Riconosco la mia gelosia, voglio essere umile
Cosmo-Art e il counseling
Riconoscere la gelosia come sentimento che ci appartiene non è facile. Ognuno di noi probabilmente pensa di non esserlo. Soprattutto perché non si vede e perché non è una componente di cui andare fieri.
La tendenza a manifestare più o meno espressamente la gelosia è influenzata da fattori culturali. Questi sono legati a quanto socialmente è accettabile essere gelosi nel contesto in cui ci si trova o nella relazione intrapresa.
Come riconoscerla dunque dentro di noi come un sentimento umano e naturale che ci attraversa. Nella nostra scuola Istituto Solaris affrontiamo spesso temi un po’ scomodi che ci sono utili per conoscerci e per essere persone autentiche che non si nascondo di fronte alle verità che ci appartengono. Questo lavoro interiore ci è utile per crescere e per vivere una vita consapevole e felice.
Oggi abbiamo l’opportunità di approfondire questo tema che apparentemente sembra non riguardarci.
Gelosia: quanto ci appartiene
In varie fasi della nostra vita possiamo aver avuto l’occasione di vedere la nostra gelosia più chiaramente. Ad esempio possiamo pensare di averla provata per un fratello o una sorella, per un genitore, per un collega, per qualcuno che è più amato di noi.
Adesso forse è più visibile e condivisibile in questi ambiti che abbiamo vissuto. La gelosia nel suo significato etimologico è uno stato emotivo di dubbio e di ansia di chi, con o senza motivo, teme o constata che la persona amata gli sia insidiata da un rivale. Oppure, può riguardare, in modo più esteso il risentimento che si prova nel vedere che l’altro è preferito o che ad altri è concesso un affetto o un vantaggio che vorremmo per noi stessi.
In generale la gelosia come principale conseguenza ci mette in contatto diretto con la paura della separazione o con il timore di essere abbandonati.
Gelosia: quante emozioni…
E’ difficile ammettere di essere gelosi perché quando lo siamo ci accorgiamo che proviamo diverse emozioni che non ci piacciono. Come la tristezza, la rabbia e al tempo stesso dobbiamo tenere ben nascoste diverse frustrazioni. Proviamo vergogna e amarezza nelle relazioni con gli altri e il desiderio di distruttività influenza negativamente le nostre azioni.
Il saggista Roland Barthes diceva che i gelosi soffrono quattro volte: per la gelosia provata, per l’auto-rimprovero per essere gelosi, per la paura di ferire l’altro e per la sofferenza di sentirsi escluso.
Questo significa che quando siamo gelosi la frustrazione che proviamo è molto alta e arriva fino alla sensazione di sentirsi fuori posto e sbagliati. Sono molti i sentimenti che ci attraversano e non ci fanno stare bene. Comprendiamo perciò come a questo sentimento preferiamo non avvicinarci consapevolmente.
Le radici della gelosia
Tuttavia oggi decidiamo di approfondire insieme le radici della gelosia. Lo psichiatra G. Dimaggio ci dice che hanno origine dal provare un senso di inferiorità che ci fa percepire di essere vulnerabili e indifesi. La seconda radice consiste nella paura di non essere all’altezza e dal bisogno di avere il controllo della situazione.
Le riflessioni che possiamo trarre da questo assunto sono collegate intimamente alla percezione che abbiamo di noi stessi. Quanto crediamo nelle nostre essere persone meritevoli di amore.
Non sentirsi all’altezza e il voler avere tutto sotto controllo ci parlano di pensieri di svalutazione che ci rivolgiamo sicuramente in modo ingiusto. Il giudizio che ci riserviamo non ci consente di riconoscere il nostro valore e al tempo stesso ci allontana dalla persona amata e da una buona relazione.
Accettiamo di essere gelosi
Per amarci e poter credere in noi possiamo accogliere ed accettare che alcuni sentimenti che non pensiamo appartenerci possono essere provati. Siamo esseri umani e non super eroi invincibili e perfetti. Per questo ci è utile contattare l’umiltà.
Una virtù che ci conduce alla ricerca della verità. A riconoscere i nostri limiti, senza superbia e orgoglio. Questa è la capacità di vivere secondo valori fondanti alla volta della crescita e dell’evoluzione.
Lavorare sull’umiltà per uscire dalla distruttività della gelosia provata ci aiuta a non considerarci onnipotenti e ad allontanarci dalla convinzione che dobbiamo avere sempre tutto sotto controllo.
E’ uno dei passaggi più difficili che abbiamo bisogno di compiere se vogliamo vivere con saggezza e diventare capaci di creare la bellezza seconda nelle relazioni.
Riconosco la gelosia con umiltà
La nostre relazioni migliorano sempre di più verso la comprensione e la verità se riconosciamo di essere gelosi e nonostante ciò non ci sentiamo inferiori o sbagliati.
Siamo esseri speciali e meravigliosamente umani che con umiltà accettano se stessi e le loro fragilità per vivere appieno la loro vita.
Approdiamo ad un altra verità con cui confrontarci: quella di non essere gli unici a dover essere amati. La condivisione dei sentimenti ci fa scendere dalla torre dell’orgoglio e della presunzione. Ci aiuta a comprendere che in ciascuna persona c’è posto per amare molte altre persone.
Attraverso questo passaggio che richiede un tempo e una crescita interiore potremo guardarci autenticamente per riconoscerci come persone meritevoli di amore che con umiltà approdano alla conoscenza di se stessi.
Questo ci consentirà di crescere nella qualità delle nostre relazioni e attraverso la componente dell’umiltà potremo creare nuove connessioni umane che generano fiducia per riconoscere il nostro valore creando una grande Bellezza esistenziale. Perché oggi possiamo riconoscere di essere gelosi grazie alla nostra umiltà e al tempo stesso vedere che siamo meravigliosamente umani e amati dalla vita.