La resilienza: idee e soluzioni al rapporto con le madri

La Cosmo-Art e il Dolore

Cara mamma, utilizzo la resilienza, trasformo il conflitto e voglio amarti profondamente.

Ogni Madre è l’inizio, il punto di congiunzione di tanti Universi dal quale nasciamo. Viviamo con la Madre un rapporto d’amore molto profondo, per nove mesi ci accoglie dentro di lei, fluttuiamo nell’utero per il tutto il tempo necessario e ci prepariamo per venire al mondo.

La madre è il trampolino di lancio che ci conduce alla vita, quel porto sicuro in cui sempre tornare. E’ colei che ci indica la strada, ci trasmette sani valori con cui crescere, è il nostro punto fermo costante anche con tutta la sua imperfezione. Sin dalla notte dei tempi svolge il ruolo più importante e difficile del mondo.

L’illusione della perfezione

Viviamo ancora oggi in una antica e sterile illusione della madre perfetta. Quella madre che non sbaglia mai, con le risposte e le soluzioni sempre pronte, con la bacchetta magica da usare all’occorrenza nella crescita dei figli. Insomma una Wonder Woman al 100%, la perfezione fatta persona. Le deleghiamo costantemente azioni, responsabilità, scelte e pensieri, molto spesso senza ricordarci che ci troviamo di fronte ad un essere umano con delle fragilità.

Quante volte ci siamo arrabbiati con nostra madre per motivi che non la riguardavano? Per quel che mi riguarda potrei rispondere una infinità di volte. Tanti conflitti e tanti periodi burrascosi trascorsi tra le mura domestiche, anni di lotte, di incomprensioni e di colpe reciproche. Ce la siamo presa con lei per la nostra giornata storta, la litigata con l’amica, il brutto voto a scuola. Insomma abbiamo usato nostra madre come un bel punching ball e così le nostre e le sue complicità sono andate per tanti anni a braccetto dando vita ad un conflitto dal quale non sembrava esserci via d’uscita.

La resilienza: scopro la vita intrauterina

Nei mesi di gestazione dipendiamo totalmente da nostra madre, ci affidiamo a lei, alle sue scelte, percepiamo i suoi pensieri, condividiamo con lei ogni sensazione. Percepiamo le sue gioie, i suoi dolori, ogni sua paura, ogni sua imperfezione. Molti oramai sono gli studi che confermano quanto per il il bambino sia di fondamentale importanza la vita intrauterina, l’imprinting con il quale viene al mondo. Potremmo non essere stati desiderati, potremmo essere stati rifiutati nella nostra identità di genere. Ci siamo tanto arrabbiati per questo e abbiamo sentito tanta frustrazione nel cuore. Nonostante tutto, nostra Madre ha sempre agito al meglio delle sue possibilità.

Ogni Madre è prima di tutto una donna. Una donna con una propria storia, dei vissuti, delle esperienze, dei dolori che le hanno fatto comprendere la vita. Il femminile è come un terreno fertile, in continua crescita ed evoluzione, a seconda di come questo terreno è coltivato, darà frutti genuini oppure deteriorati. Ogni decisione, ogni scelta, ogni azione forgerà la sua Persona. Più il dialogo interiore è sano e costruttivo, più ne beneficerà lei e tutte le persone intorno, compresi i suoi figli. L’utero allora potrà divenire uno spazio sufficientemente buono per crescere e per venire al mondo.

Trasformo il dolore e utilizzo la resilienza

Oggi cosa vogliamo farci noi figli con quel vissuto così antico? Vogliamo continuare ad essere arrabbiati oppure decidiamo di trasformare il dolore? Come ci insegna la Cosmo Art possiamo fare ricorso a tutto il nostro coraggio, a tutte le nostre parti più sagge, più sane e trasformare quel dolore così grande. Il dolore è una forza cosmica che serve per creare, per trascenderci, per dare un senso alla nostra vita.

Sciogliere l’antico cordone che ci lega a nostra Madre è un primo passo per raggiungere la libertà, per essere uomini liberi capaci di sbagliare ma anche di creare. Uscire dalla dipendenza costante del rapporto materno può aiutarci ad essere più obiettivi e malleabili, a non percepire come 100 il colpo subito o il conflitto generato con nostra madre, bensì a vederlo per quello che realmente è. Se siamo reattivi e all’offesa subita reagiamo in maniera spropositata e siamo distruttivi come pretendiamo che nostra madre possa accoglierci così come siamo?

La resilienza e il perdono

Riconoscere le nostre imperfezioni è già un primo passo, accettare con amore quelle di nostra madre è una conquista ben più grande. Possiamo allora fare ricorso a tutta la nostra capacità di essere resilienti e pazienti. Ricucire ogni giorno con amore, ogni strappo, ogni lacerazione, ogni vuoto del nostro rapporto con lei. Posizionandoci sul piano del cuore e dell’amore per noi, possiamo decidere di attivare il perdono, un perdono reale e profondo che lenisce le ferite e ci aiuta a ricostruire. La vita ci ama e ci dona costantemente tante nuove occasioni per ricominciare.

E allora cara mamma ricominciamo. Voglio utilizzare il perdono. Ti perdono per le tue imperfezioni, per le tue fragilità. Ti ringrazio per tutto quello che fai per me ogni giorno. Non avrei potuto chiedere dalla Vita una Madre migliore. 

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