Una certezza spirituale che ridà fiducia
Trovo abbastanza difficile iniziare questo articolo perché la parola “giustizia” – come la parola “amore” d’altronde – é utilizzata a destra ed a manca con le significazioni piu’ svariate. Come potremmo definire la giustizia ? Derivante dal latino “justitia” e con la radice latina di “jus” cioé “diritto – ragione”, la giustizia dovrebbe assicurare e proteggere i diritti e le ragioni ……………..ma di chi ? Degli Esseri Umani ! Ne siamo sicuri ? Chi ha istituito, organizzato, istitutionalizzato i diritti e le ragioni ? La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata a Parigi nel 1948 dice nel suo primo articolo : “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Ed é a questo punto che la mia mano tende a bloccarsi poiché troppi, secondo il mio parere, sono gli esempi di flagrante “inesistenza” o “non applicazione cosciente”di tale principio nella vita della nostra società. L’articolo 5 della Dichiarazione dice : “Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti”.
Dov’era la giustizia quando Troy Davis é stato “ucciso” dopo oltre 20 di carcere ? Sono per la Pace e la Non violenza e secondo me la Giustizia dovrebbe “curare” e non punire ; dovrebbe spiegare e sostenere e non isolare. La giustizia dovrebbe prendere in conto sia “la vittima”, sia “l’attore o autore” degli atti definiti “ingiusti”. Ma non é il caso nella vita di tutti i giorni, basta leggere i giornali e guardare il Telegiornale. Chiaramente qui parlo della giustizia istituita dagli uomini, quindi per definizione limitata e discutibile, imperfetta e, talvolta, apparentemente”ingiusta”. Tutto é controvertibile se parliamo della giustizia dal punto di vista classico del “diritto e delle ragioni” e non credo che arriverei ad una qualunque conclusione che possa essere soddisfacente per tutti. Mi prendo allora la libertà di estrapolare e dire che cosa é la giustizia secondo i miei valori di vita, secondo i miei principi. Anche a rischio di scioccare alcuni di voi, mi assumo la responsabilità di cio’ che affermo poiché cio’ che affermo é vero nella mia vita.
Io so che la Vita é perfetta (la Vita si chiama anche Universo, Energia Vitale, Sorgente, Dio, Creatore, Sé, a quant’altro voi volete). Come lo so ? Perché mi basta guardare lo scorrere delle stagioni, il regolare ritmo del giorno e della notte, il volo degli uccelli e lo spuntare dei fiori per sentire, nel profondo piu’ profondo di me stessa, che tutto cio’ é immutabile e perfetto da sempre e per sempre. Se la Vita é perfetta, non ci sono errori in cio’ che accade ORA. Dunque cio’ che accade ORA é giusto per tutto e tutti gli implicati. Se accetto che cio’ che accade ORA é perfetto, quindi giusto ho finito di soffrire. Chiaramente non parlo della giustizia degli uomini. Per quest’ultima senza dubbio non é giusto che dei bimbi muoiano ancora di fame, che delle donne siano ancora violentate, che dei popoli siano ancora imprigionati e asserviti ad altri o ad un solo grande “tiranno (cosi’ abbiamo chiamato Gheddafi, Sadam Hussein, Hitler, Pinochet, Ben Laden ecc;). Scopriamo quindi che abbiamo due livelli di lettura per questa “Giustizia” di cui tutti parlano. Cio’ che é ingiusto per la giustizia degli uomini (limitata e umana), é giusto in relazione ad un disegno ben piu’ ampio e che incamera tutto l’Universo.
Allora, mi spiego meglio : se vengo violentata, l’atto in sé é ingiusto perché sono sottoposta ad un maltrattamento che lede i miei diritti di essere umano. Interpelliamo la persona che é “colpevole” di questo atto e sentiamo anche la sottoscritta che é “la vittima” di questo atto. E qui, cio’ che spesso accade, é che identifichiamo la persona con l’atto. Il “colpevole” deve essere punito. “La vittima” ha diritto al risarcimento, alla riabilitazione morale o cos’altro. Se é vero che siamo tutti eguali perché l’attitudine verso i due protagonisti non é la stessa ? Perché non ci si prende cura delle ragioni che hanno portato “il colpevole” a fare cio’ che ha fatto ? Perch é non si investiga sul perché tale fatto é accaduto a quella vittima (me nel caso) piuttosto che ad un altro. La società ha il diritto di proteggersi, secondo la giustizia degli uomini, ma l’atto di cui parlo é avvenuto giustamente perché entrambi i protagonisti “si proteggono” da qualcosa. Poco importa se comprendiamo o siamo d’accordo con il loro “ragionamento”. Ogni atto umano scatusice da una “bisogno” sentito piu’ o meno imperiosamente.
. Dove sarebbe il ruolo della giustizia ? Aiutare l’autore della violenza a comprendere le sue motivazioni, il motore o i motori che lo hanno spinto a fare cio’ che ha fatto. Aiutare la vittima a ritrovare e comprendere le sue motivazione del perché un tale avvenimento é entrato nella sua vita. Se abbracciamo la credenza spirituale che siamo i creatori o i co-creatori delle nostre esperienze, non c’é possibilità di avere un solo responsabile nelle interazioni: ognuno di noi é al 100% responsabile di cio’ che accade nella sua vita. Mi rendo conto che tutto cio’ non é per niente facile da leggere e comprendere e non intendo fare proselitismo su una visione di vita un po’ perturbante. Non ho quindi nessuna conclusione da proporvi, ma solo una serie di domande alle quali, voi, se volete, potete trovare le risposte “buone et utili” per la vostra vita. Le risposte buone ed utili sono, a mio avviso, quelle che danno gioia alle nostre vite, sono quelle che ci fanno sentire uniti alla Sorgente di Amore e Pace di cui tutti facciamo parte. Sentite la gioia nella vostra vita voi ? Se si’, mi congratulo e vi dico la frase storica “benvenuti nel Club”.
Se non avete gioia nella vostra vita e la desiderate, forse ci sono alcune “visioni” che potete rivedere. A voi la libertà di scegliere cio’ che credete meglio sapendo che la vostra scelta é, in ogni caso, quella GIUSTA Un abbraccio e voi tutti