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Torna di moda l’amore platonico

Addio sesso sfrenato, l’ultima frontiera della trasgressione di coppia è un week end romantico con cenetta a lume di candela e passeggiata mano nella mano. Ma non è finita. Arrivati a sera, nella stanza-alcova, ci si abbraccia felici e buonanotte. Lo segnalano gli psicologi, che annunciano la graduale scomparsa del sesso dalla vita di coppia. Nei tempi dell’allusione erotica sempre e dovunque, della sua forsennata mercificazione e spettacolarizzazione, torna l’amore “platonico” che ha infiammato i cuori dei più grandi poeti di ogni tempo.

Il sentimento delicato che ispirava i sublimi versi di Dante, o l’accorata nostalgia di Leopardi, non ha naturalmente a che fare con ambizioni letterarie: le coppie che lo “praticano” sono persone normali e perfettamente inserite in società, con un’ educazione superiore alla norma e un’elevata posizione professionale.

C’è solo un particolare, una vaga ma fastidiosa “frustrazione” che serpeggia nel rapporto col partner, spingendoli alla ricerca di qualcosa di diverso, che restituisca loro l’appagamento che il tradizionale ‘menage’ non assicura più.

Ecco allora la novità, nata per caso, quasi senza volerlo, ma poi diventata scelta precisa e ragionata: concedersi delle ‘parentesi’ romantiche, con il proprio compagno o, meglio, con qualcun’altro, all’insegna della più assoluta e intransigente castità.

Stando all’ultimo rapporto Asper si tratterebbe di un fenomeno che interessa soprattutto l’universo maschile, spiega Nicoletta Suppa, sessuologa dell’Aisc, Associazione italiana di sessuologia clinica. “Su un campione di 1215 intervistati tra i 18 e i 55 anni, il 32% degli uomini ammette ‘calo del desiderio generalizzato’. Il 19,9% rivela che questo calo è ‘relativo alla partner’ e il 27,5% considera la sessualità con la propria compagna ‘un vero e proprio peso’. E’ una novità ricevere questo tipo di risposte dagli uomini, perchè in genere sono le donne a manifestare scarsa pulsione sessuale. Ma qui siamo di fronte a qualcosa di parzialmente diverso: la castità non deriva da un disagio, o, almeno non viene spiegata in questi termini, ma da una vera e propria scelta, spesso arricchita da un ‘pizzico’ di provocazione”.

Quindi, aggiunge Marinella Cozzolino, psicosessuologa e presidente dell’Aisc, “se prima la sessualità era il massimo della trasgressione, oggi esistono altre componenti della vita quotidiana che vengono “erotizzate”, diventando il principale oggetto di desiderio”.

Tra queste lavoro. Gran parte delle coppie ‘bianche’, cioè che non hanno rapporti, tende a trasferire la propria carica sessuale su obiettivi legati alla carriera e alla realizzazione professionale. E non solo. Ci sono coppie, che condividono una passione politica, o un impegno sportivo, o un interesse per l’arte, per i viaggi, per la letterattura o, ancora più semplicemente, condividono la sfera delle relazioni sociali. Questi soggetti si conoscono, si piacciono, vivono avventure e a volte finiscono addirittura per mettersi insieme, realizzando un perfetto ‘incastro’ costruito sull’erotizzazione di qualcosa diverso dal sesso, che può anche variare nel corso del tempo. Possono dare luogo a coppie assolutamente ‘stabili’, sposandosi e restando insieme per decenni. In genere l’età media è di 30-50 anni, persone che non esprimono alcun disagio, anzi, sembrano soddisfatti della loro modalità esistenziale”. Alla base c’è però sempre un disagio legato al desiderio sessuale. “Le cause possono variare: alcune volte dipende esclusivamente dalla sovraesposizione e banalizzazione del sesso a cui siamo giornalmente sottoposti.

Ecco allora che la negazione diventa un modo per riaffermarne il valore e l’unicità. Ma in genere esistono anche ragioni piu’ profonde, legate al rapporto con i genitori o a brutte esperienze del passato”.

Spesso il problema deriva dall’ansia da prestazione, spiega la sessuologa. Si è talmente insicuri del proprio corpo, da evitare qualsiasi contatto, vissuto come una faticosissima invasione. E’ come se i soggetti mettessero su un piatto della bilancia i pro e i contro di un rapporto intimo e concludessero che il beneficio dell’atto sessuale è minore rispetto al timore dell’insuccesso e, soprattutto, del giudizio negativo del partner. La castità diventa quindi un modo per sfuggire a delle insicurezze personali. E in America c’è già chi ha trasformato quella che poteva essere una sottile e saltuaria ‘trasgressione’ in una vera e propria filosofia di vita. David Jay, 24enne di St. Louis, ha fondato una comunità on line, trasformatasi in un vasto movimento collettivo: la ‘a-sessualita”. I migliaia di iscritti giurano di essere persone che non hanno il minimo impulso sessuale; non sono bigotti, ne’ moralisti, ne’ perversi, ne’ diversi: si tratta, affermano, di una pura questione biologica, di un mistero scritto nel dna che conduce all’assenza di qualsiasi appetito sessuale, al 100%.

Il fenomeno è in rapida e costante crescita, stando alle migliaia di iscrizioni al forum dell”Aven’, ‘Asexual Visibility and Education Network’, la rete fondata da Jay per la diffusione e conoscenza degli a-sessuali nel mondo, di cui è nata recentemente anche una sezione italiana, ‘Avenit’.

Fonte: Tgcom.it del 12/04/06

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