Una canalizzazione cosmica
Quale maggiore espressione di armonia ed espansione può essere concepita da ciascun essere vivente se non il sesso! Non mutilate mai la fantasia, il bagaglio d’istintualità e di purezza che portate nel vostro codice genetico. Solo ricordando questo e riuscendo a rivivere profondamente gli istinti primordiali divini, voi potrete esprimervi senza alcuna ambiguità. Sì, ambiguità, perché è essenzialmente in modo ambiguo che vivete la sessualità da voi. L’avete caricata di significati che assolutamente non le competono e ne avete fatto un motivo di divisione, quando invece si tratta del moto primordiale di unificazione del divino che è in voi. Non vi rendete conto che il sesso è il modo che è concesso alle sfere materiali di vivere totalmente l’essenza unitaria della totalità divina? Siete uniti al tutto e non lo sapete, siete parti ologrammatiche del tutto e ve ne dimenticate, nell’identificazione con l’individualità, che poi da voi ha raggiunto eccessi difficilmente sanabili. Allora solo il sesso vi fa sentire, se saputo vivere, uno in due, e allora perché non uno in cento o in mille o con tutto il creato e l’increato ancora supposto? Nell’estasi divina voi siete Dio, voi siete tutti, ed è indispensabile che impariate a vivervela finalmente fino in fondo, perché solo così potrete apportare parte della conoscenza acquisita attraverso la pratica a chiunque e a ogni dove.
Quindi, quando raggiungerete un orgasmo totale, completo di fusionalità, in quel momento metterete in moto particelle di energia divina che coloreranno il mondo e l’animo di chiunque di luce, di purezza, di consapevolezza, di amore, e, ditemi, cosa ci può essere di più celestiale di tutto questo, che cosa può essere comparato all’unità, all’esistere pienamente, al viversi nella propria totalità ? Allora, amate, vivete, godete in Dio. L’energia sessuale è quanto di più puro e potente esiste in voi, è il passe-partout che da sempre portate in voi, fa quindi parte dei corpi lievi, dei corpi sottili, non del corpo energetico aggregato materialmente, come voi erroneamente pensate. Passe-partout, dicevo, che vi consente di percepire, ovunque vi siate incarnati, e quindi anche in mondi condensati come la Terra, la dimensione unitaria. Dovete capire che i frammenti del tutto albergano in voi, ed il tutto è alchemicamente ricomponibile attraverso una sessualità illuminata. Dio vola libero e respira profondamente negli anfratti di ogni dove, nelle cave boschive e nelle cave coralline che sospendano la mente nell’attimo supremo prolungato, nell’atemporale dell’orgasmo divino.
La sessualità sulla Terra deve necessariamente cambiare radicalmente nel più breve tempo possibile, tutto è squilibrato qui da voi dal vostro modo di vivere i rapporti interpersonali, e quindi anche nel coronarli con il sesso. Dovete capire che la deficienza di fondo sta nella mancata discesa in voi stessi: voi non potrete mai essere Dio se non riuscirete a vivervi Dio dentro di voi. Se non fate questo, com’è possibile che poi possiate avere fiducia in voi stessi, nella vostra essenza ? Voi continuereste a viaggiare all’esteriorità in convinzioni coriacee di essere ciò che non siete in realtà, quindi riporterete nella realtà un automa infelice, un essere incompleto, che vivrà situazioni di gioia e di dolore incomplete, e quindi anche molto poco utili alla vostra evoluzione! Tutto è comprensibile nel raggiungerne le origini. Se portate nel mondo una personalità incompleta, allora riuscirete ad esprimere solo sconsideratezza, e Dio si lamenta del vostro agire, del vostro stare insieme per bisogno di appoggio e di possesso, e non in spirito di fusione nel collettivo essere divino che in realtà siete, voi.
