L’obiettivo è effettuare meno di dieci respiri al minuto e sfruttare meglio la piena capacità polmonare
Un modo inedito di tenere sotto controllo la pressione alta è stato messo a punto da un medico statunitense del National Institute of Health. Richiede semplicemente di respirare più lentamente per un quarto d’ora ogni giorno, con un’inspirazione profonda seguita da una lenta espirazione. Il sovrappeso, l’inattività e l’eccesso di sale nella dieta sono tutti fattori legati all’ipertensione; ma anche inserendo dei correttivi nel proprio stile di vita, molti pazienti sono costretti a ricorrere all’uso di farmaci per migliorare la propria condizione. Da sempre è noto l’effetto positivo che hanno sull’ipertensione le tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga, tutte pratiche che comportano un rallentamento del respiro. Un’ipotesi è che questo consenta ai propri reni di funzionare meglio e quindi di eliminare più facilmente il sale in eccesso, che è una delle cause dell’ipertensione. Negli Stati Uniti, dove le persone affette da pressione alta sono stimate intorno ai 65 milioni, è anche in vendita un apparecchio che serve da “trainer” per imparare questo rallentamento del respiro: con dei sensori posti sul torace, aiuta il soggetto a trovare un ritmo progressivamente più lento, segnalando con un suono leggero il momento in cui inspirare ed espirare.
L’obiettivo è effettuare meno di dieci respiri al minuto e sfruttare meglio la piena capacità polmonare. Non è ancora stato compreso in che modo questa tecnica funzioni, tuttavia, secondo studi clinici sperimentali, i soggetti che praticano questo tipo di respirazione per almeno 15 minuti al giorno ottengono una diminuzione dei valori pressori di 10-15 punti. David Anderson, uno dei ricercatori che studia l’effetto di questa pratica, osserva che in condizioni di stress si tende a respirare più affrettatamente e trattenere il respiro: ciò convoglia più sangue al cervello, predisponendo a reazioni più pronte, ma crea anche una maggiore acidità del sangue, rendendo più difficile il lavoro dei reni. Questo legame fra stress e respirazione potrebbe essere una chiave per comprendere come mai l’ipertensione sia una patologia tipica della vita “civilizzata” e mostrare come un cambiamento dei ritmi respiratori possa invertire questa tendenza. Una raccomandazione degli studiosi è tuttavia di non considerare la respirazione lenta come un’alternativa a tutti gli altri provvedimenti necessari per combattere questo disturbo: occorre comunque effettuare quotidianamente movimento e mangiare meno salato e, se necessario, prendere i farmaci che occorrono per tenere sotto controllo questa condizione, potenzialmente pericolosa per la salute.
Fonti:
National Institute of Health
Il Pensiero Scientifico Editore