Quale musica preferisco, in quale sound la mia vita si riconosce ? Dove il mio benessere si incontra con la musica ?

E dove invece tutta la mia rabbia esplode odiando brani, cantanti, o addirittura stili ? Domande che hanno risposte certe, motivate da convinte riflessioni, come “Il jazz mi procura il vero godimento, la tecnica dei “grandi” è la più alta e complessa “messa in opera” dell’alfabeto della musica”; “Il ritmo delle americhe del sud è la mia droga, mi tiene sveglia anche quando sono sola”, o forse da impulsi incontrollabili, “Toto Cotugno lo odio e basta”,”Quando Eros canta sono come in una nuvola”…. Bene, tutto questo ci appartiene, anche se gli esempi possono essere differenti, ognuno in fondo conosce i tasti giusti per dire la sua sensazione. Ora, lasciamo da parte le combinazioni che si formano per diversità sociale (chi vive in città, chi in un piccolo paese, etc.), ma cerchiamo dietro alle nostre risposte quella motivazione che è collegata al sound, quella molla che nel tempo si fa preferenza, stile di vita, ci fà vestire, ballare, comprare gadget&affini, e poi magari si scopre che no, ci eravamo sbagliati, basta con la musica X ora sono rapito dall’ Y sound. Il fattore crescita/età ci dà la prima spiegazione, ma com’è che si cresce ? Io credo anche ascoltando musica, ma chi ti fa crescere ascoltando musica utilizzandola come metodo integrato alle altre materie? La responsabilità sarebbe davvero grande; ad esempio, la geografia è indispensabile per allargare gli orizzonti, ma la musica, il suono, dalla pancia della mamma in poi, è il nostro orizzonte più il cosmo, che ci attraversa continuamente, a cui noi ci misceliamo e rilanciamo a nostra volta il nostro essere in vita.

Chi gestisce un mercato come quello musicale sà, e sà esattamente come sfruttare questa potenza, seducendo anche chi dovrebbe aiutare a far crescere il prossimo. Se ripensiamo a tutti i momenti in cui alcune mode sono più forti, scopriremo la somiglianza degli “attori” che con la rabbia, l’ipnosi, il sentimento, l’introspezione, perfino l’autodistruzione, ne incarnano la forza, tutti sulla scena sociale accompagnati dalle note del rock, del reggae, del melodico italiano, del cantautore\cuoreamore, del punk, del trash. Non ci importa del giudizio musicale, ci importa del collegamento, che negli esempi è estremo, ma, come per le pubblicità, c’è nè una per tutti. Basterebbe avere un attenzione che va oltre le proposte continuee ed incessanti dei media: Usate il cervello e collegatelo col cuore, il suono tramutato in musica può essere molto per la vostra vita, sceglietevelo, sentitevi, e scoprirete che al vostro momento di crescita può e deve corrispondere una musica, ma volate alto, e soprattutto apritevi alla trasformazione che renderà possibile l’avvento del pensiero circolare,dove il suono si trasforma in musica e poi di nuovo in emozioni, le vostre. Buona Armonia a Tutti

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