Trovando voi stessi, potrete veramente riscoprire lo spirito cooperativo. Dovete risvegliare in voi delle parti nascoste ed assopite, compito che avete indubbiamente, dato che, se non fate questo passo indispensabile, non potrete mai arrivare a vivere la sessualità come sperate. Ascoltate il disegno che portate impresso in voi dalla nascita, solo in voi è la mappa di ritorno, ritorno a voi stessi e a Dio. Ascoltate le sinfonie che circondano il disegno animico, visualizzate colori armonici, immaginatevi immersi in profumi dionisiaci e profondissimi, riuscite a concedervi con una volontà ferrea e presenza a voi stessi di potere fare ciò che solo un Dio, una scintilla divina depurata e consapevole può fare. Esistono mondi che non hanno la più pallida traccia dei problemi che vi assillano. Esistono mondi di raffinata bellezza che ora vogliamo fare giungere a voi, anche se è difficile che la Terra in quanto tale possa accoglierli in questo momento. La porta è semplice: la sessualità è di sua natura la fonte più preziosa per trasformare e rendere felici gli esseri, sia nel mondo delle forme, sia tanto più dove i confini fra materia e spirito sono più fluidi.
Si, è vero, noi non siamo solo femmina o maschio, ma questo non preclude i paradisi dell’amore, che non hanno ostacoli. La vostra difficoltà è proprio di comprendere come si possa essere felicemente infiniti, di come ci si possa inoltrare in percorsi infiniti di unificazione fra gli esseri, di come l’amore sia lo stesso impulso della creazione, sempre nuova e fresca.
Sono infinite le forme del piacere e della gioia, sono infiniti i piaceri e le varietà della carne, dell’anima, dello spirito. Conquistate la vostra unità, esseri umani, conquistate l’unità divina della consacrazione nella pienezza inesauribile di ogni azione che non può che essere sempre corporale e spirituale. I soli della soddisfazione felice ampliano le sensazioni, e queste veicolano pensieri d’amore e di gioia attraverso le dimensioni. Gli uomini non possono più pensare ed agire considerando i gesti ed i corpi come oggetti privati. Lo spirito non ha porte, non ha finestre, non ha pareti, non ha soglie. Soffia nell’intimità dei vostri organi genitali, del vostro sangue, arricchendo di infinite sensazioni cosmiche le funzioni fisiologiche da voi apparentemente conosciute.
Ci sono forze divine nascoste nelle pieghe della vostra pelle, delle vostre funzioni. Esse presiedono alla formazione del vostro piacere, della vostra gioia, come manifestazione stessa del divino. Aprite quindi i corpi e le pelli, ed abbandonate ogni concezione negativa dei corpi. Sono le menti, le società, la sofferenza del vostro pianeta, che vi hanno inculcato la repressione e la negazione. La via del ritorno al divino passa attraverso la trasformazione interna della materia e del corpo, come dei mondi, e qui sono depositati segreti che vi porteranno a superare le soglie del tempo e dello spazio. E’ in discussione lo stesso concetto d’individualità, concepita ancora da voi come guscio di protezione che separa dagli altri, garantisce libertà. Non esiste nulla di tutto questo. La vostra individualità è un vento trasversale che attraversa corpi di diversi tipi in una voce ed in una carezza dello spirito. E tutto ciò va inteso letteralmente. Allora la sessualità può facilitare l’attraversamento e la sostituzione dei veicoli fisici: l’uomo può ritrovarsi nel corpo della donna, e viceversa, ed entrambi possono coabitare in uno o più corpi.
Per questa via, s’interscambiano corpi negli universi. E’ vissuto anche come teletrasporto. Ma l’impulso che può fare partire processi così profondi proviene dall’entusiasmo, dall’incanto, dalla passione, dal piacere, che gli esseri possono invocare e coltivare, non solo attendere passivamente. La sessualità genitale rappresenta l’aspetto felice di una partenza cosmica, può nutrire diffondere potentissime energie, adatte ad alimentare mondi ed esseri dei più diversi luoghi. Esiste un orgasmo sacro, esiste un orgasmo di passaggio diretto nel divino, esiste un orgasmo di trasporto e concentrazione spaziale. Questi processi riguardano l’unione fra uomo e donna, ma si riferiscono anche ad ogni relazione fra gli esseri. Qui senza dubbio non si tratta dell’orgasmo genitale, questo può essere vissuto come estasi. Possiamo indicare nella sessualità uno strumento musicale che traduce in suoni e colori la trasparenza dello spirito nella materia. L’affacciarsi dello spirito non rappresenta un invito ed una manifestazione ad assumere qualcosa che lo spirito non abbia, ma, al contrario, rappresenta un dono ed una manifestazione dello spirito stesso.
