Nel 3000 – 1000 A.C. esisteva nella valle degli Indù un popolo di cultura matriarcale, gli Harappei, che avevano una vera e propria cultura del piacere: ogni casa aveva, nel salotto, un grande letto, detto della padrona di casa; era più alto degli altri letti e la donna vi festeggiava l’atto amoroso con l’uomo che sceglieva mentre tutti gli altri uomini, bambini, servi, amici passavano davanti, perché il salotto si trovava proprio all’entrata della casa.

Tantra trova le sue radici storiche e culturali proprio all’interno di questa società, dove la sessualità era cosciente e sana. Il Tantra è la disciplina della sessualità consapevole in cui l’energia sessuale pervade gli stati meditativi, focalizzandosi sui nuclei dell’uomo e della donna, e dando così quella carica che rende così forte l’amore e la meditazione. Per questo le sue tecniche vennero ben presto adottate dagli yoghi indiani nel Kundalini Yoga e dai buddisti tibetani nel Vajrayana. Oggi, dopo una lunga epoca di repressione sessuale, ci stiamo di nuovo avvicinando a una espressione più libera dei nostri desideri più intimi, anche se questo nuovo approccio, per il momento, avviene più a parole che nei fatti: Le riviste e la letteratura sono piene di articoli, trattati e illustrazioni sul sesso, ma in camera da letto la cosiddetta rivoluzione sessuale non è mai avvenuta; infatti dai sondaggi di Kinsey negli anni ’50, fino all’indagine più recente “Sex in America” sembra che i comportamenti affettivi ed erotici siano rimasti gli stessi. E questo lo confermano anche i sociologi.

Le nostre menti sono pieni di informazione sul piacere, sulla comunicazione, sulle tecniche erotiche e sulle posizioni del Kamasutra, ma i nostri corpi imparano molto lentamente, e a volte sembra proprio che si rifiutino di provare qualcosa di veramente nuovo come a voler proteggere quell’intimità legata all’abitudine e a schemi ripetitivi. Negli ultimi dieci anni si è rovesciata la medaglia: il sesso che prima non si doveva fare, adesso si deve fare, con la conseguenza disastrosa che ciò che prima era un piacere proibito, ma sempre un piacere, ora è diventato un dovere: la donna deve arrivare all’orgasmo altrimenti viene considerata “frigida”; l’uomo, a sua volta, deve portare la compagna all’orgasmo, altrimenti non è abbastanza virile; il risultato è stress per entrambi e addio rilassatezza! Sull’argomento, le statistiche parlano chiaro: il 60% delle donne ha difficoltà ad arrivare all’orgasmo durante il coito, e tra gli uomini il 30% soffre di impotenza mentre un altro 30% eiacula troppo presto. Per tutti e due i sessi c’è dunque una maggioranza che non lo fa col massimo piacere ma che lo vive con preoccupazione ed ansia.

Panoramica alquanto deprimente, se non fosse per la grande preparazione psicologica, l’apertura mentale e una vera sete di ricerca interiore, tutti elementi che caratterizzano i nostri tempi e che costituiscono un terreno fecondo per la rinascita del Tantra. Il percorso tantrico si focalizza, sin dall’inizio, sulla coppia. Il primo passo è proprio quello di fare luce su quelle dinamiche che caratterizzano il rapporto tra uomo e donna e che al 90% sono inconscie ma che sono determinanti per il benessere di coppia. Una comunicazione chiara, una conoscenza dei propri bisogni , delle paure, vergogne ……e di quelli del partner su tutti i piani sono i presupposti, prima di scambiarci delle energie sottili e di lavorare con i chakra, altrimenti ci creiamo più una pretesa di spiritualità che un’esperienza vera e propria, una fantasia mistica piuttosto che un vero cambiamento. Il percorso comincia dal 1° chakra per conoscere tutta l’energia che esso sprigiona, che è poi “sesso allo stato crudo”. Dopo aver conosciuto a fondo questo livello siamo pronti a canalizzare tutta l’energia verso i centri energetici più alti. Spesso ai corsi di Tantra si avvicinano delle persone con la pretesa di “trasformare la sessualità”, prima di conoscerla in tutti i suoi aspetti, anche quelli più terrestri. Questo atteggiamento non è nient’altro che una nuova forma di repressione sessuale etichettata “new age” alimentata dalla convinzione che il sesso è meglio spiritualizzarlo, come se non andasse bene per quello che è. In verità, per raggiungere la famosa trasformazione non c’è niente che devi fare, e non c’è nessuna ragione per farlo, ma quando entri pienamente in una certa energia – che può essere sesso, tristezza, forza, malinconia, gioia, amore…. – questa si trasforma da sola.

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