Il Prana è un creatore perennemente attivo
L’energia vitale (in lingua sanscrita Prana) secondo l’antichissima dottrina degli illuminati d’oriente è il nucleo originario dal quale scaturisce ogni vita, ogni moto, ogni attività. Ogni materia è nata, tuttora nasce e continuerà in futuro a nascere da un elemento originario: lo spirito della materia (Akasha). All’inizio della creazione il prana prese ad agire sullo spirito della materia e cominciò a modellare e a formare, grazie alle sue innumerevoli forze presero a sorgere e ancora sorgono le innumerevoli forme della materia. Il prana è presente, in qualità di forza vitale, in ogni forma di vita, senza di esso non può esistere la parabola vita poiché ogni tipo di forza e qualunque movimento si fondano sull’ energia, dalla forza di gravità a quella d’attrazione, dall’ elettricità alla radioattività. Il corpo umano assume energia pranica prevalentemente attraverso il respiro, se ci pensiamo il respiro è l’ unica funzione assolutamente e continuamente indispensabile alla sopravvivenza; assumiamo poi energia dall’ l’alimentazione, dagli elementi ( terra, acqua, fuoco, aria, etere), dai regni della natura ( regno animale, vegetale, minerale) dal contatto fisico e dalle relazioni con le persone.
L’ energia circola nel corpo attraverso un fitto reticolo di canali (nadi) che la trasportano ad ogni organo, ad ogni cellula. Secondo l’anatomia yogica tre sono i canali di maggior rilevanza: uno centrale (Sushumna) che attraversa longitudinalmente tutto il busto e due laterali ( Ida e Pingala) che hanno origine rispettivamente nella narice sinistra ed in quella destra e sono trasportatori il primo di energia yin, lunare e femminile, il secondo di energia yang, solare e maschile. La nadi centrale, Sushumna, prende origine alla base della spina dorsale e sale per unirsi definitivamente a Ida e Pingala nella zona della fronte, queste ultime scendono con un movimento a spirale dalle narici e incontrano la Sushumna in determinati punti, i famosi Chakra, le ruote, i vortici, i centri privilegiati di contatto tra il corpo materiale ed il corpo energetico. Ida rappresenta la polarità negativa dell’energia vitale e ha funzione di portare consapevolezza e coscienza ad ogni parte del corpo. La sua azione è ritenuta calmante e rinfrescante. Pingala è la polarità positiva e solare, la sua azione è prettamente energetica, di attivazione del corpo fisico.
Accostamenti sono stati fatti tra questi due canali ed il sistema nervoso vegetativo identificando Ida col sistema parasimpatico e Pingala col sistema simpatico, mentre Sushumna indicherebbe le funzioni del sistema nervoso centrale. Fondamentale è imparare ad ascoltare, è attraverso l’ascolto che possiamo riconoscere la nostra energia ed i suoi flussi, è indispensabile per chi pratica yoga ed è di grande aiuto per chiunque. Molti disagi sono il prodotto di energie trascurate, lasciate in gestione al caso per inconsapevolezza o per una scarsa attenzione. Sono migliaia di anni che le filosofie orientali riconoscono nell’energia le forze trasformatrici, basta pensare al Ciclo dei Mutamenti dell’I Ching che ci invita a percepire i movimenti e le forze insite in ogni elemento o al più semplice intreccio delle tre Guna (qualità dell’energia) che con elementare rigore ci insegnano a distinguere un’energia densa e pesante ( Tamas) da una veloce ed in costante movimento ( Rajas ) ad un ‘altra leggera come un soffio di brezza (Sattva). Con le consuete attività fisiche ( lavoro, attività varie, sport) noi disperdiamo energia fisica, il corpo si stanca.
Avviene il contrario con la pratica dello yoga fisico, l’ Hatha Yoga. Questa disciplina, pur coinvolgendo il movimento muscolo scheletrico ci consente di immagazzinare grandi quantità di energia di cui parte viene inviata ai sistemi ghiandolari e agli organi vitali e parte diventa una riserva che viene custodita dal cervello e dai centri nervosi, a cui possiamo attingere nelle necessità.