les choristes

La mia giornata al Detskiy Dom

Tutti voi saprete che la vita dell’Istituto non è dolce come la vita a casa. Però io invece vi dovrò fermare qui. Perché si è vero che la vita non è dolce come sembra, però anche se bambini non hanno i genitori, non possiamo dire neanche così, perché ogni genitore del bambino sta nel proprio cuore. Anche perché se loro non hanno i genitori proprio vicini però sempre hanno allegria, felicità e amore. So che è difficile immaginarlo però vi voglio dire che è proprio cosi. Ogni bambino ha tanti bei momenti nella vita, anche quelli che non hanno i genitori proprio vicino sè. E forse voi adesso pensate ma che ne sa di tutto questo? … e invece vi voglio dire che io ne so perché anche io sono dell’istituto, ma faccio i viaggi per le vacanze qui in Italia.

E adesso vi racconto come trascorro la mia vita all’Istituto a Minsk in Bielorussia. Noi abbiamo una campanella per ogni cosa. Ogni mattina, tranne sabato e la domenica, mi alzo alle 7 con la campanella che suona in tutto l’internato. Poi vado a fare ginnastica, poi pulisco la camera metto tutto in ordine, e vado a fare colazione con il mio gruppo numero 3, poi passo in classe a prendere la borsa e vado alla fermata del bus per i bambini che vanno a scuola. Poi alle 8:10 viene il bus e ci porta a scuola. Poi dopo 5 o 6 lezioni torno all’istituto. Poi alle 14:30 c’è la campanella del pranzo e dopo pranzo puoi fare tutto che vuoi fino alle 16:30 perché inizia l’ora delle informazioni di ciò è che successo in città e in tutta la Bielorussia. Poi alle 17:00 la campanella suona e facciamo merenda. Poi alle 17:15 la campanella suona ancora e iniziamo a fare i compiti fino alle 19:00, con un riposo di 15 minuti. Poi alle 19:00, la campanella suona ancora e ceniamo. Poi abbiamo tempo libero fino alle 20:40 perché abbiamo una riunione di tutti gruppi alla fine della serata. Ogni giorno viene a fare la riunione una persona diversa. Un giorno viene la psicologa, un’altro la vice-direttrice, un altro giorno il capo di tutte le maestre, e un giorno l’organizzatrice dei programmi. Poi qualche volta al mese può venire anche il direttore e chiede chi non c’è, chi è malato, per quale motivo non c’è, ci dà le informazioni per i prossimi giorni, per esempio quando vengono le persone dell’università a fare un concerto per i bambini dell’istituto. Oppure ci sgrida perché abbiamo fatto le cose che non si devono fare, eccetera. Dopo la riunione ci prepariamo per andare a dormire. La campanella suona per andare a dormire. Per i bambini piccoli suona alle 21:30, per i grandi suona alle 22:30. Invece a weekend abbiamo tutto il giorno per noi. Possiamo andare al cinema o pure fare tante altre cose, giocare, leggere, dormire, vedere i film in dvd, sentire la musica.

Io non ho visto mio padre neanche una volta. La mamma non la vedevo quasi mai perché lei sempre doveva andarsene via senza dirmi niente. Ma io facevo finta di niente perché pensavo che domani ritorna e mi riprende, cosi potevamo stare insieme tutto il tempo che volevamo. Ma invece era solo uno dei miei pensieri perché era tutto all’incontrario. Però io ero forte in quei momenti sperando che invece un giorno il mio sogno si avvererà.

E un’altra cosa ancora avevo un altro sogno ed era il sogno di poter un giorno conoscere mio padre. E io lo spero tanto che questo sogno si avvererà. Poi ho anche i genitori italiani che prendono cura di me. Ho anche tante amiche, e tante altre cose e sono molto felice di tutto questo pensando che anche se non ho i miei genitori biologici vicino però ho sempre tutto il resto che mi vuole tanto bene. Una cosa che vorrei far capire è che: anche se non hai genitori vicino, hai sempre il resto del mondo che ti vuole tanto bene.

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