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Un appello dal Kashmir

Kashmir

Cari amici, rivolgo a tutti questo appello di solidarietà che mi giunge da Srinagar in Kashmir da Bashir Karnai, che da anni è la mia guida sulla strada che dal Kashmir conduce al Laddak. Personalmente, ho sempre aiutato la sua famiglia che mi ha generosamente ospitato aprendomi le porte non solo della loro HouseBoat, ma introducendomi alla cultura kashmira, ultimamente però sono venuto a conoscenza che la polizia indiana intercetta la loro corrispondenza sospettandoli di avere intrecci terroristici con il Pakistan. L’origine delle intercettazioni sono la ricerca di soldi eventualmente contenuti nella posta, nulla di più. La Famiglia Karnai ha sempre aiutato chi era più in difficoltà nel loro Paese dilaniato dalla guerra civile e invaso dai soldati e da 4 generazioni ospita e guida i turisti di tutto il mondo non solo in Kashmir, ma nel Laddak, Sikkim e Tibet, con notevole perizia. Vi prego di dimostrarvi solidali con la mia iniziativa accettando di farmi portavoce della vostra generosità (sono costretto a portare di persona quanto riuscirò a raccogliere). In Kashmir l’inverno è molto rigido e senza sostegno non è così improbabile morire di stenti. Mi riprometto entro pochi giorni di pubblicare sul mio sito un reportage sul mio ultimo viaggio in Kashmir per illustrarvi le condizioni in cui un Paese, un tempo chiamato la Svizzera Indiana è oggi costretto a vivere: datemi solo il tempo di mettere in ordine le centinaia di diapositive e filmati, per poterli pubblicare e renderveli noti.
Nel frattempo spero vorrete contattarmi numerosi e suggerirmi in che maniera potete essermi vicini. Un amico mi ha gridato il suo bisogno disperato di aiuto. Io vi prego di aiutarmi ad aiutare. Grazie a tutti.

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