donna osserva montagna

Come raggiungere i miei obiettivi

Dodici anni fa mi sono trovata nel bel mezzo di una guerra: il mio ex marito, dall’oggi al domani, se ne è andato a vivere con un’altra donna e mi ha lasciato sola con due bambine piccole. Ma la mia guerra, a dir la verità, era iniziata molto tempo prima, fin dal giorno che sono nata ed oltre, solo che io non lo sapevo. Nell’incontro di Cinematerapia presso l’Istituto Solaris, di domenica 10 maggio 2009 abbiamo trattato un argomento per me molto significativo: “La forza della decisione” ed abbiamo preso spunto dalla visione di alcuni pezzi del film di Robert Redford “La leggenda di Bagger Vance”. Questa è la storia di Junhun, un giocatore di golf con un talento eccezionale (nel film si dice che fa atterrare la pallina come una farfalla con i piedi stanchi) che purtroppo va in guerra e lì subisce un trauma terribile: in uno scontro muoiono tutti i suoi compagni e si salva soltanto lui. Questo trauma, i sensi di colpa e l’odio per se stesso lo inghiottiscono fino a farlo diventare un alcolizzato e “semplicemente scompare con la speranza di dimenticare ed essere dimenticato”.

Anch’io, come Junhun ero incastrata in una spirale di odio, confusione, distruzione, sensi di colpa e scelte masochistiche che, tra i tanti eventi negativi che ripetutamente scatenavano, portarono anche alla separazione. Oggi posso dire che quel trauma è diventato la mia fortuna, perché grazie ad esso e ai fatti successivi ho incontrato il mio Bagger Vance e la mia vita è cambiata. Proprio come a Junhun, nel buio e nella cecità della mia vita, è arrivata questa guida che ha iniziato a mostrarmi e spiegarmi le menzogne in cui ero invischiata e contemporaneamente a ciò mi ha insegnato a scoprire i miei veri talenti, il mio campo di gioco, il mio ritmo interiore. Quale poteva essere la mia meta? Quale poteva essere il mio posto nel mondo? Quale poteva essere il mio colpo magico, il mio path? Ho iniziato a cercarlo facendo per prima cosa silenzio dentro di me, piano piano ho iniziato a togliere tutti quei devo, non posso, non ce la farò mai, che mi soffocavano. Erano talmente tanti! E poi ho iniziato ad ascoltarmi profondamente e a fare dei tentativi. Qualche volta la pallina si avvicinava alla buca, qualche volta no e qualche volta eccolo: il colpo magico! La pallina va in buca. Le decisioni d’amore per me stessa hanno un risultato vincente. Mi sento bene, mi sento parte del tutto, mi sento soddisfatta della mia vita, delle cose che faccio e che ho scelto.

Avete visto il film “La ricerca della Felicità” quando alla fine il protagonista raggiunge la sua meta ed esce in strada, in mezzo alla folla, piange, sorride e si batte le mani? Ecco questo è successo anche a me. Quella è la meta: sentire dentro il potere sano di essere ciò che veramente sono, ciò che veramente desidero e ciò che veramente scelgo! Ma non ho fatto tutto da sola: ho avuto un grande aiuto dai miei compagni di Gruppo e di Staff e da tutte le persone che hanno lavorato con me, che mi hanno sostenuto nel mio percorso di crescita, che hanno partecipato attivamente alla mia vita e io alla loro. Perché nella coralità c’è grande energia e quindi grandissime possibilità di cambiamento. Junhun non gioca solo grazie all’aiuto di Bagger Vance, ma anche del piccolo caddy, degli altri due giocatori e di tutto il popolo di Savannha. La 2^ Regola della Navigazione Notturna di Antonio Mercurio dice: “Non ha senso navigare se non si sa dove andare… Non possiamo lasciare…l’isola delle nostre certezze quotidiane, e navigare verso l’infinito, senza essere profondamente convinti della meta che abbiamo scelto. E’ necessario, dunque, darsi del tempo per fissare la meta nella volontà cosciente e nella volontà profonda, rinnovando spesso la decisione che abbiamo preso coralmente.”

