Intuire è percepire al di là dei sensi
Pensiamo un attimo a quante volte nella nostra vita, forse anche più volte al giorno, abbiamo la sensazione di sapere in anticipo qualcosa che a breve vediamo concretizzarsi davanti, facciamo ancora uno sforzo e ricordiamo bene: tale sensazione è tanto più corrispondente a quanto poi si verifica nella realtà quanto più in essa non vi sono le nostre aspettative e le nostre paure! Cosa significa ciò? Prima cosa che ognuno di noi è consapevole di aver provato spesso tale capacità, l’intuizione, ma vi ha riflettuto poco su e solo superficialmente, pur rimanendo sconcertato della corrispondenza di quanto aveva intuito su di sè o su altri con quanto poi realmente si è verificato. Inoltre quasi sempre la razionalità del sè interviene ad offuscare l’innata dote dell’intuizione mischiando ciò che la mente con la sua logica pensa di prevedere a ciò che l’irrazionalità dell’intuizione invece veramente percepisce.
Quindi diventa importante separare i due momenti principali dell’intuizione:
– la percezione genuina e spontanea, diretta dei “segni”
– la loro interpretazione
evitando nel modo più assoluto la sovrapposizione degli stessi.
Non dobbiamo nel momento che stiamo percependo dei segnali intuitivi (purtroppo è ciò che facciamo) cercare subito d’interpretarli, poichè durante il flusso intuitivo l’intervento del sè fa da filtro non interpretativo ma alterativo poichè razionalizza ciò che razionale non è prima che il flusso in arrivo termini la sua ondata di simboli concernenti l’intuizione.
Separare il momento interpretativo da quello percettivo è fondamentale poichè l’intuizione arriva attraverso un “canale” non del tutto chiaro e definito, si pensa che sia l’inconscio personale a ricevere tali informazioni e che ciò avvenga con uno stato cerebrale ad onde gamma (alta frequenza) ma subito dopo un precedente stato alfa (bassa frequenza), come se lo svuotamento prodotto dal rilassamento rendesse possibile l’innalzamento della frequenza dell’onda.
Diventa più plausibile pensare che la mente [recenti studi la posizionano non più solo nel cervello] durante uno stato alfa, ad occhi chiusi, attraverso uno stato del non sè temporaneo possa essere produttiva di onde gamma. Questa fase è alla portata di tutti, bisogna imparare a riconoscerla come tale, a gestirla bene, prima di passare alla fase interpretativa.
Dentro di noi ci sono tutte le risposte di ciò che vogliamo sapere.
Come sarebbe bello sedersi, pensare a qualcosa che ci interessa molto (un problema da risolvere, una scelta da operare, una strada da prendere, una decisione da prendere ecc.) e sapere cosa fare in merito, cioè avere “l’ispirazione” circa l’azione “migliore” da operare.
Anche se siamo sereni, pacati e tranquilli (ciò è di per se già molto importante) non riusciamo ad avere le idee chiare perchè siamo presi dall’argomento che vorremmo risolvere e vorremmo aver la soluzione come un colpo di fulmine.
Abbiamo anche l’impressione che dentro di noi esiste tale soluzione ma è come avere nella mente il “buio” assoluto.
Sforzarsi e concentrarsi oltre misura non serve anzi peggiora la situazione eppure se avessimo la capacità di sfruttare il dono dell’intuizione, che sappiamo possedere ma di cui non conosciamo il “segreto” per renderlo attivo in noi, potremmo conoscere attraverso di esso la strada da prendere con estrema chiarezza! Allora prima di ritrovarci in tale situazione ancora una volta vediamo, se operando una giusta “EDUCAZIONE” che poi è una rieducazione ad una capacità che potremmo dire innata in noi, come possiamo arrivare a riconquistare il “dono dell’intuizione”.