Quanto è preziosa una singola vocale? Possiamo utilizzarle per ritrovare benessere e serenità in noi?
Nel celebre quiz degli anni ’80 “La ruota della fortuna” comprare una vocale poteva significare trovare finalmente la soluzione milionaria. Una sola vocale poteva improvvisamente rendere comprensibile una accozzaglia di consonanti apparentemente prive di senso. Quanto è preziosa una singola vocale? Possiamo utilizzarle per ritrovare benessere e serenità in noi? Ogni vocale ha una sua specifica frequenza e risuona in una specifica parte del corpo. Il canto delle vocali è una pratica che si utilizza da tempi immemorabili ed appartiene a tradizioni sia orientali che occidentali. Sia se le cantiamo da sole o che le facciamo seguire da una consonante (il famoso OM), il risultato è comunque assicurato, vista la grande facilità nella messa in pratica e gli effetti immediati che si avvertono. Partiamo dalla vocale “U”; simbolicamente è l’unione di lati opposti, del maschile con il femminile; rappresenta il radicamento a terra. Cantata in tono grave risuona in corrispondenza del primo chakra (localizzato tra l’ano e gli organi genitali). Facciamo un bel respiro profondo e cantiamo la U nel tono più grave che riusciamo ad emettere e immaginiamo di proiettare il suono in fondo alla schiena.
Proviamo a farlo per almeno due minuti e inizieremo a sentire che qualcosa inizia a sciogliersi. La vocale “É”(chiusa) invece risuona a livello dell’apparato genitale, dei reni e della vescica, in corrispondenza del secondo chakra; essa stabilisce una relazione equilibrata con il corpo, in particolare con la sfera sessuale. Emettiamola in un tono leggermente più alto di quello della U. Procediamo poi con la vocale È (aperta); essa agisce sul terzo chakra, in corrispondenza dell’ombelico. In questo punto infatti si concentrano molte delle tensioni della vita quotidiana (rabbia, collera, cattivi umori, ansia, stress, risentimento), dando vita a spasmi, dolori muscolari, disturbi digestivi ecc. Intonando la È aperta, con una tonalità superiore alle precedenti vocali, sentiremo un progressivo dissolvimento delle tensioni, delle preoccupazioni e un nuovo senso di tranquillità. Come faccio a trovare il tono appropriato per emettere la vocale? Personalmente, capisco di aver trovato il tono giusto quando sento che, le vibrazioni emesse attraverso la voce, mi provocano un leggero formicolio nel punto corrispondente del corpo.
La vocale “I” favorisce l’innalzamento delle energie al cuore, in corrispondenza del quarto chakra. Cantare la I allargando le labbra come in un sorriso, può aiutare a relativizzare l’importanza degli avvenimenti e può predisporvi ad una maggiore apertura al mondo. La “A”, invece, risuona a livello della gola e della tiroide: aiuta a liberare la capacità espressiva e a comunicare meglio; favorisce gli stati di calma, di pace e serenità. La “O” è una vocale di trasformazione, simboleggia il passaggio. Vibra a livello della fronte, in corrispondenza del sesto chakra. E’ particolarmente utile quando dobbiamo focalizzare un’idea o chiarirci interiormente una scelta. Infine la vocale “I” cantata in tono acuto (quasi in falsetto) vibra alla sommità del cranio stimolando la ghiandola pineale (una ghiandola endocrina che produce dopamina, importantissima per la nostra psiche). La I acuta è particolarmente utile quando si desidera stimolare l’attività cerebrale e risvegliare le proprie capacità parapsichiche. Ricapitolando quindi canteremo U-E-E-I-A-O-I, partendo dal primo chakra. Cantare le vocali in qualsiasi momento della giornata, può essere un buon diversivo per una pausa distensiva e rigenerante.
Io ad esempio canto le vocali A-E-I-O-U in auto durante il tragitto a lavoro. Mi aiuta tantissimo a ricaricarmi, a ritrovare la concentrazione e ad arrivare a lavoro fresco e pimpante. Mi aiuta a dissolvere l’ansia, a predispormi all’ascolto del mio Sé, a centrarmi. Inoltre non mi fa pensare alle code chilometriche del traffico, a tutto beneficio del mio fegato. Non preoccupatevi degli altri automobilisti; se siete più rilassati vi ringrazieranno! Provate a cantare I-A-I-A-O (come nella canzoncina della vecchia fattoria), vi aiuterà ad allontanare i cattivi pensieri e a dare una pennellata di colore alla giornata. La Vita “non” è tutta un quiz: è l’insieme delle precise e puntuali decisioni di amore o di odio che prendiamo ogni giorno, in ogni momento. Cantare una vocale, oltre a non costare nulla, può essere una piccola e quotidiana decisione d’amore nei nostri confronti. Bibliografia: La voce che guarisce – Philippe Barraque. Edizioni Il Punto d’incontro