Abbiamo paura della crescita dei nostri figli

Cosmo-Art e i figli

Abbiamo paura della crescita dei nostri figli. La paura di una crescita. Vuol dire paura di un cambiamento. Di una trasformazione.

La paura più forte è probabilmente quella di una separazione, da colui che era piccolo, indifeso e bisognoso di protezione. Paura di sciogliere un legame da una giovane persona cresciuta, o che sta crescendo e che ha bisogno di trovare la sua strada. E che rispetto ai nostri timori, ha invece un forte desiderio di fare le proprie scelte.

La paura di una crescita

Quanti di noi possono affermare con onestà di avere paura che i propri figli crescano? Forse molti. La paura, un’emozione incontrollabile e istintiva che spesso ci blocca. Non ci permette di essere lucidi. Di vedere la situazione con obiettività e chiarezza.

La paura nel significato specifico del termine è quello stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario. Oppure dinanzi ad unacosa o ad un fatto che sia o si creda dannoso: più o meno intenso secondo le persone e le circostanze.

E’ naturale agire per placare questa emozione. Per non sentire la paura. Uno stato umano da cui vogliamo difenderci. Che vogliamo allontanare agendo spesso senza pensare.

Se poi parliamo delle paure rispetto ai propri figli, la nostra mente è costellata da pensieri e preoccupazioni. Questa paura si traduce in azioni protettive. Una forma di protezione che esercitiamo verso i nostri figli e che talvolta non gli permette di crescere.

Da cosa vogliamo proteggerli?

Desideriamo proteggerli, non solo dai pericoli, ma anche dai fallimenti, dalle frustrazioni che sperimentano a scuola, con gli amici. La protezione la esercitiamo anche giustificandoli nei brutti voti. Dai rifiuti degli amici. Dalle situazioni che li mettono in difficoltà. Affrontiamo perfino le difficoltà al loro posto. Scambiando le loro responsabilità con le nostre. Tutto ciò si traduce nel frenare la loro naturale crescita e autonomia.

La paura che non protegge

La famiglia di oggi, in genere, ha la tendenza a non favorire l’indipendenza. La sua azione  di iper-protezione, non permette lo sviluppo sia emotivo che economico dei propri figli.

Esercita spesso un eccesso di amore che si traduce in controllo. Un controllo che blocca  l’autonomia dei propri figli. Le autonomie di cui parliamo riguardano tutti gli aspetti della vita del proprio figlio. Vanno da quelle semplici, come il prendersi cura del proprio corpo a quelle del saper gestire rapporti e relazioni esterne al saper affrontare gli ostacoli.

Questa paura dei genitori, spesso si traduce nei figli, in insicurezza e sfiducia verso se stessi. Può perfino generare in loro, a lungo andare, ansia, egocentrismo e bassa capacità di tollerare le minime frustrazioni.

Crescita dei figli: siamo invischiati

Oggi si parla di un tipo di famiglia detta: famiglia invischiata, termine coniato dallo psicoterapeuta familiare S. Minuchin. Quando i confini e le distanza fra i propri membri sono labili. In questo tipo di famiglia il genitore percepisce il figlio come un prolungamento di se stesso, trattenendolo a sé. Mentre il figlio, nelle fasi di transizione e crescita, cerca naturalmente di svincolarsi e rendersi autonomo.

È chiaro che il genitore non agisce intenzionalmente, ma spesso in modo del tutto inconsapevole. Ciò dipende probabilmente dai propri bisogni irrisolti.

L’invischiamento rappresenta una strategia messa in atto per evitare la paura del cambiamento, dove i membri della famiglia vengono tenuti legati gli uni agli altri.

Come genitori desideriamo che i nostri figli abbiamo il meglio, e con il minor sforzo possibile. Non riusciamo a consentirgli di lottare per il raggiungimento di un obiettivo. Desideriamo facilitarli ed aiutarli per non farli faticare e soffrire: un fenomeno in così rapida crescita, tanto da far coniare in Inghilterra, per definire l’iperprotezione patologica, il termine “genitore spazzaneve”.

Al tempo stesso, nel nostro allontanarli dalle frustrazioni li allontaniamo dal percepire dei limiti. Si tratta di limitazioni sane costituite dai no che non riusciamo a dirgli.

Paura-crescita-figli: i no che ci aiutano

Dire un no!, non è affatto facile. E’ più semplice nell’immediato assecondare, soddisfare e dire di Si. La capacità di dire no, sta nella capacità di porre dei limiti. Di mettere un freno alle richieste dei propri figli. Spesso sono richieste illimitate e che non si esauriscono mai. Talvolta sono richieste formulate non in maniera esplicita. Ma che nella nostra veste di genitori ci prodighiamo subito a percepire ed accogliere. Ci viene naturale.

E’ bello e gratificante poterli accontentare, ma rischiamo di non farli crescere affatto. Impedendo di fatto la crescita dei nostri figli. Assecondarli sempre, essere morbidi e concilianti sui no che dobbiamo avere la forza di affermare li mette in una posizione di svantaggio emotivo e sociale.

