Per Erich Fromm, secondo il quale in ogni essere umano esiste la volontà di potere, occorre distinguere tra potere di e potere su. Il potere su equivale al dominio dell’uomo sugli altri e porta alla distruzione. Il potere su è definito come la perversione del potere di e si verifica quando l’uomo non riesce a realizzare se stesso in senso creativo. Nella misura in cui l’uomo si aliena da se stesso e non riesce a sviluppare le proprie capacità allora desidera dominare gli altri.
Secondo l’Antropologia esistenziale, questa ipotesi di Fromm è riduttiva poichè non considera che l’uomo è dotato di libertà e dell’orgoglio e che quindi è capace di agire sia il bene (potere di) che il male (potere su), a prescindere dalle condizioni ottimali del suo sviluppo e della sua realizzazione.
Quindi, anche quando egli arriva a realizzarsi pienamente, può soggiacere alla tentazione di cambiare il suo potere di in potere su.
(Cfr:Mercurio A., “Amore e persona”, III ediz. Costellazione d’Arianna, Roma, 1993, pgg.60,65,66)