Il Perdono: uno strumento concreto
Abbiamo sempre immaginato il perdono come un affare da spiritualisti. Uno strumento idealmente apprezzabile, ma lontano mille miglia dalla vita quotidiana, dalle complessità della vita moderna, dalla dura concretezza del vivere materiale.
Eppure, per la prima volta uno studio scientifico di Politica Economica stabilisce una correlazione significativa tra perdono e miglioramento economico. Potrebbe apparire una esotica bizzarria, ma la puntuale serietà delle metodologie analitiche che sono state utilizzate, non lasciano dubbi di sorta.
Infatti, un recente studio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha indagato il concetto di perdono come strumento laico per superare traumi e ferite, e la sua connessione con il mondo dell’economia. I soggetti della ricerca sono tre gruppi di persone differenti per tipologia, età e collocazione geografica. Si tratta di un gruppo di detenuti di un carcere di massima sicurezza californiano, un gruppo di tossicodipendenti in una comunità di recupero italiana e un gruppo di bambini tra i 5 e i 12 anni che vivono nelle zone di guerra del Congo. Bambini e persone le cui vite potrebbero, a prima vista, sembrare già compromesse, il cui futuro sembrare già segnato e tutt’altro che roseo. Lo studio, condotto dal Professor Mario Maggioni, ordinario di Politica Economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore, dimostra, invece, che i cambiamenti sono possibili. Nella vita quotidiana, nelle relazioni interpersonali, dalle più superficiali alle più profonde, ogni individuo può sperimentare che l’amore e il perdono sono necessari per permettere alla relazione un livello di stabilità e di comprensione in grado di condurre ad uno sviluppo futuro. L’amore e la comprensione, infatti, sono il motore per il cambiamento, la spinta e il sostegno verso il miglioramento sia personale che relazionale.
Perdono ed economia: una correlazione positiva
Lo studio dimostra, inoltre, l’esistenza di un nesso tra il perdono e l’economia. Perdonare conduce alla creazione di stabilità e genera la spinta verso un cambiamento positivo; viceversa, non perdonare e, invece, portare rancore, malumore e mancanza di condivisione di una visione di miglioramento futuro, può creare dei blocchi decisionali in termini di azioni economiche che possono essere fatali per lo sviluppo di un’economia. Tornando allo studio, i ricercatori italiani hanno sottoposto ai tre gruppi di persone dei questionari e con loro hanno iniziato un percorso riabilitativo basato sul perdono, l’amore, la compassione e la fiducia. Al termine del percorso i gruppi sono stati nuovamente sottoposti a dei questionari per valutare la variazione nel tempo delle loro idee e dei loro comportamenti. I partecipanti alla ricerca hanno affrontato anche dei giochi economico-comportamentali nei quali era chiesto loro di fare delle scelte reali come dividere una quantità di beni con una persona sconosciuta. I beni erano le sigarette per i tossicodipendenti, delle zuppe liofilizzate per i detenuti e dei biscotti per i bambini. I risultati sono stati significativi. Nel caso dei carcerati che avevano seguito il programma, essi si sono dimostrati più propensi a concedere (+ 33%) e a chiedere (+15%) il perdono. Il perdono, infatti, non è solo un gesto che va concesso ma concerne anche la capacità di saperlo chiedere. Chiedere perdono significa analizzare razionalmente, con sincerità e umiltà, le proprie azioni e le loro conseguenze sugli altri. Chiedere e concedere perdono riporta le persone in una condizione di spontaneità, di gratuità, dove le azioni davvero nascono dal cuore e sono libere da condizionamenti. I detenuti californiani che hanno partecipato al programma hanno dimostrato un incremento in termini di generosità del 10%, di fiducia negli altri del 16% e, infine, di maggiore autostima del 13%.
Fiducia ed autostima
Il connubio tra fiducia negli altri e maggiore autostima è lo strumento attraverso il quale un individuo può riuscire a cambiare strada. Perdonare non significa dimenticare o giustificare o condonare, ma semmai significa voltare pagina, andare avanti, liberare e liberarsi. Saper perdonare se stesso porta ad una maggiore apertura verso gli altri e verso il futuro. Un soggetto fiducioso negli altri, e quindi nella vita, e fiducioso nelle proprie capacità, attiva nuove dinamiche positive che creano una società più equa, più equilibrata, più coesa. Di conseguenza, una società di questo tipo non può che condurre alla creazione di un’economia più efficace che sia in grado di prestare attenzione a tutte le voci, senza creare divari tra ricchi e poveri.
Il Perdono: altruismo o egoismo?
Insomma, come dire che se il perdono viene considerato da qualcuno soltanto come un pio gesto altruistico, ma fondamentalmente una sorta di sconfitta, una resa senza condizioni, l’antitesi del Progetto vendicativo (vedi A. Mercurio, Ipotesi su Ulisse, ed. SUR), questo studio scientifico dimostra come vi siano importanti e valide considerazioni in direzione (addirittura!) di un tornaconto economico.
Da sempre l’economia ha sostenuto soltanto scelte razionali che, nella maggior parte dei casi, hanno dato ascolto a una sola categoria di persone; l’economia dovrebbe, quindi, tenere in considerazione di più le persone che non sono solo razionalità e analisi ma anche cuore, aspettative e speranze.
International Forgiveness Institute – Worldwide Forgiveness Alliance