Ma prima di arrivare a tutto questo, prima di arrivare anche solo a intravedere la meta, bisogna affrontare l’inferno, il proprio inferno. Non ci illudiamo, ognuno ha il proprio, ognuno deve fare i conti con i propri dolori, con la propria aspra, intricata, buia, spaventosa, profonda, foresta. Quanta forza e quanta tenacia servono per fare questo? Tanta, ma il premio è poi altrettanto alto. Ricordo che io volevo fuggire, smettere di pensare, di fare qualsiasi cosa, ogni giorno lottavo col mio odio che spesso sfociava in aggressività verso gli altri e verso me stessa. Spesso dicevo che se non avessi avuto le mie figlie avrei mollato tutto e sarei andata a Timbuctu. Come Junah volevo sparire. In questo film possiamo vedere molto chiaramente come si può scegliere una cosa piuttosto che un’altra. Junhun poteva raccogliere la pallina e finire la partita, come stava per fare, oppure decidere di ascoltare la sua guida interiore, affrontare il dolore, lanciare la pallina attraverso i rami, usando il suo talento per trovare una via d’uscita.

Quello è esattamente il momento in cui tutti possiamo essere attori del nostro destino, del nostro futuro. Proprio lì c’è stata la mia scelta, la mia parte attiva riguardo gli eventi del passato e del presente di allora, lì ho espresso il mio potere di fare, la mia libertà. Niente più del dolore ha potuto sbattermi in faccia la verità della mia vita e in quel momento avrei potuto fare una scelta di odio, continuando ad essere vittima di me stessa e degli altri, oppure decidere di cambiare, fare una scelta d’amore, trovare la forza di lanciare la pallina là dove mi sarei salvata, là dove avrei potuto, probabilmente vincere, ma di sicuro giocare. In questo io vedo il vero potere della decisione, il vero talento. Il talento, le capacità interiori non sono solo dipingere un quadro meraviglioso, scrivere un libro, suonare una melodia fatata, il vero talento, la vera capacità è anche decidere di farlo, di provare. E’ anche decidere di cambiare la propria vita e farne un’opera d’arte. Ed è una scelta quotidiana da applicare sia alle cose importanti sia alle piccole cose. Ogni giorno anche la più piccola decisione può fare la differenza tra ciò che mi fa bene e ciò che mi fa stare male e può far stare male anche gli altri, le persone che amiamo.

La teoria dell’Effetto Farfalla, che il Dr. Giampiero Ciappina – Direttore dell’Istituto Solaris – ci ha spiegato spesso durante le Lezioni del Master, dice che “nella maggior parte dei sistemi biologici, fisici, economici e sociali, esistono degli elementi che, apparentemente insignificanti, sono in grado, interagendo tra loro, di propagarsi e amplificarsi provocando effetti imprevedibili e per questo si dice che un battito di ali di una farfalla sarebbe sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre”. Anch’io a un certo punto della mia vita mi sono trovata in un bosco pieno di spine, sterpi e paludi e lì ho deciso, lì ho scelto di fare il mio lancio ed ho messo in quel colpo tutta la forza, tutta la determinazione e tutta la disperazione di cui ero capace. Non l’ho fatto solo per me, l’ho fatto per le mie figlie perché ho deciso di dare loro non solo il dolore, la sofferenza e le difficoltà della mia vita, ma anche tutto l’amore, tutta la verità, tutta la libertà e tutta la bellezza che sono in grado di passare loro. Quel colpo è stato magico, è successo 9 anni fa e ancora oggi la pallina vola alta, ancora oggi sto giocando la mia partita.

Quello è stato solo il primo lancio di una lunga serie che ho tirato e che tirerò.

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