Creatività nel Counseling

Creatività Scuola Counseling

Il nostro Modello Formativo utilizza le Arti Espressive come (musica, teatro, poesia, scrittura, danza, disegno, pittura) e soprattutto il cinema che è una delle più importanti arti corali del nostro periodo storico, come percorso di formazione interiore, come via di conoscenza e di trasformazione individuale. I programmi consentono di trasferire la creatività dei processi artistici come strumenti operativi del Counselor, e di sviluppare tutte le competenze necessarie per un autentico percorso evolutivo. In generale, le metodologie sono orientate a fornire delle ‘esperienze formative’, da considerare come Esercizi di trasformazione interiore. Possono a buon diritto considerarsi esperienze umane profonde, ricche di emozioni positive ed autentiche.

La metodologia applicata è quella dell’Antropologia Cosmoartistica: fondamentalmente di tipo pratico e concreto, con un taglio esistenziale e sistemico. Il tipo di conoscenza non è basato soltanto sul ragionamento logico, ma soprattutto sull’empatia e sull’ascolto interiore.

Cosa non facciamo.
Non ci occupiamo di Psicologia o di strumenti inerenti la professione di Psicologo o di Psicoterapeuta (vedi Legge n.4/2013). Le nostre materie di formazione non comprendono le tecniche o gli strumenti della Psicologia (solo a titolo di esempio: test psicologici, clinica psicologica, diagnosi psicologica, ecc.). Ci occupiamo invece di sviluppare tutta la creatività già esistente e tutto il potenziale creativo ancora da sviluppare, attraverso l’espressione artistica, il teatro, la musica, la prosa, la danza, l’ironia e con l’aiuto del gruppo, lavoriamo sulla trasformazione delle difficoltà e del dolore per creare Bellezza.

 

Definizioni di creatività (da wikipedia)

L’idea di creatività come atteggiamento mentale proprio (ma non esclusivo) degli esseri umani nasce nel Novecento. I primi studi sul fenomeno risalgono agli anni venti. Nella specie umana, mentre in alcuni campi – la matematica, per esempio – la creatività sembra svilupparsi meglio in giovane età, in altri – letteratura, musica, arti figurative – continua per tutto l’arco della vita. L’atto del creare è stato a lungo percepito come attributo esclusivo della divinità: Catullo, Dante, Leonardo, infatti, non avrebbero mai definito se stessi dei creativi. Propri dell’uomo erano invenzione, genio e, dal 1700, progresso e innovazione. La parola creatività entra nel lessico italiano solo negli anni cinquanta. Gli antichi Greci identificavano la creatività con la capacità poetica, e lo stesso fece Ralph Waldo Emerson, il più celebre filosofo della creatività, nel suo saggio “Il poeta”.

Tra le moltissime definizioni di creatività che sono state coniate si segnala per semplicità e precisione quella fornita dal matematico Henri Poincaré: “Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili“.

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