L’astrologia è un codice di interpretazione dell’universo in chiave simbolica

L’era in cui viviamo è piena di contraddizioni, e su questo c’è poco da discutere, le persone oggi avvertono una forte spinta verso quelle verità assolute che da sempre si agitano in fondo all’animo umano e contrastano nettamente con la realtà che ci circonda, nella quale queste non solo non trovano posto, ma sembra addirittura vengano rifiutate, paradossalmente, quasi per paura ci possano rivelare dei segreti e delle ricette nascosti, che abbiamo sempre avuto la sensazione di avvertire ma che non abbiamo mai preso in considerazione per timore. E’ sempre stato così, solo che oggi è tutto più amplificato dai ritmi incredibilmente accelerati del tempo in cui viviamo, dalla sua qualità, dai contrasti e dai toni accesi con cui in ogni parte del mondo si mette in evidenza il bisogno di cambiare e di voltare pagina rispetto a un lento meccanismo di consapevolezza e di coscienza che non è più in sintonia con ciò che si muove dentro di noi. Tra le mille incongruenze di una coscienza collettiva che chiede a gran voce autenticità, continua da sempre il dialogo tra sordi che accompagna la vita dell’essere umano ormai da secoli, quello fra chi sostiene la veridicità delle scienze sottili e spirituali, come l’astrologia, e coloro che non muovono un solo passo in direzione della ragione che dovrebbero o vorrebbero sostenere, incapaci di alzare lo sguardo e prendere atto di realtà chiare come i raggi del sole, ma probabilmente troppo scomode o impegnative.

Ma ci sono realtà molto grandi in favore delle quali la scienza ufficiale non si pronuncia e che, per questo motivo, continuano a vagabondare per i corridoi oscuri dell’impalpabile e dell’illegale, mascherate come dei tabù pericolosi e fuorvianti il cui scopo sarebbe quello di carpire la buona fede di tutti coloro che si trovano in un momento particolarmente difficile della loro vita per abbindolarli, e soprattutto, sfruttarli, manipolarli, truffarli. C’è, e sarebbe assurdo nasconderselo, una fascia grigia – come sempre esiste – fra le due realtà che dovrebbero entrare in contatto fra di loro, la famigerata terra di nessuno nella quale imperversano falsi maghi, ciarlatani e truffatori, ma questa non ha niente a che vedere con la dimensione dell’interiorità, delle verità assolute, delle leggi della vita e del tempo.

Bisognerebbe quindi che si facesse luce e soprattutto si mettessero – incredibile che sia io a dire questa cosa – dei paletti, dei punti di riferimento capaci di mettere in risalto la giusta direzione da seguire per non rischiare di perdersi quando si sceglie di percorrere questi sentieri inusuali e fuori mano, e quindi sapere dove termina la realtà e dove inizia l’agglomerato delle bidonville abitato da falsi profeti e illusionisti. Tanto per cominciare, sarebbe necessario mettere fine all’assurda identificazione, da parte del collettivo, dell’astrologia con la magia o con alcuni tipi di arti divinatorie dalle quali essa non può che prendere le distanze in quanto il suo scopo non è quello di dire “ciò che succederà inevitabilmente”, ma “ciò che è” e “l’impronta che il futuro può facilmente assumere” seguendo la logica evolutiva del tempo presente. L’astrologia è un codice di interpretazione dell’universo in chiave simbolica, e non pretende nulla più che far riflettere ognuno sulla sua stessa identità (conosci te stesso), mettendolo allo specchio, e facendogli capire che da questa egli non può fuggire perché sarebbe come fuggire dal se stesso; niente e nessuno possono dirci “cosa” succederà, perché ognuno è artefice del proprio destino in base all’esistenza – per fortuna – del libero arbitrio.

