Un anno di impegno, amore e bellezza
Un altro anno accademico sta per concludersi all’Istituto Solaris. Un anno ricco e particolarmente intenso. E come ogni anno, giunti alla meta, arriva anche il momento un po’ di tirare le somme, di guardare indietro alla strada fin qui percorsa. I corsi della Scuola sono partiti puntualmente ad Ottobre 2009, con tante nuove iscrizioni. Ma già a Novembre ci attendeva il primo dei due Congressi Internazionali della Sophia University of Rome (S.U.R.), la quale quest’anno ha aperto un nuovo Istituto nel Wisconsin (U.S.A.), estendendo così di fatto il rivoluzionario pensiero e l’innovativa metodologia dell’Antropologia Cosmoartistica, a questo punto, davvero in ogni parte del mondo. Il tema del Laboratorio di Novembre 2009 è “La Vita è e diviene”, tratto dal 6° Teorema della CosmoArt di Antonio Mercurio. L’Istituto Solaris, nella sua specificità di trattare i temi attraverso linguaggi creativi ed artistici, invece di presentare un contributo congressuale composto dalle abituali e consuete relazioni, propone una performance artistica, anzi cosmoartistica. La relazione congressuale ortodossa infatti, se da una parte ha certamente il merito di esprimere analiticamente contenuti teorici, ipotesi cliniche e tesi cattedratiche, dall’altra ha il limite di comunicare solo al Logos dei convenuti, alla loro razionalità.
Una performance cosmoartistica si propone invece di tentare una comunicazione a più livelli: razionale da una parte, ma anche emotiva e spirituale dall’altra, nello sforzo di stabilire una comunicazione olistica (Holon=tutto) che parli ad ogni parte dell’individuo (Logos, Pathos, Ethos) preso nel suo insieme. Come sempre, l’obiettivo della Cosmoart non è quello di produrre capolavori o professionisti dello spettacolo, ma di invitare le persone ad un viaggio nella propria creatività, allo sviluppo di competenze umane in grado di dare un senso ai vissuti, al dolore e all’esistenza dell’individuo. La finalità non è quindi riferita all’opera d’arte in sé stessa, ma al benessere dell’individuo inteso come soddisfacimento e realizzazione di se stesso nella sfera materiale, emotiva e spirituale.
La sfida del Congresso di Novembre 2009 è ardua e complessa. Richiede padronanza dei contenuti, conoscenza della teoria ma anche la necessaria verifica della teoria attraverso il passaggio nella vita concreta di tutti i giorni. Per quanto elegante, complessa o semplice che sia – dice l’epistemologo Thomas Kuhn – ogni teoria si regge e si sostiene soltanto se confermata e verificata sperimentalmente. Ecco allora che il Sesto teorema della Cosmoart, ancor prima di poter essere descritto ad altri, deve essere vissuto concretamente, deve essere collaudato e testato penetrando a fondo nella vita delle persone. Ecco che la sfida è stata quella di far precipitare la teoria nella pratica, di collaudare se e quanto la teoria avesse o meno, un’applicazione efficace, utile e produttiva ai fini del benessere dell’individuo. Soltanto questa verifica ha il potere di fornire quel supporto di necessaria autenticità ai nostri contributi. Questo è stato il primo viaggio che ci ha condotto lungo territori nuovi ed inesplorati, attraverso le difficoltà, le perplessità, e naturalmente anche i dubbi o le aperte opposizioni. Ogni elemento è stato utile e prezioso, perchè solo l’autentica trasformazione di quei dubbi e perplesità, solo la sincera elaborazione delle difficoltà, ha potuto produrre autentico benessere.
Il Congresso di Novembre ha visto l’Istituto Solaris – insieme all’Associazione Corus incaricata dell’organizzazione del Congresso stesso – e al Gruppo di Cosmoart, presentare i propri contributi nell’incantevole contesto di Villa Tuscolana a Frascati (RM).
