La bellezza – secondo l’Antropologia Cosmoartica – è un campo di energia unificato e unificante ed è il frutto della trasformazione interiore che si opera quando passiamo dall’odio all’amore, dalla schiavitù alla libertà, dalla reattività alla creatività e quando riusciamo a fare la sintesi tra amore e libertà, tra amore e odio, tra amore e verità, tra dolore e creatività, tra vita e morte, che sono tutte coppie di energie di segno opposto tra di loro. L’Io Persona, l’Io Psichico, l’Io Corporeo e il SE’ sono pure campi di energia di segno opposto tra di loro e lo stesso l’Io e il Tu, l’Io e il Noi, l’Io e l’Universo.
(Fonte:www.sur.it, Regole per la navigazione notturna degli Ulissidi, REGOLA IV- Fissate i punti cardinali)
Esiste la bellezza prima, quella creata dalla natura che è effimera e mortale ed esiste la bellezza seconda immortale, frutto dell’agire artistico dell’uomo.
La bellezza prima è legata alla forma e al rapporto tra materia e forma così come viene percepito dai sensi esterni come la vista e l’udito.
Secondo il mito di Ulisse, racconta Omero che la bellezza prima porta sciagura e morte a chi ne resta prigioniero (v. Elena che con la sua bellezza causa una guerra atroce e lutti infiniti sia agli Achei che ai troiani; v. le Sirene che con la bellezza del loro canto ammaliano i naviganti e poi li divorano; v. la ninfa Calipso che con la sua bellezza seduce e tiene prigioniero Ulisse per sette lunghi anni; v. la bellezza di Penelope che causa la morte dei suoi centootto pretendenti; v. la bellezza delle armi di Achille forgiate da Efeso).
La bellezza prima è visibile ed è destinata a scomparire, con la vecchiaia e con la morte. La natura possiede il segreto di mettere la vita dentro un seme e di farlo germogliare. Ma ogni volta che germoglia poi muore e muore anche la bellezza della vita.
(Cfr: Mercurio A., “Ipotesi su Ulisse”, Ed. S.U.R., Roma 2007, pgg.15, 16,19,21,26; Mercurio A. “Gli Ulissidi”, Ediz. S.U.R, Roma, 1997, Capitolo V, pg.97 )