Esci dalla tua prigione con l’alchimia del perdono

La Cosmo-Art e il Dolore

Esci dalla tua prigione e ascolta il tuo cuore. 

Il cuore ci parla regolarmente, senza sosta ed esitazioni, senza se e senza ma.

Come quando siamo in macchina e decidiamo di ascoltare della musica ad alto volume: quelle sono le frequenze del nostro cuore. Si tratta di un dialogo di amore dalla potenza disarmante che se coltivato ed ascoltato ogni giorno può aprirci a delle opportunità di Bellezza non ancora esplorate. Tuttavia la vita non va come noi vorremmo, ha le sue regole, i suoi sistemi, il suo modo unico di farci fronteggiare ogni tipo di esperienza, anche quelle più toste.

L’imperfezione che spesso troviamo e riconosciamo nella vita può farci contattare lo sconforto, la disperazione e persino quella sensazione tanto nota che è molto vicina alla rassegnazione. Si sa, i tempi oggi viaggiano veloci, mai uguali e sono intrisi di frenesia, ci tengono lontani dal contatto profondo con il fluire della vita. All’interno di questo convulso rally ci sentiamo ipnotizzati e anestetizzati mentre quella vita veramente degna di essere vissuta ci scivola via dalle mani in un batter d’occhio. E poi c’è il dolore che arriva nella nostra vita sfondando la porta principale e spesso senza chiedere il permesso.

Esci dalla tua prigione accettando il dolore

Un compagno inaspettato e sempre non desiderato che irrompe con violenza nella nostra quotidianità. L’essere umano è portato a rifuggire dal dolore, a non volerne mai parlare e a non volerlo mai sentire. Lo sotterriamo nelle profondità più buie per non fare i conti con quella realtà che ci fa tanto male e che crediamo sia profondamente ingiusta per noi. Ancora oggi il dolore porta con sé un fardello pesante e giudicante che è quello della colpa.

La civiltà occidentale è profondamente intrisa dal sentimento della colpa, come se avessimo tutti e sempre un qualcosa da espiare, dei fardelli che portiamo sulle spalle e che ci condannano ad una vita infelice. L’ostacolo più grande è senza dubbio quello del senso di colpa e del dover necessariamente espiare un qualcosa in nome di un ideale irraggiungibile di perfezione.

Il dolore non arriva nelle nostre vite per condannarci ad un malessere esistenziale nel quale saremo prigionieri per sempre. Bensì è portatore di un messaggio che se saremo in grado di accogliere ci aiuterà ad aprire le porte di un nuovo mondo: un mondo ricco di senso e pieno di simboli da decifrare che ci aiuteranno a crescere e a capire qual è il nostro posto nel mondo. Decidere di scrollarci di dosso queste credenze limitanti ed essere disponibili ad abbracciare questa visione rivoluzionaria, non solo ci aiuta a connetterci con il fluire della vita ma è anche un immenso dono che facciamo a noi stessi. E’ un pass speciale per il futuro capace di aprire la porta del cuore e di renderci disponibili ad ogni opportunità che la vita deciderà di donarci.

I nostri veleni

Non esistono solamente prigioni dalle caratteristiche materiali che comunemente conosciamo, ci sono delle prigioni interne ancora più toste, subdole e castranti all’interno delle quali ci condanniamo in nome di chissà quale ideale e credenza. Sono quei veleni che consapevolmente alimentiamo e che ci allontanano dal nostro progetto esistenziale. I veleni relegano l’essere umano a vivere nella menzogna, a portare avanti una vita che non è in linea con il progetto che essa ha donato loro. Appassiscono la nostra anima che invece vorrebbe aprire le ali e volare fiera lontana. Qui si gioca il futuro dell’umanità: vogliamo davvero continuare a vivere sterilmente senza trovare del senso nella nostra vita? Ricercare del senso ci aiuta a connetterci con la nostra parte spirituale che è in connessione con quella spirituale dell’Universo. 

“Non siete soli e non navigate solo per voi. Sentitevi parte dell’universo o non diventerete mai navigatori dell’universo né artisti della vita dell’universo, come dice la cosmo-art. Afferratevi alla barra del principio organismico. Questo è il nostro timone. L’universo sa quello che vi serve e ogni giorno vi darà quello che serve per quel giorno.” A. Mercurio

Esci dalla tua prigione contattano il perdono

L’universo sa di cosa abbiamo bisogno e ci dona tutto ciò per crescere ed evolvere. E’ fondamentale costruire una nuova Era in cui ogni essere umano sia in profondo contatto con se stesso e sia capace di contattare la gratitudine. La gratitudine chiama bellezza, senso di pienezza e ci aiuta a guardare alle cose con occhi speciali. Non solo..la gratitudine è quel ponte prezioso e luminoso che ci porta al perdono. Il mondo ha bisogno del perdono e soprattutto ne abbiamo bisogno noi nelle nostre vite.

E’ come un elisir che pacifica la nostra anima, ci rende umili e ci aiuta ad accettare l’imperfezione e l’imprevedibilità di tutte le cose. Non esistono vite perfette, rapporti perfetti o persone perfette. E’ necessario accettare che tutto è imperfetto, piegare tutto il nostro orgoglio ferito e renderci umili a questa verità. Il perdono ci libera, è un atto di profondo amore verso noi stessi che ci aiuta ad uscire da un turbinio di malessere dal quale dobbiamo distaccarci per essere in contatto autentico con il nostro Sé. Il perdono ci aiuta a pacificarci con la vita, con il dolore provato e in esso ci aiuta a trovare del senso.

Decidere di perdonarci e perdonare tutta la nostra storia, tutto ciò che ci ha preceduto e che ha portato con sé del dolore, permette a noi e alle generazioni che verranno di sciogliere dei nodi all’apparenza indistricabili. Come un balsamo curativo scioglie le tensioni, ripara gli strappi e le lacerazioni, cura le ferite e la nostra anima. Perdonare chi ci ha ferito profondamente è un atto rivoluzionario che ci aiuta a placare il conflitto, le angosce e tutto ciò che ci è di ostacolo alla nostra crescita e piena realizzazione. Il perdono è la chiave che apre tutte le porte e ci aiuta a contattare l’infinito amore che la vita e l’universo hanno per noi. 

 

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