In quell’occasione, declinando il tema “La Vita è e diviene, l’Identità è e diviene”, sentimmo la necessità non soltanto di accogliere una nuova identità, ma un identità che diviene continuamente, in continua evoluzione. Decidemmo di sentire la bellezza della Vita e di stare nella gioia con sempre rinnovata gratitudine. I temi che affrontavamo sul Sesto Teorema ci sollecitarono a chiedere in dono la possibilità di godere di noi stessi e della bellezza emergente che sentivamo dentro di noi. Per affidarci alla Vita, alla saggezza del divenire e all’Arte di Essere e Divenire ci siamo necessariamente fermati sul Perdono, vera e autentica pietra angolare di tutto il lavoro. La nostra esperienza, esposta al Congresso, era che solo decidendo di perdonare i torti che attribuiamo agli altri, soltanto decidendo di gettare il cuore al di là del muro possiamo creare la coralità, possiamo passare alla fusione dell’Io con il Sé, e passare da un’identità rigida e menzognera ad una identità che si trasforma in continuità, che è in continuo divenire.
L’evento del novembre 2009 si chiuse con un grande successo: scrosci di applausi e una standing-ovation di 10 minuti.
Ma non avevamo ancora concluso. Altri traguardi e altre sfide ci attendevano con il Congresso del 30 maggio 2010, stavolta sul Sesto Assioma della Cosmoart dal titolo “Quando nasco Io?”. Rispetto ai temi elencati nel Sesto Assioma, in particolare l’Istituto Solaris ha avuto l’incarico di sviluppare la sezione che tratta del rapporto tra Uomo e Universo. Ancora più dettagliatamente, abbiamo affrontato il rapporto tra Sé Personale, Sé Corale e Sé Cosmico. Ci siamo affidati alla saggezza storica, epica, tradizionale, ma anche alla saggezza popolare e all’Arte, per la sua capacità di essere un ponte tra Uomo e Universo. Ci siamo fatti aiutare dal Principio Organismico, citato da Antonio Mercurio e già esposto da Plotino nelle Enneadi (230 d.C.): «Da tutto quanto si è detto risulta che ogni essere che si trova nell’Universo, a seconda della sua natura e costituzione, contribuisce alla formazione dell’Universo col suo agire e con il suo patire, nella stessa maniera in cui ciascuna parte del singolo animale, in ragione della sua naturale costituzione, coopera con l’organismo nel suo intero, rendendo quel servizio che compete al suo ruolo e alla sua funzione».
Anche in questa occasione, il nostro contributo si è composto di una performance Cosmoartistica in cui abbiamo sentito – dati i temi affrontati – di doverci dotare di tutta l’umiltà possibile. Il tema del rapporto Uomo-Universo è infatti talmente vasto, antico, profondo e sconfinato che ogni certezza sarebbe apparsa come una irriverente presunzione. Abbiamo quindi sentito che il nostro contributo al Congresso, avrebbe inevitabilmente dovuto anche contenere il profondo limite che ogni Uomo percepisce nel tentare di comprendere il senso dell’Universo e il senso della propria vita nell’Universo. Ecco quindi la scelta di comporre soltanto alcune suggestioni, flash, evocazioni attraverso cui intuire, cogliere, magari a tratti, l’evanescente e sempre misterioso contatto tra Uomo e Universo. L’Arte ci ha fornito gli strumenti tecnici, mentre i nostri vissuti, le nostre storie personali e le nostre esperienze, ma anche i nostri dolori e i nostri superamenti, hanno costituito i fili con cui tessere la trama della performance. Il tema “Quando nasco Io?” è stato quindi fatto precipitare nella vita concreta, nelle esperienze dirette, nella vita vissuta di ogni giorno, dentro fino a consentire di affrontare le singole problematiche personali.
Lì abbiamo incontrato i nostri limiti, i nostri veleni e i mostri interiori, sempre pronti a sbarrarci la strada. Abbiamo quindi dovuto fare i conti con la nostra presunzione, la rabbia, l’orgoglio, la voglia di vendetta. Ma abbiamo incontrato e sviluppato anche talenti, spirito di gruppo, coraggio, amore, compassione, tenerezza, accoglienza, e tanta – davvero tanta – bellezza.
E oggi, mentre l’anno accademico volge alla sua naturale conclusione, vogliamo celebrarci: sì, vogliamo e possiamo goderci i grandi risultati ottenuti, gli importanti traguardi raggiunti prima ancora che come Istituto o Scuola di Formazione, semplicemente come singoli individui. Ognuno di noi ha avuto l’opportunità di fronteggiare e superare le grandi sfide che incontra ogni giorno. Ha misurato i propri progetti e il proprio coraggio, superato ansie, sbaragliato incertezze, sconfitto angosce, sviluppato nuove competenze. Ha scoperto la serenità e la gioia di poter, ogni giorno, rinascere nell’Amore, Verità, Libertà e Bellezza.
Arrivederci al prossimo anno.