Ma questo è anche il più grande inganno della mente umana, perché essere liberi di scegliere ci conduce a ingannarci e a credere di trovarci di fronte a qualcosa che non ci riguarda, mentre in realtà tutto ciò che ci accade è accaduto, prima, dentro di noi. Perché si possa dare ascolto a realtà delle quali molte persone anche qui in occidente hanno già preso coscienza da tempo – e delle quali sembra solo la coscienza collettiva non voglia rendersi conto – sembra che l’unica strada da percorrere sia quella di costruire un confronto serio fra astrologi e psicologi. Le due scienze infatti – delle quali la psicologia è molto più giovane – parlano lo stesso linguaggio, quello dei simboli, e io mi chiedo molte volte come sia possibile che due persone, pur parlando la stessa lingua, non si comprendano. Ma poi mi guardo intorno, e mi rendo conto che questo avviene in ogni momento e in ogni luogo, anche tra coniugi. Astrologia e Psicologia hanno la caratteristica di parlare entrambe il linguaggio della vita e dei simboli archetipi nascosti in fondo all’inconscio, solo che una delle due vuole indicare materialmente all’altra quei simboli lassù nel cielo, e questa…non vuole alzare lo sguardo. E io mi chiedo…perché?

La psicologia è una mia vecchia passione perché da sempre sono stato affascinato dalla comprensione delle infinite sfaccettature della mente e dell’animo umano, e ancora oggi, dopo molti anni di studi astrologici, continuo a tenere in considerazione la psicologia e mi rendo conto continuamente che dice le stesse cose dell’astrologia. Noi tutti ci rendiamo conto, se vogliamo parlare seriamente, dei ritmi di vita che scorrono identici in ogni creatura vivente, dal pomodoro che piantiamo con la sicurezza che non cresceranno patate al bambino che nasce, cresce, matura, invecchia e muore. Ogni essere vivente qui sulla Terra è soggetto alle stesse leggi e agli stessi cicli, pur con tempi diversi; c’è un’energia attiva maschile che esteriorizza le cose, e una femminile, passiva, ricettiva e materna che le porta dentro. Respirare, inspirare, portare fuori e portare dentro…è il meccanismo infinito della vita che appare in ogni sua forma. Può far paura forse, a qualcuno, leggere il suo stesso cammino, anche se questo appare sempre più come un voler chiudere gli occhi sulla strada che si sta percorrendo e anche se così…è molto più facile andare contro un muro.

Ci vorrebbe un confronto serio, un dialogo chiaro e consapevole, una presa di coscienza; una presa di coscienza che l’umanità non solo è ormai pronta per affrontare, ma che si rende addirittura necessaria se davvero questo mondo, e soprattutto i suoi abitanti, vogliono insieme voltare pagina e transitare in direzione della nuova era. Il sopra e il sotto che il cristiano recita quando prega senza conoscerne in realtà la giusta dimensione, rappresenta la chiave di lettura più semplice per meditare su quel “set di istruzioni” che Dane Rudhyar sostiene essere la carta natale astrologica; mentre lo psicologo parla di archetipi, chiama in causa niente più che i primordiali simboli della vita che sono alla base dei ritmi, delle fasi, e del cammino evolutivo dell’uomo. L’unica magia che esiste in tutto ciò altro non è che la sola magia della quale ognuno di noi non può che ammettere l’esistenza, la magia della vita e del creato, con i suoi tempi e la sua infinita capacità di meravigliarci.

All’interno del nostro universo, ogni creatura vivente è regolata nella sua esistenza dalle stesse identiche leggi che regolano il cosmo intero, e come una matrioska, è inserita all’interno di una dimensione più grande che la contiene e la nutre e della quale segue lo stesso identico ordine di leggi vitali; ogni microcosmo è in tutto e per tutto identico al macrocosmo più grande che lo contiene, e non a caso la religione parla di un Dio che ci ha creato “a sua immagine e somiglianza”. I pianeti sopra di noi indicano i tempi e le funzioni del piccolo come del grande, e ascoltare la loro musica significa fermarsi ad ascoltare il battito del nostro cuore e il ritmo del nostro respiro.

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