Lasciatemi confondere con l’oscurita’ della notte, che io possa vedere l’immensita’ del cielo e la profondita’ dell’anima mia. Che possa cogliere la luce di migliaia di stelle e perdermi nell’oceano piu’ profondo. Cieli sconfinati che traboccano attraverso i miei occhi, travaso di linfa nelle rocce primordiali, dove il mio sangue si insinua in mille crepacci della terra. Dove mai trovero’ la carne perduta, se non negli atomi sparsi nell’universo? Fumo…,polverizza il mio pensiero in raggi cosmici e addentrati nel midollo delle mie ossa. Lasciatemi sentire l’eco risonante di supernove lontanissime e restare in silenzio nel piu’ desolato deserto. Lasciatemi raccogliere nelle mie mani i vellutati petali di mille fiori multicolori e vedere arcobaleni nel corso della mia vita. Canta o divina musica, espandi il tuo suono primordiale attraverso i miei nervi, i miei sensi, il mio corpo. Che io sia energia pulsante all’unisono con l’universo. Lasciatemi andare nelle foreste piu’ tenebrose per cercare un raggio di luce che illumini il mondo. Lasciatemi bagnare il mio spirito nell’acqua e lasciate che le rocce siano il mio corpo.

Infiniti segreti nelle tombe, dove la polvere millenaria aspetta la luce. O crudelta’ della vita, che ci fai nascere nel ventre di una donna destinata a morire, e nati, anche noi un giorno saremo polvere. O vastita’ del cielo che abbracci i miei pensieri. O confini sconosciuti che vi perdete nella vastita’ delle mie molecole. Io mi confondo con il “Tutto” e il “Tutto” fa parte di me. Ecco…, in questo momento il mio cuore batte in sintonia con l’universo. Sento il pulsare del mio sangue nelle vene, il mio plasma agitarsi come onde marine nelle risacche di lontane baie. Qui dalla nostra amata terra, vedo lontanissime stelle che pulsano al variare delle stagioni. No, non credero’ alla liberta’ se non nella morte apparente delle cose infinite che si trasmutano e si confondono in mille volti destinati a scomparire nella nullita’. Dove vai o uomo, cosa stai cercando? Le mie mani sono aperte come in attesa di una speranza, di una luce, che penetri nel mio cervello e che mi illumini. Non toccate le foglie di quell’albero, lasciatele vivere acciocche’ possano assorbire l’energia radiante del sole.

E lasciate che il ciclo della vita continui a roteare in sintonia con galassie sparse nell’universo infinito. O mondi perduti che rischiarate il mio pensiero in infinite galassie, che correte nel mio plasma, nelle mie molecole, nei miei elettroni, dov’e’ la vostra grandezza se non nell’eternita’ dell’universo? Bocche aperte come voragini, profondi crateri di vulcani infuocati, dove le rocce fuse bruciano le mie carni. Milioni d’anni nascosti nelle rocce di un passato remoto e la vita nascosta la ritrovo dentro me stesso. Lasciatemi morire, che io entri nel grande sonno della morte, nel grande riposo eterno dove tutto si acqueta, si rinnova. Lasciate che la terra lambisca il mio corpo, che lo distrugga, che lo disintegri, che lo riduca in polvere, in molecole, in atomi. Che io possa tornare nelle nuvole, aldila’ dell’orizzonte azzurro per confondermi con il nero piu’ profondo dello spazio eterno. Grida, grida verso il cielo o uomo, erutta dalla tua bocca zampilli di luce, meteore incandescenti e comete vaganti. Getta nel vuoto la tua disperazione, il tuo dolore, la tua angoscia. Vai nell’eterea luce delle stelle e prendi nelle tue mani il miracolo della vita. O grande energia della vita, tornero’ riflesso in una goccia d’acqua sopra una rosa rossa per donarmi interamente a te. Saro’ ovunque tu mi cerchi: nella luce del sole vedrai i miei occhi, il mio sorriso lo vedrai nella notte sulla via lattea che attraversa il cielo immenso e nella profondita’ della terra vedrai il mio corpo. E negli strati millenari delle rocce vedrai le mie ossa. Lasciatemi vivere, che io possa confondermi con gli occhi degli altri, vedere dolori e gioie inaspettate, terre lontane e fanciulle bellissime. Bambini gioiosi e bambini disperati. Lasciatemi vivere, che io possa identificarmi con il filo d’erba di primavera e con mondi sconosciuti di altre dimensioni. Lasciatemi vivere, che la mia essenza si estenda nel respiro di Dio.

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