Nell’espressione della creazione divina, la materia costituisce senza dubbio una condensazione difficile, quasi una prova volontariamente complessa, per usare un linguaggio umano, che dà più soddisfazione all’artista divino nel creare. Questa manifestazione rende promettente la scommessa di tradurre anche nella condensazione le più delicate e raffinate realtà che vivono nello spirito e nei mondi della non forma. Visualizzate fino in fondo l’estrema profondità e ricchezza dell’amore, come insondabile infinito eterno. Superate le visioni limitate e distorte dell’amore concepito dai terrestri, anche da quelli con le migliori intenzioni. Soltanto lo sguardo progressivo ed estatico sulle infinite sorprese creative dell’amore può fare comprendere i processi di fusione e di unione. Sarebbe naturalmente riduttivo confrontare le vicende della sessualità materiale con i processi divini di amore e di unione. Ma se vogliamo ridare audacia al disegno divino della condensazione creativa, occorre ripartire dalla percezione di come raffinare la sessualità materiale ed energetica per fare in modo che il Dio emerga attraverso di essa.
Dio si affaccia nella creazione attraverso la sessualità. L’atto della procreazione rappresenta un esempio non di una necessità biologica, ma di una volontà divina che ha agito a livello simbolico, per fare comprendere che è con la sessualità che Dio crea. Esiste sempre la graduale crescita delle fusioni di amore, esiste sempre la creazione, e quindi ciò che si manifesta attraverso la sessualità. Esistono poi situazioni esperienze diverse dalla sessualità, ma che comportano la crescita ed il raffinamento di quelle stesse realtà e percezioni che sul piano umano si presentano come sessualità. Di conseguenza, perfezionando la sessualità, ci prepariamo a fecondare comunque lo slancio creatore, anche se poi questo, per migliorare, assumerà forme, mediazioni e passaggi diversi da quelli concepibili sul piano terrestre. V’invito quindi a comprendere come la sessualità possa essere superata nella crescita delle entità, che approdano per esempio all’androginia, o nell’evoluzione dello spirito, che senza corpo non avrà sessualità. Questo superamento non vuole dire che la sessualità debba essere limitata ai piani inferiori di sviluppo, quasi una concessione alla debolezza umana.
Non vuol dire che la sessualità non sia degna di entrare nei piani eterici e spirituali. Vuol dire invece che la sessualità deve essere intensamente vissuta, perché poi maturino altre capacità di unione e fusione. Il cammino sarà reciproco: da una parte scende il divino nella trasparenza della materia e della sessualità, dall’altra si sveglia e sale il divino dalla materialità via via ad altri corpi sottili fino allo spirito. I tesori e le possibilità creative dell’amore non avranno mai confini: Dio è amore. E’ chiaro quindi che gli spiriti disincarnati hanno migliori possibilità di condividere il piacere, l’entusiasmo, l’ebbrezza, l’estasi dell’amore. La materia non rappresenta una necessità che qualcuno impone a Dio, essa stessa è quindi una manifestazione dell’amore divino. Lasciamo fuori la mente da processi che essa non può seguire, ma decristallizzate la vostra mente e la vostra società da tutto un sistema di idee erronee che mettono in competizione la materia e lo spirito. La materia sociale si oppone alla perfezione, sulla Terra, aggravando la condensazione e la gravità terrestre.
Di per sé, la materia e la condensazione non sono portatori di limiti insuperabili. Anzi, esistono mondi ancora più condensati della Terra, che però sono più evoluti, perché i compiti delle scintille divine dediti alla condensazione creativa in certe occasioni lavorano meglio quando la spiritualità è più elevata. Visualizzate le infinite possibilità di gioia e di creazione dell’amore, invocate le forze dell’amore, non solo come sostegno, aiuto, protezione, affetto, ma come dinamismo di unione, di felicità, di entusiasmo, di meraviglia, di creazione condivisa.