Entrare nel dolore della perdita

Cosmo-Art e il senso della vita

Entrare nel dolore della perdita è un processo lento e doloroso che richiede del tempo. 

Il tempo è un prezioso alleato in questi terribili momenti in cui tutte le nostre certezze sembrano venire meno ed il mondo caderci addosso.

Esistono infinite perdite e separazioni che l’essere umano si ritrova a vivere nel corso della vita. Il dolore che portano con sé squarcia letteralmente il nostro cuore e spesso ci fa contattare recondite e primordiali emozioni. L’emozione prevalente è senza dubbio la rabbia. Una rabbia accecante che vorrebbe fare fuori e radere al suolo qualsiasi cosa. Una rabbia che ci fa sentire disarmati, sballottati in un turbinio di emozioni contrastanti e contraddittorie.

Siamo arrabbiati perché “è successo proprio a me” ed in virtù di ciò ci sentiamo legittimati ad una posizione rabbiosa, vendicativa e totalmente passiva. E’ realmente solo questa la storia che ci vogliamo raccontare?

Entrare nel dolore della perdita: contatto la rabbia

La rabbia è spesso associata al fuoco, uno dei più importanti elementi all’interno della vita umana. Il fuoco è il primo dei quattro elementi fondamentali secondo le cosmogonie occidentali e le tradizioni sapienziali dell’antichità. Il fuoco è incandescente, arde, è forza all’ennesima potenza. E’ energia propulsiva. E’ l’elemento del Sole, dell’immortalità, della trasformazione, sinonimo di energia, grinta e passione. Anche la rabbia possiede tutte queste importanti caratteristiche e se incanalata ed attivata nel modo giusto, può addirittura aiutarci ad affrontare il dolore della perdita.

Nonostante tutto è un momento che non può essere evitato o rimosso, è necessario farci i conti, attraversarlo ed accettarlo come un momento di passaggio. Una parentesi che ci porterà ad una trasformazione. Tuttavia il processo di accettazione non è un’equazione matematica o come fare uno più uno.. Accettare la rabbia significa sapere di dover fare i conti anche con il dolore e con tutto ciò che porta con sé. 

E bene si, il dolore è un elemento dal quale non si può scappare nel processo di separazione o di elaborazione della perdita. E’ importante fare in modo che diventi un alleato prezioso e non un elemento che ostacola il nostro cammino.

Rimbombano nella mia mente le parole di un uomo, esempio di vita, il Maestro Giovanni Allevi, il quale riferendosi alla sua malattia ha detto: 

“…Ho perso il mio lavoro, i capelli, le certezze, ma non la speranza, era come se il dolore mi porgesse degli inaspettati doni”. 

In accordo con la Cosmo-Art, disciplina rivoluzionare ideata dal Prof. Antonio Mercurio, il dolore è una forza cosmica che permette di creare e trasformare. Il dolore se usato come forza, permette di trascendere qualsiasi legge del tempo e dello spazio, creando una energia di pura e rara potenzialità. E’ in questa ottica rivoluzionaria che il Prof. Mercurio si distacca dal pensiero occidentale del dolore come colpa.

E’ proprio qui il salto quantico della Cosmo-Art: l’uomo non si trova in questo mondo per espiare delle colpe, bensì per assolvere al progetto della vita e creare bellezza. 

Entrare nel dolore della perdita: la vita ci ama

La vita ci ama e ci ha tanto desiderati. Desidera la nostra armonia più autentica e che ognuno di noi, in questo viaggio, possa realizzarsi come Persona, senza se e senza ma. E’ il nostro progetto che dobbiamo alimentare ogni giorno, con decisioni di amore, aneliti di bellezza e atti di coraggio. Il nostro progetto è alimentato da una fonte di luce e di saggezza inesauribile, il Sé Personale, che ci accompagna nel nostro cammino sin dalla notte dei tempi. 

Il Sé personale è un centro di saggezza che sta all’interno di ogni essere umano. Un centro di saggezza e un centro d’Amore che contengono il progetto che ognuno di noi deve realizzare nella vita”(A. Mercurio).

Il Sé ci guida e ci parla dall’interno e dall’esterno: sta a noi la scelta di seguire i suoi indizi, lanciare il cuore oltre l’ostacolo e creare bellezza. 

Il Sé è come una stella dentro di te. Se tu coltivi il Sé, tu coltivi un Sole, e se tu hai un sole come capitano, certamente egli condurrà in porto i tuoi sogni, per quanto impossibili ti possano sembrare” (A. Mercurio)

“Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante”, affermava Nietzsche nella sua fantasiosa genialità. A me, invece, piace pensare che ci vuole coraggio per far nascere una stella danzante, così come ci vuole un grande coraggio ed una grande decisione d’amore nel seguire le parole e gli insegnamenti del nostro Sé Personale. Al suo fianco tutto scorre e fluisce in armonia con la vita.

Accanto al nostro Sé, entrare nel dolore della perdita, non significa che sarà facile e che andrà a risolversi tutto in un battito di ciglia. Bensì significa responsabilizzarsi, assumersi profondamente la responsabilità della propria vita. In questa maniera, entrare nel dolore della perdita, non sarà stato vano. Questo emblematico passaggio ci potrà aiutare sempre di più a ricercare il senso, a trovare il nostro posto nel mondo e sentirci co-creatori di una bellezza immortale da sprigionare nell’Universo intero.

Entrare nel dolore della perdita è un vero e proprio atto di coraggio verso noi stessi e verso la vita intera.

 

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