Una vasta radura piena di verde Nella nebbia si alza un serpente Le grida laceranti cancellano l’anelito Soccombe il più debole esulta il più forte La morte va oltre ma nulla è perduto In alto più in alto e ancora volare Ben oltre quel monte continua la strada Laggiù c’è una belva che aspetta la preda Ma desta e fugace gazzella sobbalza Un cucciolo trema ,la madre lo copre Un fiume impetuoso che tutto oltrepassa Nel fiume c’è un pesce che sale la foce Ma in alto più in alto c’è ancora un rapace Che agile fugge in agile volo Nel bosco c’è un bimbo che grida che urla Lui grida la fame che ha nulla soggiace Tu donna tu uomo calpesti quell’erba Tu donna proponi tu uomo non taci Ma poi nel silenzio un’umile suono E ancora calore natura e amore Il Sole è già alto carezza una nuvola E sempre selvaggia la jungla rimbomba Risuona un tamburo che implora la pioggia E la sulla spiaggia incalza la danza Il Sole tramonta la stella risplende La pioggia non cade la Luna compare Già oltre lo spazio c’è un nuovo pianeta Che ha già nel suo grembo il suo mondo creato
Siamo capaci di ascoltare il nostro corpo?
Siamo capaci di ascoltare il nostro corpo? Cosmo-art e dolore La capacità di ascoltare il nostro corpo fa parte della dimensione della persona che ha imparato a percepire tutte le sue parti: mente, corpo e anima. Ma come si fa? Oggi è molto diffusa l’attenzione che viene data al corpo.