Il quinto mese di gravidanza : tra anima e corpo
Nel quinto mese, l’anima comincia a pensare di dover “indossare” un corpo. Un corpo che non le é del tutto estraneo; infatti a questo punto essa comincia a ricordare
Tanti tratti del nostro viso, tante sfaccettature del nostro fisico, non sono casuali; di vita in vita, così come la matrice della nostra anima, anche quella del nostro corpo fisico é sempre la stessa, sia che siamo stati di sesso maschile che di sesso femminile. Il corpo fisico comincia ad avere maggiore densità; infatti l’Anima si sente davvero assonnata, pesante, così da essere più presente nel corpo che si sta formando dentro l’utero, che alla scuola delle Anime. Le nozioni che ha immagazzinato sono tante da aver quasi paura di tornare sulla terra; prendiamo come esempio i parti podalici o addirittura chi nasce con il cordone ombelicale attorno al collo: queste sono le anime che hanno paura di tornare. Si, essa ha imparato a come aggirare gli ostacoli che le si presentano lungo la via; sa come fare a non farsi ingannare dall’ego; sa quali prove dovrà affrontare durante il proprio cammino.Il suo kit di sopravvienza sulla Terra é quasi completo. Ecco perché il dialogo con il nascituro è importante e può essere di aiuto all’Anima sulla via del ritorno, un dialogo interiore che deve continuare anche dopo la nascita del bambino; infatti i primi mesi sono fondamentali per mantenere vivo il ricordo della “scuola delle Anime”, perché la memoria é più fresca.
Il quinto mese di gravidanza e la cura di se stessi
Se un’Anima ha deciso di ricordare, niente e nessuno potrà più fermarla dal mantenere la propria rotta di consapevolezza; nonostante gli ostacoli della vita, essa avrà sempre vigile il proprio guardiano interiore che mai potrà farla deviare dalla giusta strada, anche se a volte potrà sembrarle il contrario. Ecco perché é giusto che la futura madre conosca l’igiene del corpo oltre che quella dell’Anima, affinché si formi davvero una famiglia che allora non sarà composta da madre padre e figlio, bensì da tre amici che sono riusciti a ritrovarsi, per continuare insieme la strada che porta sul sentiero della consapevolezza.