La limitazione è un contenitore che delimita uno spazio e un tempo. Un tempo per crescere e fare esperienza dei limiti e sulle limitazioni. Si tratta di uno spazio che delimita ciò che potrebbe strabordare se non avesse un freno. Potremo paragonarlo ad un buon argine che impedisce al fiume di straripare. Ecco, si tratta di un contenimento che rappresenta una componente sana della crescita e che permette di rendersi conto che non si può sempre ottenere tutto ciò che si vuole.

Altrimenti la paura che i nostri figli crescano, si traduce in un fallimento personale. Un fallimento genitoriale che nel tempo si traduce nel rimandare una crescita necessaria e auspicabile.

Di fatto le frustrazioni e i fallimenti arriveranno ugualmente. Ma solo posticipati in un tempo in cui noi non potremo più intervenire. Questo determinerebbe uno scontro tra i nostri figli e una realtà sconosciuta e drammaticamente reale. Che forse non sarebbe più tollerabile dai noi ragazzi ormai cresciuti.

Imparare ad affrontare la paura della crescita dei figli

I nostri figli sono sicuramente molto in gamba. Anche se saranno sempre i nostri bambini e li abbiamo aiutati nel superare tutte le tappe della loro crescita biologica, oggi sono diventati figli capaci, molto più di quello che immaginiamo. Sono capaci di affrontare le difficoltà da soli. Anche se non come noi ci aspettiamo. Loro faranno nel loro modo, secondo le modalità personali apprese.

Fare esperienza di limiti e frustrazioni, anche se ci può sembrare strano, è una palestra per farli crescere. Per iniziare a fargli percepire che esistono anche gli altri. Imparare a gestire le relazioni e i rapporti esterni permette di superare l’egocentrismo tipico di un’età infantile che è una volta cresciuti ormai superata. Gli altri fanno parte del mondo sociale esterno alla famiglia. Non sono persone che possono o devono assecondare tutte le loro richieste o bisogni. Di attenzione, riconoscimento, amore.

Fare esperienza di crescita significa uscire dal mondo familiare, per aprirsi al mondo dell’altro. E’ come mettere il naso fuori della porta di casa. Saper instaurare rapporti significativi con il mondo degli amici, della scuola, del lavoro è fondamentale per realizzare i propri progetti e i propri sogni.

Potersi separare dal mondo dei genitori, una volta cresciuti, è una prerogativa della crescita e della realizzazione della persona. Separarsi non vuol dire non vedersi più. Non riconoscere un legame forte e solido creato. Bensì significa sviluppare i propri talenti e realizzare la propria vita creando anche nuovi rapporti. Proprio come abbiamo fatto noi genitori quando ci siamo creati una nuova famiglia, un ambiente sociale fatto di amicizie e rapporti di lavoro.

Paura della Crescita dei figli: come permettergli di vivere felici e realizzati

Abbiamo bisogno di affrontare la paura che i nostri figli crescano, perché dobbiamo necessariamente consentirgli di percorrere la loro strada. Dobbiamo pertanto attraversare questa paura, con coraggio e fiducia. Insieme, come genitori uniti dall’unanime progetto di crescita dei nostri figli.

Non desideriamo tutto questo per i nostri figli?

Certamente Si. Desideriamo profondamente che i nostri figli abbiamo un buon lavoro che gli piace, che siano autonomi economicamente, che realizzino i loro sogni e progetti, che formino una loro famiglia, ecc.

Per concludere ricordiamoci che il ruolo di noi genitori è di particolare importanza nella costituzione di un modello-esempio e di una guida per la gestione delle emozioni.

Allora sosteniamoli ed incoraggiamoli nelle loro scelte, accogliendo il loro bisogno di crescita. Che diventa anche bisogno di sbagliare e di compiere scelte autonome.

Paura della crescita dei figli: amore donato

Per imparare a diventare adulti autonomi e sicuri, trasmettiamo ai nostri figli fin da piccoli, questi messaggi speciali: puoi pensare con la tua testa, puoi fidarti di ciò che senti, sei importante, puoi farcela e superare le difficoltà, sei capace.

I nostri figli sono in grado di crescere e realizzarsi se abbiamo fiducia in loro. Doniamogli la libertà e la possibilità di separarsi da noi con amore. Questo agire comporta il dono d’amore più grande che possiamo rivolgergli.

La trasformazione della crescita è attraversata da esperienze nuove da affrontare. Non trasmettiamo le nostre paure di cambiamento ma la fiducia e il coraggio nel fare scelte autonome. Crescere significa poter compiere le proprie scelte con fiducia per trovare la propria strada.

Sono certa che questo modo di essere padri e madri dei nostri figli, permetterà loro di separarsi da noi con amore, determinando la loro piena realizzazione di esseri unici e speciali.

 

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3 COMMENTI

  1. Grazie Federica per questo bellissimo articolo.
    E’ vero che se solo ci separiamo con amore dai nostri figli loro torneranno da noi con lo stesso amore.
    Un abbraccio
    Maria Rosaria

    • Cara Maria Rosaria,
      Grazie per la tua gratitudine e per i tuoi riconoscimenti.
      E’ vero fare i genitori è un impegno continuo di crescita. Costellato di cose da imparare.
      Piano piano…
      Un affettuoso abbraccio

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