cristalloterapia

Cristalloterapia “ante litteram”: Incontro con Fufi Sonnino

Capito quasi per caso nel Laboratorio in Via Ricasoli, in una zona che talvolta di notte i romani non amano frequentare, ma che di giorno brulica di una bella luce, di vita, di colori, di odori forti e acri, di gente di ogni razza e religione. Mi accoglie una ragazza bionda, che con gentile discrezione mi guida nell’acquisto dell’anello che stavo cercando e che a Roma – mi avevano detto – avrei trovato solo nel Laboratorio di Sonnino. Sullo sfondo, quasi nella penombra, una figura esile e minuta, apparentemente timida, dai ricci sale e pepe, due occhialini tondi e un sorriso sereno ed aperto: mi invita ad entrare nel cuore del negozio. Solo in quel momento mi sembra di accorgermi che le vetrine del Laboratorio sono tempestate di cristalli di ogni forma e colore, di dimensioni minute e altre gigantesche. Pietre tondeggianti, poi piramidi, e sfere, geodi, grappoli di cristalli variopinti, pietre piatte e pietre acuminate, sassolini colorati e ciottoli luminescenti: un arcobaleno di colori e di forme che mi investe come in un lampo improvviso. Mi presento come il Direttore di Solaris, un Network telematico che promuove l’amore per le Medicine non Convenzionali, per la bellezza e il benessere.

Parlo di Internet, di computer e mi accorgo di essere ascoltato come se parlassi di andare a passeggiare su Marte. La donna minuta dietro al tavolo si presenta come Fufi Sonnino, e mi dice che da oltre trent’anni si occupa di pietre e di cristalli, promuovendo una Cristalloterapia “ante-litteram”, già molti anni prima che un certo tipo di “New Age” diventasse una moda e un business. Provo nuovamente la sensazione di essere improvvisamente investito da un’onda che mi prende allo stomaco e alla pancia: eppure Fufi appare come una piccola e simpatica donnina dall’aspetto candido. Man mano che parliamo, mi sento contemporaneamente inquieto e rasserenato. Dopo un po’, pian piano comincio a rilassarmi e capisco che Fufi, dietro l’aspetto tranquillo e mansueto, trasmette un’energia di indescrivibile potenza, una carica quasi ipnotica di forza e vitalità, un temperamento vivace che mi disarma. In pochi minuti mi viene spontaneo darle del “tu” e dopo 10 minuti, senza aver mai visto pietre e cristalli nella mia vita, esco dal Laboratorio – abbracciandola e baciandola – con il mio anello, un quarzo jalino e una drusa di quarzo fumé.

Inforcando lo scooter, mi chiedo ancora quale forza mi abbia ipnotizzato al punto da farmi acquistare quegli strani sassi. Qualche giorno dopo, ritorno al Laboratorio per ottenere una Foto dell’Aura e in quell’occasione, Fufi mi invita al Seminario di I° livello di Cristalloterapia che si svolge nell’arco di 3 weekend. Dentro di me penso che non avrò mai il tempo di impegnare addirittura 3 interi week-end e, malgrado ciò, vado via nuovamente con un senso di forte serenità e di soddisfazione. Non so com’è, ma il giorno del Seminario di Cristalloterapia, sono seduto in prima fila, con un atteggiamento tra l’assonnato e lo scettico, sorpreso di vedere la sala strapiena e brulicante. Sono un pò diffidente e mi chiedo ancora, con un pizzico di incredulità, come mai tanta gente – di diverse regioni d’Italia – si ritrovasse a questo corso. Il seminario comincia al suono tintinnante di un campanellino di ottone: Fufi accende una candela rossa e schiude le braccia come per voler abbracciare tutti i partecipanti. In quel momento, la donnina minuta lascia il posto a quell’abbraccio generoso e sincero, quasi fastidioso e disarmante per la sua autenticità e purezza, per la sua profondità e genuinità.

Comincia così una specie di avventura dello spirito che è davvero difficile da descrivere: Fufi propone la meditazione ad occhi chiusi, descrive i cristalli e le loro proprietà, indica i Chakra e le loro funzioni, ma poi parla di sé, della sua vita, delle sue avventure, del fulmine che l’ha colpita, di quella notte in cui una Monaca misteriosa le consegnò l’autentico manoscritto trecentesco di Santa Ildegarda per poi scomparire inspiegabilmente nel nulla, o di quella volta che quell’uomo, addolorato per la perdita della moglie, frantumò un cristallo dalla durezza inimmaginabile solo poggiandolo sul cuore…. Per 3 weekend, Fufi parla della magia della vita e delle pietre, del cuore del mondo e della gente – per ore, instancabilmente, con generosità – costruisce orditi e intrecci che sanno di cose straordinarie, di prodigio e di meraviglia, racconta e incanta un pubblico sempre più trascinato ed appassionato. Le persone, da timide e ritrose, cominciano ad aprirsi, a scambiarsi esperienze, a commuoversi di fronte all’ordinario che diventa straordinario, di fronte all’umano che diventa divino, di fronte al quotidiano che diventa eterno.

Pian piano sento che anch’io sto abbandonando la mia timida diffidenza e mi commuovo sinceramente. Sonnino miscela sapientemente elementi sacri ed elementi profani, scienza, esoterismo ed alchimia, coglie temi della fisica e dell’ingegneria, attraversa la cultura giudaico-cristiana con un movimento verticale e trasversale che punteggia fino a tracciare un disegno complessivo che solo verso la fine del corso si comincia ad intravedere. La sento argomentare su temi già ascoltati nella Sophia-Analisi, nella Psicoanalisi, nello Zen, nello Yoga, nell’Astrologia karmica, dai tanti Maestri e Saggi che ho avuto la fortuna di incontrare. Mi rendo conto – ancora una volta – che la saggezza e la conoscenza convergono straordinariamente verso un unico punto, ma che le strade per giungervi possono essere davvero moltissime. E’ come se la saggezza bussasse continuamente alla nostra porta e poi alcuni di noi riescono a sintonizzarsi magari osservando la piantina del cielo astrale, chi meditando seduto, chi leggendo nel proprio inconscio, chi ancora percependo le vibrazioni sottili di un cristallo.

Ma tutti, studiando e approfondendo, tendono misteriosamente verso un unico punto e le parole, le frasi, gli argomenti, l’atteggiamento del corpo, l’apertura del cuore, tendono straordinariamente a divenire simili. L’ultimo giorno del Seminario di Cristalloterapia, le persone piangono di commozione e gioia: il corso termina 3 ore dopo il previsto e ancora nessuno vuole abbandonare la sala. Si percepisce un’energia fortissima che unisce e accomuna tutti i partecipanti in un abbraccio simbolico di condivisione e comunione autentica. Neppure una standing-ovation e un applauso interminabile di quasi 20 minuti permette di uscire dalla sala: l’emozione è fortissima, il coinvolgimento è pieno. Si percepisce un forte senso di gratitudine e di dispiacere per un’esperienza magica che per il momento si è conclusa. Ma la candela rossa si spegne e ci salutiamo come amici di vecchia data, dandoci tutti appuntamento al seminario di II° livello di Cristalloerapia, a cui naturalmente mi sono già iscritto. Ma sono davvero entrato per caso, quel giorno, nel Laboratorio di Via Ricasoli?

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