Ho ascoltato tante volte dire “Io sono stonato\a”…”non potrei mai cantare”… banali, ma convinte affermazioni, che diventano patrimonio linguistico con coazione a ripetere quando si parla di se stessi.
Non mi interessa l’analisi psicologica sulle persone più o meno espressive, nè i perchè superficiali sulle possibilità culturali o economiche di ognuno di noi: vorrei piuttosto osservare cosa succede in noi quando… cantiamo senza rendercene conto. Mi spiego meglio: quando siamo calmi, o nervosi, oppure in ansia, o arrabbiatissimi, diamo alla nostra voce un colore, un tono, una forza, un ritmo, un volume oggettivamente e soggettivamente diverso, che esprime il canto globale del nostro essere in vita. Il canto è quindi, sicuramente una nostra potenzialità espressiva, presente in ognuno di noi poichè cantare, è, sì tecnicamente alfabetizzato nei minimi dettagli, ma per rappresentare l’Aida (dagli AH-AH agli Zeppelin in ordine alfabetico anche), ma non c’è capacità canora rilevabile se non c’è anima. Di più, nelle canzoni si rappresenta che cosa: LA VITA, anzi il canto globale della vita, le emozioni dell’anima che sono la nostra vita. A questo punto mi chiedo chi è più interessante, chi più stimolante all’ascolto di chi canta … per davvero, senza rappresentare stati d’anima altrui magari con la tecnica unita ad una parte d’animo che è legata al suo bisogno, desiderio, progetto esistenziale, di esprimersi con il canto. Insomma, provate a registrarvi mentre siete presi in un’accesa discussione, oppure quando state godendo di un meraviglioso momento di relax, o semplicemente quando andate “dietro” al vostro disco preferito. Scoprirete per ragioni acustiche che la vostra voce non è più così familiare (noi parlando ci ascoltiamo soprattutto attraverso la risonanza cranica provocata dalla parola), potrete cogliere i vostri movimenti melodici trasformare il senso nelle vostre parole, il ritmo differenziarsi, il tono caratterizzarsi, e vi verrà facile avvertire che in contatto con gli stati d’animo … l’uomo canta! P.S. : siamo assediati da cantanti più o meno bravi, che vendono altrui stati d’anima come un detersivo qualsiasi, inquinando più di un detersivo qualsiasi. Buona Armonia a Tutti