le scaramucce amorose che ci allontanano

Un uomo e una donna s’incontrano ad una festa. Lei indossa un semplice tubino nero ma è elegantissima, si presenta : “ciao sono Marta” e lui capisce che la sua vita si dividerà per sempre in un prima e un dopo. Altra scena: un uomo e una donna battibeccano davanti al banco dell’aperitivo, scatta subito l’attrito ma l’irritazione crea intimità e il conflitto, può essere l’altro modo in cui si manifesta l’attrazione, il bisogno di stare vicino all’altro. Ci sono persone che invece di tentare di piacere preferiscono scontrarsi, che si cercano solo per stuzzicarsi, in uno scontro continuo come se solo l’irritazione e i contrasti creassero intimità, fossero la via più breve per arrivare al cuore. E queste sono solo due facce della stessa medaglia ma sempre facce sono. Le motivazioni profonde per cui una persona ci attrae e un’altra non ci piace proprio sono oscure, quasi incomprensibili e, molte volte, prescindono perfino dal fatto che l’altro manifesti simpatia o insofferenza nei nostri confronti.
Quello che è certo è che mai come in questi tempi sono complicati i rapporti tra gli uomini e le donne, le modalità codificate con le quali gli individui di genere differente si rapportano e manifestano i loro sentimenti.

Per molti secoli, per esempio, le modalità di corteggiamento, l’innamoramento e la sua manifestazione (la dichiarazione d ‘amore) procedevano attraverso un preciso percorso di eventi e segnali, assolutamente prevedibile e comprensibile (tipo “il linguaggio dei fiori”). I problemi, nel nostro tempo così complicato, nascono dall’assenza di un codice condiviso di comportamento (“dobbiamo essere spontanei”) per cui non si riesce a capire se siano gli uomini ad aver perso l’arte del corteggiamento o le donne che hanno perso la pazienza e puntano subito al sodo. Fatto sta che se “Vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia” (tanto per citare Shakespeare) sono le situazioni più imprevedibili a farla da padrone sul tempo, sulla durata di un rapporto. Così oggi, la coppia scoppia come ha sempre fatto sin dagli albori ma c’è sempre un pretesto per non andare verso l’altro/a, in una carambola d’indecisione continua. Giorni fa riflettevo davanti ai dati di audience online del mese di gennaio 2011 dell’Audiweb : il tempo su internet speso nel giorno medio per utenti (fascia d’età dai 25 ai 34 anni sia uomini che donne) è pari ad un’ora e 54 minuti.

Questo tempo solitario consumato davanti allo schermo del PC , in verità, non è quasi mai speso per lavoro ma per alimentare cordoni ombelicali che non vogliamo recidere: comunichiamo ininterrottamente ma soltanto con chi già conosciamo. La tecnologia riduce il mondo e lo restringe rendendo l’esistenza degli altri un concetto astratto ed evanescente. Però la tecnologia da sola non basta a farci rinchiudere dentro un bozzolo protettivo perché le cose accadono, ci sono momenti nelle vite di ognuno dove diventano significative cose che in altre circostanze sarebbero totalmente ignorate e ci sono tante e tali coincidenze e intensità così coinvolgenti che il cuore, la mente, l’anima cercano a tutti i costi di spiegare ciò che è essenzialmente insolito. Cosa accade? Nonostante tutti i nostri scudi, le nostre protezioni, gli arroccamenti nelle nostre torri d’avorio ci s’innamora e paradossalmente si diventa liberi, sempre che si vada verso l’altro senza pretese cercando una fusione e non un amore simbiotico, infatti nella nostra concezione di divenire Persona l’“uomo” inteso come essere umano passa dall’amore come possesso all’amore come dono.

Attraverso questo superamento sarà possibile attuare una vita di coppia non più basata sulla strumentalizzazione reciproca dei partner ma sulla realizzazione di entrambi, sulla comprensione e sulla capacità di immedesimarsi nell’altro. E magari anche una certa somiglianza nell’osservare la vita, a cominciare da un comune senso dell’ironia che è una delle colonne portanti della coppia. Si cambia (e menomale) anche perché qualcosa di noi stessi e degli altri si conquista e si perde ogni giorno ma noi vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno e quindi ci soffermiamo sul “si conquista”. E conquistiamo l’altro, giorno dopo giorno, con le nostre decisioni d’amore, con nostro vivere pienamente ogni giorno, con fare della nostra vita un’opera d’arte. Un’ultima considerazione sul rapporto Audiweb di gennaio 2011. Si sta davanti al PC più o meno per lo stesso tempo dell’anno scorso ma si “vedono” molte pagine web in più ( +11%): diciamo che può diventare una specie di forsennato zapping, come quello consumato tante sere davanti al televisore. Il pericolo è che si faccia lo stesso anche con le persone in carne ed ossa, per le quali, come invece sa bene un counselor, ci vuole concentrazione e tempo, tutto il tempo che ci vuole.

Le persone reali hanno pause, silenzi e parole che non riescono a dire. In un mondo superveloce la prima, la prima cosa necessaria è “il tempo giusto” e la voglia di ascoltare chi ci sta intorno, a partire dalla persona di cui siamo innamorati.

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