientarsi nel viaggio di ritorno, nel viaggio della vita, metafora della mappa dell’amore per se stessi, quella fonte costante di amore che ci assiste fin dai primi momenti della nostra esistenza. E’ lungo questo viaggio e questi nuovi valori che Drew riscopre il nuovo se-stesso, decide di spargere le ceneri di suo padre in questi luoghi carichi di senso, canta, balla, si dispera, si commuove, è felice. Vorrei adesso raccontarvi qual’ è il mio viaggio dal fallimento alle conquiste dell’amore. Ringrazio molto tutte le persone che hanno partecipato a quest’incontro, che mi hanno visto come tirocinante del Master in Cinematerapia e hanno provato a riflettere su come è possibile sviluppare questa competenza nella loro vita. Riconosco che non c’e cosa più bella di sentirsi accolta e accettata proprio in un momento in cui ci sentiamo soli e in colpa – per una responsabilità più grande di noi – che probabilmente neanche ci appartiene, ma questo non basta.
Anche io ogni giorno rischio di non farcela, ogni giorno mi devo scegliere, non posso dire che sia facile, si tratta di un impegno costante di amore per me e per la vita al quale mi affido per realizzare i miei sogni. Prima di capire come potessi riuscire a contattare la mia capacità di amare, ho dovuto accettare che una parte di me era molto ferita, sono dovuta entrare nel mio vuoto, e piano piano ho incominciato ad accogliermi. Ho trasformato la convinzione che solo con il mondo esteriore io avrei potuto riempire la mia vita e avrei potuto sentire l’amore dentro di me. Per anni ho pensato che il vuoto interiore che sentivo dentro fosse perché non avevo trovato il compagno giusto che guarisse tutte le mie ferite, la mia solitudine e il mio bisogno di essere accettata e amata. Fino a quando, grazie al mio percorso di consapevolezza e soprattutto di conoscenza del mio mondo interiore, ho iniziato a riempire da sola questi miei vuoti, partendo dalla mia indipendenza come persona, alla scelta di progetti miei di crescita, per potermi sentire libera e capace di avvicinarmi al maschile come dono e non come richiesta.
Ad amarmi profondamente ed accettarmi per come sono, anche con i difetti per poter accettare ed amare l’altro con i suoi difetti. La mia mappa del mio Universo dell’Amore è ben rappresentato dai progetti che io mi do: dall’impegno che metto nello studio delle Arti-Terapie, dalla lettura dei libri, dalla mia casa, dal progetto di realizzare una coppia in cui il mio partner condivida la mia creatività, dal desiderio di potermi realizzare come madre. Insomma ho tanti progetti che vorrei realizzare, che desidero con tutta me stessa e che mi guidano nella mia vita. Interiormente ho dovuto decidere di affidarmi profondamente a questo sentire, di ammorbidire le mie parti rigide e dare fiducia alla mia vita. Ho dovuto decidere di ridimensionare le mie pretese, le persone che incontriamo hanno il loro tempo. Le cose non si realizzano tutte e subito. Ho conosciuto e tirato fuori tutte le mie parti sagge, quello scrigno d’amore che ho dentro e che mi appartiene dalla nascita. La mia capacità di amare come mia capacità di prendermi cura della persona amata, di volerla sostenere nelle sue difficoltà, di ascoltarla e di comunicagli l’amore per me stessa come potere e come dono per l’altro.
Accettare che l’altro è diverso da noi non è facile, ma insieme è possibile intraprendere un percorso comune fatto di piccoli tentativi che sommati creano la crescita insieme. Oggi sto lavorando, mi do una grande speranza, so che la vita sta lavorando insieme a me affinché io realizzi i miei sogni.