…come ricevere risposta alle nostre domande più intime ed attingere dalla sorgente infinita che risiede in tutti noi
Da vent’anni circa pratico diversi sport estremi tra i quali l’ascensione in roccia e lo sci d’alpinismo e pur essendo da sempre affascinato dall’esistenza di diversi piani d’esperienza, rimasi profondamente toccato quando, cadendo da una parete rocciosa, fui improvvisamente proiettato in un esperienza extracorporea. Questo avvenimento assieme ad alcuni sogni premonitori, risvegliarono in me un interesse vivissimo per tutto ciò che riguarda il trascendente e l’inconscio, spingendomi a cercare con maggior dedizione le risposte ai molti interrogativi della mia mente… Malgrado il mio notevole impegno, tuttavia, non fu certo un percorso facile poiché mi portò a sperimentare diverse teorie, metodiche e filosofie che si dimostrarono spesso inefficaci o nel migliore dei casi, pur sempre limitate e non durevoli nel tempo. Le mie domande non ricevevano mai risposte soddisfacenti e dopo diversi anni di ricerca mi resi conto che continuavo ad accumulare sapere e conoscenza, investendo tempo, energie e denaro, senza peraltro ricavarne un effettivo riscontro pratico nella mia quotidianità. Ciononostante ebbi modo di sintetizzare le diverse esperienze accumulate, ricavandone alcune riflessioni che mi avrebbero poi guidato verso una direzione più proficua.
Conclusi infatti: che vi sono innumerevoli verità per definire una medesima situazione e la diversità d’opinione dipende solamente dalle diverse capacità del singolo di intravedere le relazioni che a vari livelli collegano ogni cosa all’altra ed entrambe all’intero; che data la nostra scarsa percezione delle molteplici realtà dimensionali ci è difficile cogliere questo tipo di relazioni e quand’anche questo accade, si tratta solamente di brevi intuizioni, sporadici momenti di luce che una volta esauriti ricacciano la mente nel suo remoto senso di separazione; che a causa di questo senso di separazione si perpetua un disequilibrio tra le due grandi forze polari che organizzano la vita, inibendo l’interazione somato-psichica tra la componente razionale e quella intuitiva, il principio maschile e quello femminile. E poiché gran parte delle attuali metodiche tendono a compensare la dominante razionale analitica con tecniche meditative che privilegiano la costituente immaginifica, il conflitto tra gli opposti rimane spesso irrisolto, riportando quindi in luce l’incoerenza di pensiero e l’insensatezza nell’azione.
Fu il mio incontro con CreativPower che segnò una svolta significativa alla mia ricerca: un metodo, a mio parere geniale, che non si limita a formulare risposte standardizzate sui perché della vita, ma che mette le persone in condizione di trovarsele autonomamente mettendole realmente in contatto con la propria sorgente creativa. In CreativPower convergono le migliori accezioni filosofiche sulla natura polare della vita, le più recenti scoperte della fisica quantistica in materia di energia di campo e gli studi della neurologia per quanto concerne l’abbattimento dello stress e la stimolazione guidata dell’attività emisferica cerebrale. La tecnica qui utilizzata si basa su un raffinato principio di rieducazione delle percezioni sensoriali che vengono opportunamente modulate per stimolare una perfetta sincronizzazione tra i due emisferi cerebrali – quello sinistro razionale analitico e quello destro immaginifico intuitivo. Questa modalità, peraltro naturale e spontanea, predispone accesso immediato ad un immenso archivio di informazioni mediate dall’inconscio da cui è possibile attingere ogni genere di dati, immagini, simboli ed intuizioni, che possono poi essere elaborate e riordinate analiticamente.
Grazie a questo metodo mi è stato realmente possibile contattare la mia sorgente creativa conseguendo livelli di cognizione e consapevolezza assolutamente insperati ma soprattutto, mi è stato possibile migliorare la qualità della mia vita, poiché… al di sopra di ogni più elevato obiettivo prevale comunque e sempre il desiderio di ottenere benessere – benessere che significa “bene dell’essere” o più definitamente: “’equilibrio dell’essere” e quando si realizza l’interazione tra razionalità ed intuizione, la riflessione analitica e il sentimento, questo equilibrio è concretamente a portata di mano.