Uno spettacolo teatrale. Qual è la sottile linea che permette, quel campo neutro, in cui parlare di sesso non è imbarazzante e il tutto avviene con effettivo benefico per chi ascolta? La comicità è certamente il terreno per fare questo, e riusciti perfettamente nel loro intento sono i protagonisti dello spettacolo messo in scena sabato 17 marzo al Teatro delle Erbe a Brera, Milano, la “Scandalosa Marquise” e gli degli altri interpreti di “La nona porta”, un eccezionale lavoro di squadra. Tutto lo spettacolo ruota intorno al personaggio principale, “La scandalosa Marquise”, (Paola Raimondi), con l’alternarsi nelle varie scene di altre figure, incarnazioni dei ricordi di Marquise. Nello svolgimento delle varie sequenze dello spettacolo, si parla di sesso in modo nuovo, assolutamente non volgare, molto divertente, con allusioni a volte fanciullesche, altre di una malizia più adulta, ma il tutto sempre, con gran merito della protagonista, con un velo di follia libera, vale a dire quelle sensazioni particolari presenti nella vita di tutti i giorni ma che solo pochi sanno descrivere. La protagonista appare in camicia da notte, e cammina verso la destra del palcoscenico, dove è sistemato un tavolino da trucco, sulla sinistra incorniciato, nel vero senso della parola, poiché si trova collocato all’interno di un’enorme cornice, un suggeritore finto? (a volte questo personaggio parla, ma non si capisce quando e se sta realmente suggerendo oppure è un dialogo previsto) occupa il suo posto.

Questo è l’incontro dello spettacolo con il pubblico, che non deve credere che potrà rimanere seduto indisturbato ma sarà parte integrante di tutta la storia, interagendo con i protagonisti. Scritto da un terapista che da anni lavora nel campo delle scienze alternative, Giovanni Nuti, offre tutta la sua esperienza in questo lavoro. Comicità, sdrammatizzatone, parodia dei luoghi comuni di tutti i giorni e delle teorie troppo spesso pesanti sulla sessualità, Marquise è la risposta, è il sogno di ogni essere umano, come modello di libera espressione. La sua figura capace di essere pienamente umana in tutte le sue parti, con estrema leggerezza e comicità ci aiuta a ridere di noi stessi. Si! I vicini di casa, l’educazione scolastica e religiosa, la voglia di essere completamente liberi ma anche la paura del giudizio della società, ma Marquise ride con noi di queste “paranoie”, del nostro bisogno di essere giudicati buoni e pudichi e nelle scene finali la vediamo animare dei quadri del Louvre, che tanto per gradire si mostreranno senza veli, (o quasi). Lo spettacolo è strutturato in molte sequenze diverse, con cambio di scenografia, il tema conduttore è la vita di Marquise, che dopo una riflessione comica, a volte in rima, delle sue varie sventure, decide di “mandare tutti alla nona porta”, con inequivocabile gesto scenico, direi veramente appropriato alla frase. A voi scoprire cosa si cela dietro a questo detto!

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