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Quando la diversità è fonte di solitudine

Cosa può succedere quando un ragazzo o una ragazza scopre di provare un’attrazione nei confronti di una persona del suo stesso sesso? Cosa avviene e quali cambiamenti ciò comporta nello sviluppo della sua personalità? Proviamo a metterci nei suoi panni: Paura? Ci sentiamo sporchi, colpevoli? Peccatori e condannati prima ancora di capire? O anche incuriositi, con la voglia di sperimentare. Sul perché e sul come si diventi omosessuale si è molto discusso. Nonostante ciò, non esiste uno studio scientifico o un’ipotesi ufficiale che possa, con assoluta certezza, spiegare il perché ciò avvenga. L’unica cosa di cui si è certi è che l’omosessualità non è una malattia, ma semplicemente una variante normale della sessualità umana: come spiega Sullivan “…un intreccio di fattori genetici ed ambientali legati soprattutto alle primissime esperienze infantili che operano molto precocemente…”; dai suoi scritti appare evidente come l’omosessualità non sia una scelta, ma un orientamento sessuale naturale ed involontario esattamente come quello eterosessuale.

Malgrado ciò, resta un atteggiamento discriminatorio, di rifiuto e condanna dell’omosessualità. La società in cui la persona omosessuale vive, infatti, è ancora fortemente avversa e ciò influenza enormemente lo sviluppo individuale ed il comportamento di gay e lesbiche. L’adolescente omosessuale vive questo periodo con un forte senso di colpa, in quanto ciò che prova è vissuto diversamente dai suoi coetanei; fin dall’adolescenza, dunque, sperimenta sensazioni di diversità e di sofferenza emotiva, che lo spingono spesso all’isolamento; è consapevole della mancanza di approvazione da parte della società e apprende da subito e dal proprio contesto culturale, che provare questo tipo di sensazioni “proibite” è meritevole di vergogna. Ecco perché spesso diviene inevitabile che gli omosessuali si percepiscano come diversi e inadeguati e che molti di loro scelgano il ritiro sociale e l’isolamento. Proviamo ad immaginare le reazioni iniziali: in un primo momento persiste una mancanza di accettazione, il giovane non riesce a spiegare a se stesso la propria diversità ed è solo con il trascorrere del tempo che diventa consapevole dei sentimenti di amore e attrazione nei confronti di persone del suo stesso sesso.

Poi si compiono delle scelte ed ognuno decide di vivere la propria omosessualità come meglio crede: alcuni si nascondono dietro uno stile di vita convenzionale, altri intraprendono una vita convivendo con la paura che le altre persone vengano a conoscenza del proprio orientamento sessuale sviluppando, di conseguenza, una maggiore attenzione nei confronti del contesto sociale di appartenenza e diventando più sensibili alle offese dei loro coetanei. Queste scelte intensificano ancora di più la percezione della loro diversità.

…Non so bene cosa stia succedendo, sono sensazioni nuove, strane, inquietanti, ambigue. . . meravigliose! La voce continua imperterrita nel racconto di miti e favole, di uomini che mangiano alberi e donne maligne che ingoiano uomini seducendoli. Forse sono anch’io come quelle donne, forse sono maledetta, il diavolo si è impadronito di me o cosa?…

La diversità è il concetto che voglio sottolineare, una diversità che non riguarda solo le persone con un altro orientamento sessuale, ma una diversità che coinvolge tutti coloro che, per vari motivi sono costretti a fare i conti con i pregiudizi e a dover per questo confrontarsi con delle scelte, a volte molto dolorose.

Vorrei fermarmi qui e, svestiti adesso dei panni dei “diversi” chiedere: com’è essere considerati diversi e sentirsi per questo sempre più soli? Dietro facciate divertite, un po’ effeminate e stravaganti, alle quali spesso rispondiamo con scherno e derisione, si nascondono storie diverse, piene di sofferenza ma soprattutto storie degne di essere ascoltate e rispettate. La speranza che nutro alla fine di questo articolo, è quella di poter scatenare nei lettori una esclamazione del genere: “Oggi non è più così”, oppure “Gli omosessuali non sono più oggetto di colpevolizzazioni”, o ancora: “I diversi non esistono più!”. Tutti abbiamo bisogno degli altri e di essere, dagli altri, accolti; le tante storie, solo apparentemente molto diverse dalle nostre, non possono far altro che arricchirci.

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