Una dieta da “Braccio di Ferro” per difendere la retina

Cresce l’interesse per la luteina, l’antiossidante contenuto nella verdura a foglia verde che, secondo gli studi, difende la retina dalle radiazioni solari nocive e può ridurre la progressione di malattie dell’occhio come cataratta e degenerazione maculare senile.
Oggi, secondo l’indagine europea Frost & Sullivan, commissionata da Kemin Health e condotta su 3.000 europei, dei quali 500 italiani, nel nostro Paese una persona su quattro (25,8%) ha sentito parlare di questo carotenoide. Un anno fa lo conosceva solo una persona su dieci (9,6%). In genere, le più preparate sono le donne, soprattutto nella fascia d’età tra i 30 e 40 anni: oggi una trentenne italiana su due (48%) conosce la luteina. Oltre all’Italia, in Europa i Paesi più informati sono la Germania e la Gran Bretagna, dove la luteina è conosciuta rispettivamente dal 33% e dal 20% della popolazione.

La luteina è un antiossidante della famiglia dei carotenoidi, che si trova nella frutta e nella verdura a foglia verde, come spinaci e cavoli. È la componente principale del pigmento maculare e agisce come una sorta di filtro che impedisce alle radiazioni nocive (la “luce blu”) di raggiungere e danneggiare il tessuto sensibile della retina.

Oltre a questo effetto di occhiale da sole naturale, gli studi suggeriscono che la luteina può ridurre il danno ossidativo delle cellule (ha cioè effetto antiossidante).

Per quanto riguarda invece le malattie relative alla vista, la degenerazione maculare senile, che risulta essere la prima causa di cecità nel mondo occidentale, è ancora poco conosciuta. Infatti, solo il 27% della popolazione conosce questa condizione, mentre l’80-90% ha sentito parlare di cataratta e glaucoma. A proposito di questa malattia, diversi studi hanno evidenziato un effetto preventivo della luteina.

Dallo studio di Johanne Seddon della Harvard University è emerso che le persone che consumavano 6 milligrammi di luteina (corrispettivo di circa una porzione abbondante di spinaci) al giorno hanno registrato una riduzione del 57% di rischio di sviluppare questa malattia rispetto alle persone che ne consumavano meno di 1 milligrammo.

Lo studio L.A.S.T. (Lutein Antioxidant Supplementation Trial), pubblicato di recente, ha evidenziato, inoltre, che la luteina può migliorare i sintomi nei pazienti che già soffrono di Degenerazione Maculare Senile Secca (detta anche DMS Atrofica).

Visti i risultati degli studi e considerando che il nostro corpo non può produrre luteina, la comunità scientifica considera 6 mg la quantità corretta da assumere nella dieta quotidiana. Se con la dieta non è possibile ottenere i quantitativi di luteina consigliati, in farmacia esistono degli integratori alimentari contenenti questo antiossidante. A questo proposito, il 63% degli Italiani ha dichiarato di essere favorevole all’utilizzo di integratori per la salute degli occhi.

Per saperne di più sulla luteina è possibile visitare il sito www.luteininfo.com.

Fonte: Salute Europa

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