Quali posizioni fare e quali evitare
Durante il ciclo mestruale sono innanzitutto da evitare le posizioni invertite. Con l’esecuzione di queste asana, infatti, il flusso viene interrotto. Ciò non è un bene per la salute, perché nel lungo termine può causare fibromi, cisti ed endometriosi. Le stesse posizioni invertite, però, sono proprio da praticare non appena il flusso sia completamente terminato per le loro caratteristiche terapeutiche, di “pulizia” e di riequilibrio del sistema endocrino e riproduttivo. Sono da evitare gli equilibri sulle braccia come Bakasana, gli archi indietro e le contrazioni addominali (come Navasana). In questo senso anche le posizioni in piedi non devono mai essere troppo intense per non creare tensioni sull’addome (e quindi possono essere effettuate, ma con supporto, come per esempio il muro).
Anche le torsioni vanno evitate tranne Bharadvajasana 1 e 2, Marichyasana 3 (che però va effettuata ruotando verso la gamba in Dandasana).
Devono essere effettuate:
• le posizioni sdraiate come Supta Virasana, Supta Bhaddakonasana, Matsyasana, tutte con supporto e Viparita Dandasana (con l’escargot o con i bolster incrociati) e Setu Banda Sarvangasana (con la panca ) che aiutano a energizzare e stimolare il cervello, la gabbia toracica, i polmoni, il cuore e mantengono l’equilibrio del sistema endocrino;
• le posizioni in avanti, con supporto, sia sotto la testa, sia sotto le natiche, perché in questa maniera si scende di meno e si ha meno compressione sull’addome (Adho Muka Virasana, Janu Sirsasana, Triangmukaikapada Pascimottanasana, Ardha Bhadda Padma Pascimottanasana, Marichyasana 1, Pascimottanasana, Parsva Upavista Konasana);
• le posizioni sedute come Bhadda Konasana.
Durante il ciclo il supporto è molto importante: esso ci aiuta a creare un buon assetto energetico evitando da una parte delle pressioni eccessive e creando dall’altra apertura e allungo. Il lavoro con le asana durante il ciclo deve avere il fine di ricreare uno stato di calma e distensione sia a livello fisico sia a livello neurologico.
Le posizioni in avanti, in particolare, soprattutto se effettuate con i supporti, quindi nella maniera più passiva, controllano le perdite abbondanti, rilassano l’addome e calmano l’agitazione delle cellule del cervello.