Il perdono ci rende liberi
Voglio parlarvi oggi di un’antica benedizione ebraica che i genitori erano invitati a fare ai figli durante la loro vita. Al di là di credi religiosi o appartenenze a varie tradizioni culturali la trovo molto bella e ‘liberatoria’, tanto dalla parte dei genitori quanto da quella dei figli. Tale scambio profondo ed intimo prevedeva che il genitore prendesse il figlio da parte e gli dicesse: “ Caro figliolo, devo dirti che per me è stata una gioia straordinaria il fatto di essere tua madre/tuo padre, una gioia enorme, talmente grande che mi ha fatto paura. E per questo tante volte non siamo andati d’accordo, proprio perché io avevo paura di questa immensa gioia. Tu sei stata una persona così luminosa e importante fin dal primo istante – e lo sarai sempre – che devi sapere che qualsiasi cosa ti capiti nella vita tu avrai sempre la mia energia accanto a te. Se le cose andranno male io sarò lì per darti energia, se andranno bene io sarò lì per aumentare quell’energia.” Il rapporto genitori-figli è il più significativo ma anche il più complesso che ci sia. Sapere che i nostri genitori non hanno saputo fare di meglio perché la nostra immensa luce li ha spiazzati e li ha duramente messi alla prova ci conduce per mano lungo il processo, difficile ma necessario, del perdono della loro imperfezione.
D’altro canto sapere che anche noi sbagliamo e che ci arrabbiamo coi nostri figli perché sono le persone più importanti e più ‘stimolanti’ che incontreremo nella nostra vita ci fa avanzare lungo il cammino del perdono di noi stessi e dell’accoglienza per la nostra imperfezione. Come dire, dobbiamo passare da una presa di consapevolezza di come sia fatto l’essere umano: più una relazione è significativa, primaria e carica di sentimenti, più ci metterà alla prova in modo molto impegnativo e la ‘cruna d’ago’ attraverso cui passare è proprio quella del perdono, di noi stessi e dell’altro. Di seguito il video di Igor Sibaldi (teologo, traduttore e ricercatore) su questa benedizione speciale: