Il campo dove è più difficile applicare la creatività è la propria vita.
Il campo dove è più difficile applicare la creatività è la propria vita. Plasmare la propria vita in modo da farne un’opera d’arte è davvero un lavoro lungo, faticoso e doloroso, ma i risultati che si ottengono sono talmente grandi e importanti che io li chiamo miracoli. E tutti abbiamo bisogno di miracoli! Cercare la soluzione di un problema, riparare qualcosa di sbagliato, progredire e crescere come persone consapevoli è al giorno d’oggi ancor più indispensabile. Ancor più che nel passato è necessario partire da se stessi per cambiare il corso della vita. Ormai non ci si può più esimere dal cercare e trovare forza ed energia dentro se stessi se si vuole veramente “vivere”.
Ci sarebbero ancora tante cose da dire sulla creatività riferita all’A.P.E. ma in particolare c’è né una che non voglio tralasciare. Questa riguarda la coralità. Arturo Sergio nella dispensa Ticonzero “Maieutica e creatività” dice che la creatività è spesso un’attività di gruppo ed è “…un mezzo per la produzione di idee, difficilmente esprimibili dagli stessi componenti del gruppo in condizione solitaria”.
E qui mi allaccio a ciò che dice Antonio Mercurio parlando dell’energia che può formarsi in un Gruppo Antropologico che lavora per un progetto: la ricerca della bellezza seconda. Questa è infatti realizzabile solo nella coralità poiché il potere creativo di un gruppo cresce in maniera esponenziale e non è dato solo dalla somma delle energie di ciascuno. Senza la coralità, la forza e l’energia di un gruppo non è possibile creare “bellezza seconda”. La bellezza seconda, a differenza della bellezza prima che è la bellezza che troviamo in natura e che segue il ciclo di nascita-crescita-morte, è un’energia che una volta creata non muore più. Per rendere meglio ciò di cui parlavo, all’inizio di questo scritto a tappe circa il valore della Bellezza, voglio indicare una coralità delle parole che ho più usato e che considero componenti essenziali dell’idea di bellezza: libertà, immaginazione, coraggio, fantasia, amore, emozione, idea, uomo, futuro, nuovo, evoluzione, confusione, energia, gioia, opera d’arte, verità, meta, pioniere, stella, generosità, dono, superamento, vita, persona, miracolo, progetto.
Nel passato io non sapevo che tutti possiamo essere creativi, che nasciamo con questa capacità dentro di noi, anzi pensavo che fosse prerogativa di qualcuno più fortunato. Oggi ho scoperto che esiste anche in me una vena creativa che mi sorprende e mi fa amare me stessa un po’ di più. Ho capito che quello che più mi sprona è la motivazione e quindi la fiducia di poter vedere realizzato ciò che ho sognato e desiderato, come il premio dopo la fatica. Ho anche capito che per essere creativa devo soprattutto lasciarmi andare, non giudicarmi, affidarmi alla vita e agli altri.
Infine per concludere voglio riportare alcuni brani del 1° Assioma della Cosmo-Art di Antonio Mercurio: Senza immaginazione non c’è creazione “La vita umana è una proprietà emergente della vita biologica che si è autocreata in milioni e milioni di anni. Si è creata perché qualcuno, a un certo momento della storia del pianeta Terra, prima l’ha immaginata, poi l’ha pensata e poi l’ha realizzata. Si è potuta creare, perché nei primi due miliardi di esistenza della crosta terrestre, miliardi e miliardi di batteri hanno immaginato e creato la fotosintesi, la capacita di avere un codice genetico, la capacità di respirare… Per secoli l’uomo ha immaginato di poter volare e noi oggi voliamo.
La fantascienza è frutto della immaginazione umana e certamente è stata di grande aiuto per la creazione dei voli spaziali, quelli attuali e quelli futuri. Ma tutte le invenzioni umane sono frutto dell’immaginazione. Così se ora, con il mito della cosmo-art, immaginiamo che sia possibile creare per l’uomo una vita immortale, immaginazione coltivata dall’umanità in mille modi diversi, è certo che stiamo continuando a creare i presupposti perché un giorno l’immortalità emerga come una proprietà emergente della vita umana… Il problema che la cosmo art si pone è questo: è mai possibile che l’essere umano sia da meno dei batteri? Ma allora bisogna stimolare la nostra immaginazione come loro e più di loro. Perché senza immaginazione non c’è creazione.”