Le sbarre dell’anima: orgoglio, presunzione, onnipotenza.

L’ideale di perfezione è una prigione da cui è difficile liberarsi. Vorrei proporvi la lettura di un film cartone molto divertente e ben fatto che tratta questo tema cercando di darne una soluzione. Il film è Cars della Disney Pixar. Il tipo di lettura che propongo utilizza un’interpretazione che si basa sulle teorie dell’Antropologia Personalistica Esistenziale di Antonio Mercurio. Una disciplina che prende in considerazione la storia evolutiva dell’uomo e che ricerca i condizionamenti subiti ed accettati dall’individuo sin dal suo primo formarsi nell’utero, all’apparire della prima scintilla di vita. Evidenziando poi il percorso che bisogna intraprendere per liberarsi da tali condizionamenti dolorosi che impediscono di essere felici. Solo attraverso trasformazioni continue rafforzando le proprie decisioni d’amore, l’uomo può divenire “persona” ed artista della propria vita, un individuo finalmente libero nelle proprie scelte capace d’amare se stesso e gli altri e capace come un artista di dar vita unendosi con gli altri ad una bellezza nuova portatrice di valori quali liberta, verità ed amore.

Il protagonista del cartone è una macchina da corsa di nome Saetta McQuin, il sogno di Saetta è vincere la Piston Cup il trofeo che incorona la macchina più veloce del campionato. Il cartone inizia con un immagine simbolica molto forte, Saetta nel buio dentro il rimorchio del suo camion, Mack, (il rimorchio simboleggia l’utero in cui Saetta ancora si trova) che si concentra prima della gara dicendo: “un solo vincente e quarantadue perdenti”. Saetta è figlio del mondo delle corse, un mondo che ha solo una legge: o vinci arrivando primo o sei un perdente. Se vinci puoi esistere altrimenti sei abbandonato, dimenticato nella solitudine. McQuin deve essere un vincente per esistere per essere ammirato ed accolto. Egli asseconda la legge di questo mondo, la fa propria e decide di incarnare la perfezione, essere la macchina più forte di tutte le altre, solo così può allontanare il dolore, la paura del proprio rifiuto. Questa decisione lo condanna alla ricerca spasmodica del potere – essere il migliore – vincere su tutti. Una ricerca di perfezione che lo isola, egli non ascolta nessuno, vuole fare tutto da solo ed è molto presuntuoso.

Nella sua squadra decide tutto lui, questa sua onnipotenza gli impedirà di vincere l’ultima gara della stagione perché non ascolterà il consiglio dei suoi meccanici, cambiare le gomme prima del traguardo. Saetta non ascolta i consigli saggi di Rey King il campione in carica che gli suggerisce di trovarsi un bravo capo squadra per poter vincere. Detesta il suo sponsor gestito da macchine arrugginite, simpatiche ed affettuose, e vorrebbe andare alla Dinoco la squadra del campione. E’ esemplare la fantasia che ha di se stesso, tutto verniciato di celeste (il colore della squadra Dinoco) che vola e distrugge con dei missili gli alieni che invadono la terra. Questa è la sua volontà di potenza e soprattutto la percezione che ha dell’esterno, gli altri sono alieni, nemici da abbattere. Ma la Vita ha in serbo delle sorprese e nella sua saggezza imporrà a Saetta delle situazioni che gli permetteranno di trasformarsi. Più siamo presi dalla volontà di potenza, dagli ideali di perfezione ai quali la realtà deve piegarsi secondo i nostri desideri, giusti e indiscutibili, più la Vita ci presenterà il conto imponendoci situazioni di impotenza, d’umiltà.

Più si è chiusi nel proprio assolutismo più la Vita ci imporrà un contatto stretto con la coralità, con l’altro. Durante il viaggio verso la California Saetta si perderà finendo in una cittadina in mezzo al deserto, Radiator Springs. In questa cittadina verrà a contatto con i suoi limiti. Sarà umiliato prima dovendo riparare la strada legato ad una asfaltatrice come un buldozzer, e poi umiliato una seconda volta perdendo la gara sulla strada sterrata con Doc Hornet, una vecchia auto da corsa. Quei limiti di cui Saetta ha tanto timore iniziano a farsi vedere e con essi il dolore, (se è imperfetto non sarà più accolto dal mondo delle corse) un dolore che lo spinge verso il cambiamento verso la morte della perfezione, verso l’integrazione della propria fragilità che al tempo stesso permetterà l’integrazione con l’altro. Cricchetto, il carro attrezzi arrugginito, inizialmente rifiutato da Saetta, gli insegnerà a divertirsi con semplicità donandogli il suo affetto e scegliendolo come suo migliore amico. Ma è Sally, l’avvocato di Radiator, che lo guiderà con amore ad ascoltare l’altro riconoscendone il dolore ma anche la potenziale bellezza.

Dopo aver sentito da Sally la storia di Radiator Springs, cittadina un tempo importante e suggestivo luogo di sosta per i viaggiatori ed ora isolata per la costruzione dell’autostrada, Saetta comprende il dolore che provano gli abitanti della cittadina ed inizierà ad aiutarli rendendoli importanti ognuno per le proprie caratteristiche. Non più nemici da superare, giudicare nelle loro imperfezioni, ma amici da ascoltare, conoscere, aiutare nei loro desideri e sogni. In questo donarsi per la prima volta, dimenticando se stesso, Saetta raggiungerà una gioia e una bellezza interiore che prima erano soffocate dell’ideale di perfezione. Una gioia data dalla sintonia con gli abitanti di Radiator Springs, una coralità che non lo lascerà più accompagnandolo e sostenendolo nella corsa finale. Saetta ha ora la forza grazie ai nuovi valori dell’amore e dell’amicizia che hanno riempito il suo vuoto ancestrale di uscire dalla reattività – la legge del vincente – del mondo delle corse trasformandolo. Infatti nella gara finale si fermerà sulla linea del traguardo e sceglierà di aiutare Rey King, uscito fuori pista, rinunciando alla vittoria e alla Piston Cup.

Permetterà al vecchio campione di finire la corsa come un giusto tributo d’amore per la sua carriera, portando in un mondo reattivo e spietato una legge nuova quella dell’amore del riconoscimento, della bellezza. Con questo gesto riparerà la ferita subita da Doc Hornet, abbandonato dal mondo delle corse dopo l’incidente perché inutile, e libererà se stesso attraverso il donarsi passando dalla prigione dell’assoluto alla realizzazione dei sogni altrui. Cricchetto riuscirà finalmente a volare su un elicottero, Luigi venderà le gomme ad una Ferrari, a Doc Hornet verrà dedicato un museo storiografico e grazie a Saetta Radiator Springs diventerà una meta turistica per i viaggiatori superando gli antichi splendori del passato, un sogno collettivo di tutti i suoi abitanti che diventa realtà.

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